Abstract
Le linee guida KDOQI (Kidney Disease Outcomes Quality Initiative) raccomandano l’allestimento di una fistola artero-venosa su vasi nativi (FAV) come accesso vascolare di scelta nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica in terapia emodialitica sostitutiva in quanto si associa a una migliore qualità di vita e a minor rischio di complicanze rispetto alle fistole artero-venose protesiche o ai cateteri venosi centrali (CVC). Diversi studi hanno valutato diversi biomarcatori infiammatori per identificare l’eventuale associazione tra infiammazione sistemica e disfunzione degli accessi vascolari per emodialisi. Un nuovo biomarcatore infiammatorio, il platelet-to-lymphocyte ratio (PLR), è un parametro di laboratorio utile e semplice che può evidenziare uno stato di flogosi sistemica. Il nostro studio mirava a valutare la relazione tra le modificazioni del PLR nel tempo e la disfunzione delle FAV per emodialisi nei pazienti afferenti al nostro centro. L’impatto del PLR sulle complicanze stenotiche/trombotiche mostrava un trend che si avvicinava alla significatività, ma con un valore dello slope non lineare (OR: 4,9; 95%IC: [0,84-28,5]; p = 0,08). Pertanto, abbiamo eseguito la stessa analisi suddividendo i pazienti in base al valore PLR mediano e abbiamo evidenziato una relazione significativa tra il nostro outcome e il PLR (log trasformato) con valori di PLR inferiori al valore mediano (OR: 9,97; 95%IC: [2,53-39,25], p = 0,001). Inoltre, nei pazienti con PLR superiore al valore mediano, l’interazione visita-PLR ha mostrato un impatto vicino alla significatività statistica (OR: 7,7; 95%IC: [0,81-72,97]; p = 0,07). Il PLR (log trasformato) era correlato positivamente con l’età della FAV (Rho: 0,254, p = 0,002).
Parole chaive: FAV, fistola artero-venosa per emodialisi, danno renale cronico, emodialisi, rapporto piastrine-linfociti, complicanze steno-trombotiche