LA (DIS)INFORMAZIONE DIGITALE
F. Cianciotta, V. Di Leo, V. Montinaro
Le nostre conoscenze ed opinioni riguardanti il mondo e la sua evoluzione sono il frutto dell’acquisizione di informazioni ottenute per la maggior parte attraverso libri, giornali, televisione e, più di recente, attraverso Internet. Attualmente, il 35% della popolazione mondiale è connesso a internet e il 26% ha almeno un account su un social network (specialmente Facebook). Tuttavia, il World Economic Forum del 2013 ha rilevato che la “disinformazione digitale di massa è uno dei principali rischi per la società moderna”, ridimensionando l’iniziale entusiasmo circa l’uso di nuove tecnologie nell’ambito della comunicazione. A tal proposito D. Mocanu e colleghi hanno condotto uno studio, focalizzando la loro attenzione sui gruppi Facebook, a sfondo politico, creati nel contesto delle elezioni Italiane del 2013. Gli autori hanno riportato in quest’occasione una proliferazione sia di pagine politiche sia di pagine di “informazione alternativa”, queste ultime nate con l’obiettivo di sfruttare il social network per trasmettere e amplificare il malcontento pubblico.
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