Gennaio Febbraio 2017 - Necrologi

In ricordo di Giuseppe (Peppe) Enia

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È venuto a mancare il 28 dicembre scorso Giuseppe (Peppe) Enia. La mia amicizia con Lui risale ai primi anni ’70 quando, assieme a Silvio Maringhini suo amico di studi negli anni dell’Università a Palermo, fece un giro delle nefrologie Italiane per cercare opportunità di formazione ed esperienza professionale. Entrambi decisero di fermarsi per qualche tempo a Reggio Calabria nel reparto allora diretto dal prof. Quirino Maggiore. Peppe si fece subito apprezzare per la sua perspicacia e la sua applicazione che erano un tutt’uno con la sua gentilezza e disponibilità. In quegli anni conobbe la sua amata consorte Silvana, una valente archeologa, e questo contribuì a radicarlo a Reggio Calabria.

Peppe amava l’attività clinica e la sua dedizione era proverbiale. Il suo rapporto con i pazienti era ricco ed empatico. I casi complessi lo intrigavano e i pazienti in cui le sofferenze della malattia si accompagnavano a problemi sociali lo addoloravano.

Nel biennio 2006-2007 era stato Presidente della sezione regionale Calabrese della SIN e dal 2012 al 2014 aveva diretto la Nefrologia dell’ospedale Garibaldi di Catania. Era un acuto ricercatore, autore di un consistente numero di lavori scientifici su riviste internazionali. Peppe era anche uno speaker chiaro, diretto, efficace e fu ripetutamente invitato a simposi ai congressi della SIN e nel 2013 al congresso ERA EDTA di Istanbul. Nella ricerca lo interessavano soprattutto le questioni che potevano avere un immediato impatto clinico piuttosto che la ricerca con connotazione speculativa. Si appassionò alla dialisi peritoneale sin dai primi anni della sua attività e mantenne un solido rapporto con il corrispondente gruppo di studio della SIN del quale fu membro del consiglio scientifico. I suoi interessi erano variegati e andavano dalla nutrizione nelle malattie renali alla stabilità vascolare durante l’emodialisi all’espansione di volume e ai problemi cardio-polmonari nei nefropatici.

Al di là della Medicina, Peppe era un appassionato lettore e raccontava in maniera coinvolgente le sue letture. I grandi scrittori moderni siciliani, come Gesualdo Bufalino, erano i suoi preferiti. Negli anni si era appassionato all’archeologia ed era un piacere sentire la sua narrazione delle antichità che visitava con la sua consorte-archeologa Silvana. Amava la sua città d’origine, Palermo, e ogni ritorno era per Lui occasione per rivisitare i luoghi cui era legato confrontandoli con l’evoluzione del presente ed entusiasmandosi per i cambiamenti che restituivano splendore alla città.

Peppe era una bella persona che coniugava onestà, grande professionalità, dedizione ai pazienti e lealtà ed amicizia per i colleghi. Peppe mancherà a Silvana, al suo caro figlio Matteo, a suo fratello Francesco e a Noi tutti.