È venuto a mancare il 28 dicembre scorso Giuseppe (Peppe) Enia. La mia amicizia con Lui risale ai primi anni ’70 quando, assieme a Silvio Maringhini suo amico di studi negli anni dell’Università a Palermo, fece un giro delle nefrologie Italiane per cercare opportunità di formazione ed esperienza professionale. Entrambi decisero di fermarsi per qualche tempo a Reggio Calabria nel reparto allora diretto dal prof. Quirino Maggiore. Peppe si fece subito apprezzare per la sua perspicacia e la sua applicazione che erano un tutt’uno con la sua gentilezza e disponibilità. In quegli anni conobbe la sua amata consorte Silvana, una valente archeologa, e questo contribuì a radicarlo a Reggio Calabria.
Peppe amava l’attività clinica e la sua dedizione era proverbiale. Il suo rapporto con i pazienti era ricco ed empatico. I casi complessi lo intrigavano e i pazienti in cui le sofferenze della malattia si accompagnavano a problemi sociali lo addoloravano.
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