Superior Cava Vein stenosis in a hemodialysis patient with long-term central venous catheter and vascular graft: a case report

Abstract

Recently, the use of central venous catheters (CVC) as a vascular access in patients undergoing hemodialysis is significantly increased, mainly because of the aging of this population and the presence of several comorbidities. However, the implantation and the long stay of CVC are associated with many complications. Among them, central venous stenosis represents one of the most common problems that, if not properly diagnosed, could lead to vascular thrombosis and consequent vascular access malfunction.
Here, we report a case of a 38-year-old patient, who underwent hemodialysis firstly by a CVC long-term into right jugular vein and then by a prosthetic fistula in the ipsilateral limb. The patient presented many episodes of vascular access thrombosis that required endovascular interventions. The ultrasound screening and CT-angiography revealed an asymptomatic stenosis of the superior cava vein, which treatment with the implantation of vascular stent resulted in an initial improvement of vascular access performance. However, in the following months, a restenosis was observed that required new interventions to reestablish a satisfactory vascular access function.
This case highlights that patients on hemodialysis should undergo proper clinical and instrumental follow-up in order to prevent or early recognize vascular access complications.

KEYWORDS: echocolordoppler, hemodialysis, vascular access, graft.

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Introduzione

Un accesso vascolare “ben funzionante” è un requisito indispensabile per una dialisi efficace ed efficiente; se da un lato, la fistola artero-venosa (FAV) nativa, dopo più di 50 anni dalla sua “creazione”, rimane sempre il miglior approccio a cui tendere, dall’altro l’uso dei cateteri venosi centrali (CVC) sta aumentando esponenzialmente, in tutti quei pazienti anziani, comorbidi e con un patrimonio vascolare eccessivamente compromesso per gli accessi vascolari.

A fronte di una facilità di utilizzo, i CVC presentano molteplici complicanze che incidono pesantemente sia sulla qualità di vita e sia sull’efficienza dialitica.

A riguardo, le linee guida K/DOQI consigliano e incentivano l’uso dell’ecografia per la pianificazione chirurgica di un accesso vascolare complesso come può esserlo l’impianto di un graft, per il quale è necessario un regolare follow-up ecografico al fine di garantirne il buon funzionamento nel lungo termine, con la possibilità di diagnosticare per tempo le “stenosi subcliniche”, che esiterebbero inevitabilmente in trombosi precoci.
 

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