Novembre Dicembre 2022 - Editorial

Le nuove sfide della Nefrologia

Sorry, this entry is only available in Italiano.

Γνῶθι σεαυτόν, Conosci te stesso

 

Per evolvere bisogna conoscere ciò che si è. La Nefrologia italiana è di alto livello ed è rappresentata da un’unica società scientifica, la SIN, che è una società forte, creata e cresciuta dai Padri fondatori della Nefrologia italiana, con all’attivo circa 3000 iscritti.

La Nefrologia è una disciplina straordinaria, capace di coniugare raffinate competenze speculative ad alta tecnologia e grande manualità; e i nefrologi italiani, dall’esordio ai giorni nostri, si sono distinti apportando un contributo fondamentale alla Nefrologia mondiale.

Ma oggi dobbiamo saper cogliere, e seguire, la grande transizione in atto nella sanità e nella società tutta: recuperando il passato e insieme dando vita ad un futuro diverso.

Da una parte la necessità di recuperare, in tutte le nefrologie italiane, alcune competenze specialistiche che, incautamente, negli anni sono state spesso demandate ad altri: la nefrologia interventistica e la dialisi in area critica ne sono due esempi paradigmatici. Perché solo la ricchezza di competenze e la capacità di creare interfacce forti ci farà mantenere il potere contrattuale, in un contesto in cui i tagli e gli “sfrondamenti” alla spesa sanitaria continueranno, purtroppo, ad imperare.

Dall’altra è fondamentale aprirsi al profondo cambiamento in atto nella società: passando dall’autocelebrazione alla ricerca di nuove strade, che passino attraverso il governo clinico del territorio, l’applicazione della telemedicina, la creazione di percorsi condivisi con la Medicina Generale, con i Diabetologi, i Cardiologi ed altri Specialisti; dobbiamo infine far conoscere in modo sistematico l’importanza del nostro lavoro, utilizzando appieno anche i moderni canali di comunicazione. Dobbiamo far emergere la forza della Nefrologia italiana e le sue grandi potenzialità, unendoci nello sforzo di levare un coro di voci a difesa della nostra identità e delle nostre peculiari competenze, non surrogabili, e assolutamente necessarie per assicurare ai pazienti nefropatici un futuro migliore.

È fondamentale continuare a crescere culturalmente, portando avanti la ricerca clinica e delle scienze di base; ma è necessario, e urgente, anche farci conoscere meglio all’interno e all’esterno degli ospedali. Dobbiamo allargare a macchia d’olio la nostra presenza attiva in modo implacabile: negli ospedali stabilendo connessioni capillari con le altre discipline e presidiando quotidianamente i percorsi dei pazienti; nel territorio con una presenza radicata; ai tavoli tecnici attraverso un’interlocuzione forte e costante con i decisori politici, facendo parlare i numeri che riflettono la nostra attività.

Troppo spesso i nefrologi sono considerati sbrigativamente come “quelli che fanno la dialisi”: una sorta di idraulici chiamati ad intervenire, on demand e spesso in articulo mortis, per “sbloccare la situazione”, come si trattasse di togliere un tappo da una tubatura ostruita! Questa è un’esperienza comune, che giustamente ci indigna. Ma è in gran parte colpa nostra, perché evidentemente nel tempo ci siamo defilati perdendo autorevolezza, non abbiamo saputo farci conoscere e ri-conoscere, ritirandoci in una “comfort zone” che, come spesso accade, alla lunga ci ha danneggiato.

Perciò ci vuole un lavoro intenso, tenace, paziente, capillare: di presenza, comunicazione, innovazione sul campo, anche per far capire che la Nefrologia non è solo dialisi, e che la dialisi non è l’applicazione clinica di concetti idraulici, ma una terapia raffinata, oltre che salvavita, e che come tale richiede grandi competenze.

Abbiamo le capacità per farlo: ma non bisogna perdere altro tempo. Dobbiamo costruire ponti tutto intorno a noi, dobbiamo essere compatti e far sentire una voce forte, unica ed unitaria, capace di farsi ascoltare in tutti gli ambiti: ospedali, ambulatori, istituzioni, mass media.

Per evitare di sprofondare vittime di un grande paradosso: un elevato livello scientifico riconosciuto in Europa e nel mondo, ma la Nefrologia misconosciuta e bistrattata nell’ambito sanitario italiano, nonostante la presenza diffusa e la valida organizzazione dei servizi in tutta Italia.

In quest’ottica si muove la Società Italiana di Nefrologia, cercando di promuovere una comunicazione più strutturata ed attenta, con maggiore coinvolgimento dei giovani nefrologi anche attraverso l’allargamento della formazione gestita direttamente dalla Società. E attraverso una maggiore analisi della situazione sanitaria in ciascuna regione, cercando di intervenire attivamente nella contrattazione politica, per salvaguardare, se non promuovere e implementare, l’attività delle singole Nefrologie nei diversi contesti italiani.

Nella speranza di far conoscere maggiormente la nostra splendida disciplina e per darle, come merita, maggiore risalto.

Ricordando che il fine ultimo di tutti i nostri sforzi e delle nostre attività è la Cura, e il risultato delle nostre battaglie una migliore qualità assistenziale per i cittadini pazienti.