Novembre Dicembre 2017 - In depth review

La selezione del donatore e del ricevente nel trapianto di rene da donatore vivente: iter di idoneità

Abstract

Questa rassegna vuole essere una guida per il medico che valuta e prepara una coppia donatore/ricevente per trapianto di rene da vivente. Sebbene si proponga di essere esaustiva non potrà rispondere a tutti i casi possibili, ma potrà essere applicata nella maggior parte di essi. Il trapianto di rene è considerato il trattamento di scelta per i pazienti con insufficienza renale terminale e, se eseguito prima di iniziare la terapia sostitutiva (pre-emptive), è associato ad una migliore sopravvivenza sia dell’organo che del paziente e a minori complicanze. Il fine principale dell’iter di valutazione è di evitare rischi al donatore e al ricevente e di garantire sicurezza e benessere al donatore. L’idoneità alla donazione da vivente può essere concessa solo quando i rischi siano accettabili, ben definiti e la coppia sia adeguatamente informata. La rassegna comprende le procedure cliniche e medico-legali che portano al trapianto. Il primo passo è identificare le condizioni che controindicano il trapianto per evitare esami inutili, perdita di tempo e di denaro. La sequenza delle valutazioni è stata ordinata in modo da permettere che le indagini costose ed invasive siano eseguite solo dopo che altre indagini semplici ed essenziali abbiano confermato l’idoneità al trapianto. Nella valutazione medica deve essere dedicata particolare attenzione alla misurazione della funzione renale, alla presenza di proteinuria, ematuria, ipertensione, obesità, pre-diabete, calcolosi renale, pregresse neoplasie. Dare l’idoneità al trapianto di rene da vivente spesso non è facile, ma uno studio attento può evitare tante complicanze e migliorare il decorso dello stesso.

PAROLE CHIAVE: trapianto di rene da donatore vivente, controindicazioni alla donazione, selezione del donatore/ricevente.

INTRODUZIONE

Il trapianto di rene è il trattamento di scelta per il paziente affetto da insufficienza renale cronica terminale poiché sostituisce integralmente la funzione renale, migliorando la sopravvivenza rispetto alla dialisi (1). Sono numerose, infatti, le evidenze che dimostrano che il tempo di attesa trascorso in lista aumenta la mortalità del paziente rispetto al trapianto (2, 3) e che il trapianto pre-emptive si associa ad una migliore sopravvivenza, sia dell’organo che del paziente (4). Se dal punto di vista teorico il trapianto pre-emptive è la migliore strategia terapeutica (5), nella pratica questo si scontra con la scarsa disponibilità di organi.

Sono attivi in tutto il mondo programmi per espandere il pool di donatori e tra questi, in molti paesi, il trapianto da donatore vivente rappresenta la principale modalità (6).

Il trapianto da donatore vivente offre indiscussi vantaggi: può evitare l’inizio della dialisi, riduce o azzera il tempo di attesa per l’organo, è effettuato in elezione, consente una rapida ripresa della funzione renale abbreviando i giorni di degenza, migliora l’outcome a breve e lungo termine grazie a ischemia fredda breve e migliore qualità dell’organo donato che proviene da un soggetto sano e vivente. Nei casi di consanguineità la compatibilità è migliore (7).

 

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