Quando ci proponiamo per un posto di lavoro dobbiamo presentarci con dovizia di particolari a chi potrà eventualmente assumerci. Ma se l’incarico consiste nel fare il sindaco o il consigliere di un Comune italiano non siamo tenuti neppure a fornire un curriculum vitae. In Italia, infatti, nessuna normativa impone ad oggi ai candidati alle elezioni amministrative (e neppure ai candidati alle politiche) di farsi conoscere in via preventiva agli elettori rendendo accessibili alcune informazioni basilari come i precedenti incarichi ricoperti, i potenziali conflitti di interesse e neppure lo status giudiziario. Per questo Riparte il futuro, associazione apartitica impegnata sui temi della trasparenza e dell’anticorruzione, ha introdotto una pratica che permette ai cittadini di informarsi in maniera consapevole sui candidati alle elezioni consultando il sito www.saichivoti.it.
Promossa in collaborazione con 11 associazioni nazionali tra cui Movimento Consumatori, Transparency International Italia, Pubblici Cittadini e ActionAid, Sai Chi Voti si fonda sull’idea che per scongiurare la diffusione di corruzione, clientelismi, conflitti d’interessi nelle amministrazioni locali, gli italiani devono poter conoscere i loro sindaci, e per farlo serve che gli aspiranti primi cittadini si rendano trasparenti.
Ciò avviene su base volontaria: durante la campagna elettorale il candidato può aderire all’iniziativa pubblicando sulla piattaforma le informazioni richieste o il link alle pagine in cui possono essere reperite. Inoltre ha la possibilità di sottoscrivere alcuni impegni facoltativi, da rispettare qualora eletto.
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