Il censimento generale delle Nefrologie è una delle principali rilevazioni statistiche che la Società Italiana di Nefrologia fa periodicamente. Ve ne è stato uno nel 2004 sotto la presidenza Schena ed un altro, però parziale e con scarsa percentuale di risposte, nel 2010 sotto la presidenza Coppo.
Noi, subito dopo l’insediamento del nuovo Consiglio Direttivo nel 2014, abbiamo deciso che era tempo ed opportuno dar vita ad un nuovo censimento che prevedesse informazioni numeriche sulle strutture di nefrologia, sulle loro articolazioni e sulla loro organizzazione. Oltre al conteggio delle nefrologie analizzate anche nei loro caratteri statistici, si voleva prevedere, in maniera minore, l’analisi della attività lavorativa e degli impegni assistenziali. Ci sono voluti circa due anni di duro lavoro dalla iniziale elaborazione fino alla pubblicazione dei risultati, che vengono presentati, al Congresso Nazionale SIN 2016, sottoforma di due elaborati coordinati da Giuseppe Quintaliani.
Meticoloso è stato il lavoro della scelta dei quesiti che dovevano far parte del questionario. I quesiti dovevano rispondere ad una duplice esigenza: essere abbastanza esaustivi e allo stesso tempo non estremamente gravosi nella compilazione e nel reperimento dei dati.
In questa fase è stato prezioso il lavoro di tutti i membri del Consiglio Direttivo e dei Presidenti regionali che voglio ringraziare in modo particolare. Dopo è venuta la fase operativa che ha visto coinvolto Giuseppe Quintaliani in prima persona e gli altri membri della commissione Clinical Governance: Santina Castellino e Giuliano Brunori, poi Giusto Viglino per il supporto informatico e molti altri ancora a cui è stato richiesto aiuto nelle varie fasi del progetto.
La tappa più difficile è stata all’inizio la ricerca degli indirizzi dei centri e dei responsabili e soprattutto ottenere tutte le informazioni richieste a tutti i centri. Anche in questa fase l’aiuto dei Presidenti regionali è stato estremamente utile.
Non si è finito qui, perché la fase elaborativa dei dati, tra verifiche ed analisi, ha richiesto circa sei mesi di tempo. Però siamo arrivati alla fine ed il risultato, almeno a me, sembra estremamente soddisfacente. Certo quando si finisce si ripensa ai quesiti: ne vengono in mente molti altri e si vorrebbe ricominciare da capo, ma, vi assicuro, che non è certo il caso.
Ora sappiamo molto sulla Nefrologia italiana ed abbiamo, vista la grande percentuale nelle risposte (abbiamo superato il 98%), uno spaccato ben preciso sulla organizzazione, sulle tipologie e sui carichi di lavoro nefrologico.
Mi auguro che i nefrologi italiani, e non solo i nefrologi, apprezzino lo sforzo fatto e che le informazioni raccolte possano essere di aiuto per programmazioni future e per razionalizzare e correggere alcune anomalie che emergono chiaramente dal censimento.