Maggio Giugno 2024 - Nefrologo in corsia

COVID-19 and Lupus Nephritis Flares in Unvaccinated Patients: A Case Report and Literature Review

Abstract

Viral infections are one of the most common triggers of Systemic Lupus Nephritis (SLE) flare-ups. COVID-19 pneumonia can be severe in patients affected by SLE representing a risk factor for lupus nephritis flare. We report the case of a 28-year-old woman with a history of lupus nephritis (LN), who relapsed with severe nephritic-nephritic syndrome after the resolution of COVID-19 pneumonia.

In addition, we conducted a literature review to analyze all described cases of LN, vaccinated and unvaccinated, in COVID-19 showing that the course of COVID-19 is more severe in SLE patients with renal involvement, especially in those who have not been vaccinated. Vaccination is the most important measure for preventing COVID-19 in people with rheumatic diseases such as SLE.

The case and data we present suggests that LN relapses can occur even after the infection has resolved and illustrates the benefit of vaccination, the role of modulation of immunosuppression during COVID-19 and the specific risk of disease relapse during SARS-CoV-2 infection.

Keywords: SARS-CoV-2, SLE, flare, lupus nephritis, vaccination, COVID-19

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Introduzione

La nefrite lupica rappresenta una delle manifestazioni più severe del Lupus Eritematoso Sistemico (LES) e colpisce circa il 35-60% dei pazienti a seconda del sesso, dell’etnia e dell’età di insorgenza della malattia [1]. Sulla base della classificazione ISN/RPS [2, 3], la nefrite lupica viene classificata in sei classi istologiche, in cui il rischio di morte per causa renale diventa particolarmente significativo per le classi di tipo proliferativo (classe III, IV e V). Le classi III e IV, infatti, sono associate a prognosi peggiore, con un maggior rischio di progressione verso l’End-Stage Kidney Disease (ESKD) che si manifesta nel 10% dei pazienti.

In questo contesto i flare renali costituiscono una delle principali cause di perdita dei nefroni e pertanto della progressione della funzione renale verso l’ESKD [1, 4]. Per “flare” o recidiva di malattia si intende un incremento di attività della stessa che richiede rimodulazioni terapeutiche. I flare possono essere classificati in nefritici e proteinurici, lievi, moderati o severi. In particolare, si definiscono nefritiche le recidive in cui vi è un aumento riproducibile della creatinina sierica ≥30% (o, una diminuzione del GFR di >10%) e un sedimento urinario attivo con aumento dell’ematuria glomerulare di ≥10 globuli rossi per campo, indipendentemente dalla presenza o meno di proteinuria. I flare nefrosici, invece, sono definiti dal raddoppio riproducibile del rapporto proteine urinarie/creatininuria (UPCR) a >100 mg/mmol dopo una risposta completa o il raddoppio riproducibile dell’UPCR a >200 mg/mmol dopo una risposta parziale [4, 5]. 

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