Maggio Giugno 2017 - Specialità e professioni a colloquio

Limit landscapes in the era of technicality

Abstract

In the era of technicality, man seems to have lost the sense and true dimension of the limit: it has thus become something to be annihilated and a point that needs to move further and further not only for human curiosity but also because of profit economic development that governs globalized progress. In this scenario, the Author reflects on the most authentic sense of the limit and tries to defend it because our gender identity is bound to be limited.

KEYWORDS: limit, humanization of care, technicality

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Introduzione

1. Il limite

Penso spesso al limite, al suo significato ed alla sua dimensione pratica: a quante imprese l’uomo, nella sua storia millenaria, è riuscito a realizzare per il superamento dei limiti (non solo di quelli geografici); alle vite ed alle risorse impegnate in queste straordinarie imprese; a come il limite abbia stimolato l’ingegno e pungolato la curiosità umana; ai tanti insuccessi; a quale sia il suo valore o disvalore, se il limite è la conferma della finitezza umana o qualcos’altro da cui non ci possiamo liberare a patto di non riprendere la strada della metafisica o di traghettare nel post-umano viste le nuove e rischiose libertà dischiuse dal progresso delle conoscenze e dalle possibilità della tecnica (1). Se esso sia una realtà da difendere essendo parte costitutiva della nostra stessa umanità o una pericolosa zavorra da cui occorre liberarci rapidamente per non precipitare nel buio degli abissi, se il limite radicalizzi la debolezza dell’arte della cura o se esso, al contrario, conferisca al care un nuovo e più autentico orizzonte di senso. Mi chiedo, così, se il limite è una regola dal valore ampio ed incondizionato o se esso è un principio finito. Se esso è, cioè, un qualcosa il cui carattere è refrattario a qualsivoglia criterio regolativo dell’azione o, al contrario, se il limite pretenda, nella sua declinazione pratica, il rispetto di ciò che è delimitato dal principio medesimo: in altre parole, se il limite condizioni o meno la responsabilità umana posizionandosi davanti ad essa o se, invece, la pretenda, appellandola ed irrobustendola (2).
 

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