Esame fisico, chimico e morfologico delle urine: raccomandazioni per la fase post analitica del Gruppo Interdisciplinare Laboratorio e Clinica Apparato Urinario (GIAU)

Abstract

Con queste raccomandazioni il Gruppo interdisciplinare di analisi delle urine (GIAU) mira a stimolare i seguenti aspetti:
• miglioramento e standardizzazione dell’approccio post analitico dell’esame fisico, chimico e morfologico delle urine (ECMU).
• Enfatizzare il valore aggiunto dell’ECMU selezionando i parametri clinicamente significativi con chiara indicazione dei metodi analitici, delle unità di misura, dei valori di riferimento
• Miglioramento dell’interpretazione dell’analisi delle urine eseguita mediante dip stick con particolare riguardo alla riconsiderazione della significatività diagnostica dei parametri valutati insieme ad una crescente consapevolezza dei limiti di sensibilità e specificità di questo metodo analitico. Con la capacità di proporre e condurre indagini di approfondimento con metodi analitici più sensibili e specifici.
• Aumentare la consapevolezza dell’importanza delle abilità professionali nel campo della morfologia urinaria e delle loro relazioni con i clinici. attraverso l’introduzione, nella refutazione, di commenti descrittivi e interpretativi a seconda del tipo di richiesta, della complessità del laboratorio, della competenza del patologo.
• Implementare una politica di valutazione della qualità analitica utilizzando, oltre ai tradizionali controlli interni ed esterni, un programma per la valutazione della competenza morfologica.
La speranza è di rivalutare l’enorme potenziale diagnostico dell’ECMU, implementando un’analisi delle urine sui bisogni diagnostici personalizzati che ogni paziente porta con sé.

Parole Chiave: Fase post analitica, Raccomandazioni, Analisi delle urine

Introduzione

Il Referto

Per la medicina di Laboratorio il referto è la traduzione di accertamenti diagnostici in un’informazione utilizzabile clinicamente. Nel classico schema del “Brain-to-brain loop” di Lundberg (1), accanto al cervello del clinico, Burlina (2) inseriva un secondo cervello, quello del laboratorista a simboleggiare il processo di professionalità e di competenze che guidava una catena di eventi caratterizzati da una forte matrice culturale e organizzativa, a snodarsi dalla fase pre-pre-analitica, fino alla fase post-postanalitica sintetizzando una risposta sotto forma di referto.

 

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Una proposta alternativa per gestire l’esame morfologico del sedimento urinario e aumentarne l’appropriatezza

Abstract

Premesse. L’approccio tradizionale all’esame morfologico del sedimento urinario (EMS) ne prevede l’abbinamento con l’esame chimico-fisico (ECF), con ricadute sui carichi di lavoro e conseguente ricerca di totale automazione nella sua esecuzione.

Metodi. Nel considerare l’EMS come un esame specialistico, accuratamente eseguibile solo con una specifica professionalità, dal 2005 il nostro laboratorio ne ha deciso l’esecuzione ai pazienti degenti solo in seguito a richiesta specifica. A distanza di 11 anni, abbiamo voluto analizzare l’impatto a lungo termine di questo approccio sul servizio fornito. Sono stati valutati i risultati nel periodo 2009-2016, nel quale il nostro ospedale non ha subito modifiche sia nel numero dei letti di degenza che nel case-mix.

Risultati. Nel periodo 2009-2013 sono stati richiesti una media di 2264 EMS/anno e di 10.204 ECF/anno, con un rapporto medio del 22,2%. Dal 2014, a seguito di una nuova modalità di accettazione informatica dell’EMS, si è registrata un’ulteriore diminuzione delle richieste (media/anno: 923), che non si associava a una diminuzione di ECF (media/anno: 9810) (media EMS/ECF, 9,4%). Le richieste di EMS pervenivano principalmente da Pediatria (47,8%), Nefrologia (20,9%) e Reumatologia (18,3%). Mediante la compilazione di un questionario, i reparti hanno valutato il servizio fornito in modo soddisfacente, mettendo d’altro canto in luce alcune criticità di tipo preanalitico.

Conclusioni. La modalità di gestione dell’EMS da noi implementata riduce drasticamente il numero delle richieste e aumenta l’appropriatezza della richiesta. Ciò è ottenuto senza impatto negativo sulla cura dei pazienti.

Parole chiave: Esame urine, Governo clinico, Sicurezza del paziente

INTRODUZIONE

L’esame morfologico del sedimento urinario (EMS) rappresenta tuttora uno strumento insostituibile per la diagnosi delle malattie del rene e delle vie urinarie [1]. Si tratta di un esame di semplice ma non banale esecuzione, effettuabile in ogni laboratorio. Infatti, l’unico strumento richiesto è un microscopio a contrasto di fase con almeno due livelli di ingrandimento, uno basso (ad es., 20x), per una valutazione generale della cellularità del sedimento, e uno più elevato (ad es., 40x), per la valutazione morfologica e semi-quantitativa dei singoli elementi.

 

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Report sui dati raccolti durante la giornata mondiale del rene in Italia negli anni 2015-2016

Abstract

La Giornata Mondiale del Rene (GMR) è un’iniziativa che viene promossa in Italia da più di un decennio dalla Fondazione Italiana del Rene (FIR) Onlus, in associazione con la Federazione Internazionale delle Fondazioni Renali (IFKF) e con la Società Internazionale di Nefrologia (ISN).
La GMR in Italia coinvolge numerose Unità di Nefrologia distribuite sul territorio nazionale e si articola su due progetti distinti; uno si svolge nelle piazze o negli ambulatori di Nefrologia, detto anche “progetto camper”, e un secondo si tiene nelle scuole, rivolto in particolare a studenti del quarto e quinto anno di scuola superiore.
Ad ogni partecipante viene richiesta la compilazione di un questionario per valutare la presenza di fattori di rischio cardiovascolari e la conoscenza dei problemi renali. Successivamente vengono misurate pressione arteriosa e frequenza cardiaca. Infine viene eseguito l’esame delle urine tramite “dipstick” su un campione spot di urine.
In questo articolo riportiamo i dati ricavati dai partecipanti alle GMR negli anni 2015 e 2016.

PAROLE CHIAVE: Giornata Mondiale del Rene, Prevenzione, Ipertensione, Esame delle urine.

Introduzione

La giornata mondiale del rene (GMR) è un’iniziativa internazionale che mira all’informazione e alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica circa le patologie renali, focalizzando l’attenzione sui fattori di rischio e sulle possibilità di cura e trattamento delle stesse (1). In Italia tale evento viene organizzato dalla Fondazione Italiana del Rene (FIR), con la collaborazione della Società Italiana di Nefrologia (SIN) e la Croce Rossa Italiana (CRI). L’iniziativa, che coinvolge numerose Unità di Nefrologia distribuite sul territorio nazionale, si articola su due progetti distinti, quello che si svolge nelle piazze o negli ambulatori di Nefrologia, detto anche “progetto camper” (2, 3), e quello che si tiene nelle scuole, rivolto in particolare a studenti del quarto e quinto anno di scuola superiore.

In questo articolo riportiamo i dati ricavati dai partecipanti alla GMR negli anni 2015 e 2016.
 

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