Dialisi peritoneale “di qualità”

Abstract

La valutazione di un programma di dialisi peritoneale (DP) attivo in un centro nefrologico necessita di indicatori di tipo qualitativo e quantitativo, orientati principalmente su esiti di tipo clinico. Le linee guida internazionali raccomandano il monitoraggio degli esiti dell’impianto del catetere peritoneale e delle sue complicanze, delle infezioni relate al catetere, delle peritoniti, dell’adeguatezza dialitica. Nessuno di questi parametri riesce però a determinare l’efficienza organizzativa di un programma di DP. È auspicabile che centri con programmi di DP con prevalenza ≤14 pazienti, quando già in grado di praticare il test di equilibrazione peritoneale, salvaguardino il proprio know-how o avviino collaborazioni con nefrologie con programmi di DP consolidati.

Parole chiave: qualità, dialisi peritoneale (DP), test equilibrazione peritoneale (PET), pressione intra-peritoneale (IPP), telemedicina, dotazione organico

La valutazione di un programma di dialisi peritoneale (DP) attivo in un centro nefrologico passa per indicatori di tipo quali-quantitativo redatti, principalmente, su esiti di tipo clinico. Le linee guida internazionali raccomandano, infatti, il monitoraggio dell’attività dialitica peritoneale esplorando gli esiti dell’impianto del catetere peritoneale [1], le infezioni relate al catetere [2], l’insorgenza di peritoniti [3], l’adeguatezza depurativa [4] (Tabella 1). Questi indicatori hanno però il limite di essere supportati da evidenze di scarsa qualità [5] e di scotomizzare la sfera organizzativa della DP composta da risorse umane, strumenti diagnostici e infrastrutture a disposizione. 

La visualizzazione dell’intero documento è riservata a Soci attivi, devi essere registrato e aver eseguito la Login con utente e password.

La Dialisi Peritoneale in Italia: 8° censimento del GPDP-SIN 2022

Abstract

Obiettivi. Si presentano i risultati del 8° Censimento (Cs-22) Nazionale della Dialisi Peritoneale in Italia, effettuato nel 2022-23 dal Gruppo di Progetto Dialisi Peritoneale della Società Italiana di Nefrologia e relativo all’anno 2022.
Materiali e metodi. Il Censimento è stato condotto nei 227 centri non pediatrici che hanno utilizzato la Dialisi Peritoneale (DP) nel 2022. I risultati sono stati confrontati con i Censimenti precedenti effettuati dal 2005.
Risultati. Incidenza: Nel 2022 hanno iniziato la DP (1° trattamento per ESRD) 1.350 pazienti (CAPD=52,1%). Il 35,3% ha iniziato la DP in modo incrementale in 136 Centri. Il catetere è posizionato solo dal Nefrologo nel 17,0% dei casi specificati. Prevalenza: I pazienti in DP al 31/12/2022 erano 4.152 (CAPD=43,4%). Il 21,1% dei pazienti prevalenti era in DP assistita (caregiver familiare: 86,3%). Out: Nel 2022 l’uscita dalla DP è stata (ep/100anni-pz): 11,7 in HD; 10,1 morte, in calo; 7,5 Tx. La principale causa di trasferimento alla HD rimane la peritonite (23,5%), anche se ne è confermato il calo negli anni (Cs-05: 37,9%). Peritoniti/peritoniti sclerosanti (EPS): L’incidenza di peritoniti nel 2022 (696 episodi) è stata 0,176 ep/anno-pz. L’incidenza di nuovi casi di EPS nel 2021-22 (7 casi) è in calo. Altri risultati: È aumentato il numero di Centri che utilizza il 3,86% per il test di equilibrio peritoneale (PET) (57,7%), la DP per cardiopatia rimane utilizzata in 44 Centri (66 pz).
Conclusioni. Il Cs-22 conferma i buoni risultati della DP in Italia.

Parole chiave: Dialisi Peritoneale, fallimento della tecnica, Dialisi Peritoneale incrementale, peritoniti, test di equilibrio peritoneale (PET)

 

Introduzione

Il Gruppo di Progetto della Dialisi Peritoneale (GPDP) della Società Italiana di Nefrologia (SIN) indaga periodicamente lo stato della Dialisi Peritoneale (DP) in Italia mediante un Censimento condotto nei Centri che la utilizzano [16]. L’ultima edizione, relativa al 2019 [6], dimostrava una sostanziale stabilità della DP rispetto gli anni precedenti anche se l’indagine, condotta in piena pandemia CoViD, è risultata per la prima volta incompleta.

All’edizione attuale, l’Ottava, relativa all’anno 2022, ha aderito nuovamente il 100% dei Centri che utilizzano la DP. Ricordiamo però che tali Centri rappresentano circa i due terzi dei Centri pubblici (nei rimanenti la DP non è disponibile come servizio). Se poi si considera che i Centri privati non utilizzano la DP ne consegue che la metodica è prevista in una minoranza dei Centri Dialisi italiani ed è utilizzata in meno del 10% dei pazienti in Dialisi. Le ragioni di un quadro così sconfortante furono già indagate nel primo Censimento condotta dalla SIN nel 2004 [7] e verosimilmente sono ancora le stesse tanto più se si considera il costante miglioramento dei risultati raggiunti dalla DP negli anni.

L’edizione attuale presenta diversi motivi di interesse e di novità. Innanzitutto è la prima edizione “post-CoViD”. Il numero di Centri che hanno partecipato utilizzando il nuovo sistema di raccolta dati [6] è aumentato significativamente consentendo una maggior precisione dei dati raccolti. Per la prima volta il Censimento ha indagato in maniera completa non solo l’incidenza ma anche l’etiologia delle peritoniti ed alcuni aspetti strutturali dei Centri DP quali il personale dedicato ed il training cui sarà dedicata una prossima analisi.

In questo report sono presentati i risultati della 8° edizione, condotta nel 2022-2023 e relativa all’anno 2022, confrontati con quelli degli anni precedenti.

Il report è completato dall’analisi di alcuni aspetti della DP quali la prescrizione incrementale, la peritonite sclerosante e la valutazione della permeabilità peritoneale, curate dai massimi esperti in materia.

 

Materiali e metodi

Il Censimento del GPDP consiste nella raccolta di dati aggregati relativi alla DP ed è rivolto a tutti i Centri, non pediatrici, che hanno utilizzato la DP nell’anno censito.

Raccolta dati. Come per il 2019 [6] nell’edizione attuale i dati aggregati sono stati raccolti in due modi diversi. La prima modalità, analitica, è stata effettuata attraverso un software sviluppato appositamente per il progetto, una sorta di cartella clinica in cui inserire sistematicamente i singoli pazienti ed esportare i dati, in forma aggregata, per il Censimento. Per la protezione della privacy il programma è stato sviluppato senza una componente cloud, per cui tutti i dati inseriti sono conservati in locale e la possibilità di backup su server è demandata all’operatore. Per il 2022 il numero di Centri che hanno utilizzato questo sistema è aumentato dai 110 del 2019 a 175. Per i rimanenti 52 Centri è stata utilizzata la modalità tradizionale di raccolta dati mediante la compilazione del questionario on-line utilizzato per le edizioni precedenti.

Complessivamente il Censimento riporta i dati di 227 Centri pari al 100% dei Centri DP italiani. Delle 8 edizioni del Censimento solo quella relativa al 2019 è risultata incompleta (198 Centri).

Centri partecipanti. L’elenco iniziale dei Centri pubblici che utilizzavano la DP, rilevati nel primo Censimento della SIN condotto per l’anno 2004 [7], è stato aggiornato negli anni dalle partecipazioni a Congressi, Convegni e successivi Censimenti della SIN.

I Centri che hanno partecipato per il 2022 sono stati 229 di cui 2 esclusi per non aver trattato alcun paziente nel corso del 2022 (cessata attività di DP). Mentre per la DP tutti i Centri hanno risposto alle domande di incidenza e prevalenza, 50 Centri non hanno fornito i dati di incidenza e prevalenza della HD (Figura 1).

Informazioni. La struttura del Censimento prevede un gruppo di informazioni ripetute, rimaste invariate dalla prima edizione del 2005 [1], relative ad incidenza, prevalenza, cambio o interruzione di metodica, DP assistita, peritoniti e DP non renale. A queste, dal 2008, è stata aggiunta la peritonite sclerosante incapsulante (EPS); dal 2010 [2], le visite domiciliari ed il test di equilibrio peritoneale (PET).  Dall’edizione del 2016 [5], sono state riprese le domande sui cateteri. Inoltre con la modalità analitica di raccolta dati sono state disponibili per la prima volta informazioni sulle cause della Insufficienza Renale, sulle cause di morte, su alcuni aspetti organizzativi, quali modalità del training e risorse disponibili, sull’etiologia delle peritoniti.

Verifiche dei dati e confronti. I dati inizialmente raccolti sono stati sottoposti ad una prima analisi di congruenza. Quelli incoerenti sono stati corretti, ove possibile, attraverso un recall telefonico oppure considerati mancanti o incompleti, a seconda dei casi. Le eventuali correzioni ed il numero di Centri coinvolti sono riportati in dettaglio nella presentazione dei singoli risultati.

Definizioni e calcoli. Sono stati considerati pazienti incidenti tutti quelli immessi come primo trattamento in DP ed in HD nel periodo 01/01/2022-31/12/2022. Tra questi, sono stati considerati in DP incrementale (Incr-DP) con CAPD (Incr-CAPD) e APD (Incr-APD) i pazienti che effettuavano rispettivamente ≤2 scambi/die o ≤4 sedute/settimana. La prevalenza è stata riferita ai pazienti in trattamento dialitico al 31 dicembre. Tra i prevalenti la necessità di assistenza è riferita al coinvolgimento di un caregiver nell’esecuzione delle procedure dialitiche. I pazienti trattati con DP per cause non renali (GFR ≥15 ml/min/1,73m2) sono stati considerati a parte: i dati del Censimento sono sempre riferiti solo ai pazienti che hanno iniziato la DP per ESRD.

Il calcolo del follow-up cui rapportare gli eventi rappresenta l’aspetto critico del Censimento. Nell’impossibilità di calcolare il dato reale (somma dei periodi che tutti i pazienti hanno trascorso in DP nel 2022) il follow-up è sempre stato stimato dalla media dei pazienti prevalenti a inizio e fine anno, metodo che è anche stato recentemente validato [8]. I pazienti prevalenti ad inizio anno sono stati calcolati aggiungendo e sottraendo, ai prevalenti di fine anno, rispettivamente le uscite per tutte le cause e gli ingressi dalla DP (informazioni disponibili). Da quest’anno è stato possibile, per i 175 Centri che hanno utilizzato il programma “2.2”, calcolare il follow-up preciso. In questi Centri il confronto tra i due metodi ha evidenziato che il follow-up “tradizionale” sottostima del 5,4% il follow-up “reale” e, quindi, sovrastima di una corrispondente entità l’incidenza degli eventi considerati. Poiché per il 2022 il sistema di raccolta dati è stato ancora misto, per la determinazione del follow-up è stato utilizzato per tutti i 227 Centri il metodo tradizionale con il vantaggio di rendere confrontabili i risultati attuali con quelli del passato.

Le uscite dalla DP registrate nell’anno censito sono state rapportate a 100 anni-paziente di follow-up mentre per le peritoniti l’incidenza è stata calcolata come episodi/anni-paziente (ep/anno-pz). Gli episodi di EPS si riferiscono a tutto il biennio 2021-22 per la raccolta tradizionale ed al triennio 2020-22 per quella analitica.

L’analisi statistica è stata limitata alla ricerca di eventuali differenze con il test Chi quadro.

Centri che hanno utilizzato la DP nel 2022 per almeno 1 paziente.
Figura 1: centri che hanno utilizzato la DP nel 2022 per almeno 1 paziente. Tutti hanno inviato i dati relativi alla DP, 50 di questi non hanno inviato i dati di incidenza e prevalenza relativi alla HD. Nel grafico è riportato il sistema utilizzato per l’invio dei dati: 52 mediante il sistema tradizionale che prevede l’inserimento dei dati aggregati, 175 mediante il programma dedicato che prevede l’inserimento di ciascun paziente con invio dei dati aggregati calcolati dal programma.

 

Risultati

Incidenza e modalità iniziale

I pazienti che hanno iniziato la DP nel 2022 come primo trattamento sono stati 1.350, di cui 703 mediante CAPD e 647 mediante APD. I Centri con incidenza in DP nulla nel 2022 sono risultati 11.

Per quanto riguarda l’HD, i Centri che hanno fornito i dati di incidenza e prevalenza sono stati 177. In questi 177 Centri, i pazienti che hanno iniziato la DP sono stati 1.066 e quelli che hanno iniziato la HD, sempre come primo trattamento, sono stati 4.329, per una incidenza percentuale della DP del 19,8% (Tabella I) (Figura 2). Per il 2022 si registra quindi un calo sia del numero di pazienti globalmente trattati con la DP in Italia (-15,4% rispetto al 2016) che dell’incidenza percentuale della DP, per quanto, come detto, calcolata relativamente ai 177 Centri che hanno inviato i dati anche della HD. La modalità di DP iniziale più utilizzata rimane la CAPD (52,1%).

Tabella I: Pazienti incidenti e modalità iniziale di DP nei Centri non pediatrici
Tabella I: pazienti incidenti e modalità iniziale di DP nei Centri non pediatrici che hanno utilizzato la DP nel 2022 confrontati con gli anni precedenti. Dal 2016 è costantemente aumentato il numero di Centri che non inviano i dati di incidenza della HD.
Numero di nuovi pazienti al 1° trattamento (incidenti) negli anni censiti.
Figura 2: numero di nuovi pazienti al 1° trattamento (incidenti) negli anni censiti. L’incidenza percentuale è calcolata sul totale degli incidenti (DP + HD). Dal 2016 una parte dei Centri non ha inviato i dati di incidenza della HD per cui la percentuale della DP è calcolata solo per i Centri che hanno inviato i dati (giallo chiaro, valore in corsivo). In cima ad ogni colonna è riportato il numero complessivo di pazienti incidenti. Ricordiamo infine che i dati del 2019 sono incompleti.

Per la prima volta, anche se limitatamente ai Centri che hanno inviato i dati con il sistema 2.2, sono disponibili i dati relativi alla nefropatia di base. Le condizioni nelle quali è maggiormente utilizzata la DP sono la Nefrangiosclerosi (24,4%) e la Glomerulonefrite cronica (22,3%). La nefropatia diabetica è causa di ESRD nel 15,4% dei casi mentre nel 15,3% non è nota (Figura 3).

Tipo di nefropatia nei pazienti incidenti in DP.
Figura 3: tipo di nefropatia nei pazienti incidenti in DP. L’informazione non era richiesta dal sistema tradizionale di invio dei dati per cui la ripartizione riportata in Figura è riferita a 1.004 pazienti di 174 Centri (1 Centro escluso per incongruenza dei dati).

Il posizionamento del catetere peritoneale

Per il posizionamento del catetere sono stati considerati tutti gli ingressi. Esclusi 96 pazienti per dati incongruenti (che verranno verificati in una prossima analisi), nei 1.480 pazienti che hanno iniziato la DP nel 2022 è aumentato ulteriormente il posizionamento effettuato dal solo chirurgo, stabile quello dal Chirurgo e Nefrologo insieme, diminuito quello effettuato dal solo Nefrologo (Figura 4).

Operatori coinvolti nel posizionamento del catetere peritoneale.
Figura 4: operatori coinvolti nel posizionamento del catetere peritoneale. La percentuale è stata calcolata anche escludendo i cateteri per i quali è riportata la risposta “altro” o non specificati. Nel riquadro i dati del 2016 (esclusi “altro” e non specificato).

Dose dialitica iniziale – la dialisi peritoneale incrementale

Nel 2022 i pazienti che hanno iniziato la DP con modalità incrementale (Incr-DP) sono stati 477, pari al 35,3% del totale dei pazienti incidenti (Figura 5); il numero dei Centri che l’hanno utilizzata per almeno 1 paziente sono stati 136, pari al 59,9% dei 227 Centri (63,0% se si escludono gli 11 Centri ad incidenza nulla).

Per i pazienti che iniziano la DP a dose incrementale la metodica più utilizzata è, come negli anni precedenti, la CAPD (82,8%) al contrario dei pazienti che iniziano con una prescrizione “full dose” in cui è significativamente più utilizzata l’APD (64,7% – p<0,0001) (Figura 5). La CAPD è una modalità di DP sempre più legata alla prescrizione incrementale ed ai Centri che la praticano.

Negli anni il numero e la percentuale di pazienti incidenti in Incr-DP sono andati costantemente aumentando dal 11,9% del 2005 all’attuale 35,3% (Figura 6). Il numero di Centri che la prescrivono, aumentato fino al 2016, nel 2022 è rimasto percentualmente lo stesso (62,9% nel 2016; 63,0% nel 2022 dei Centri che hanno immesso nuovi pazienti in DP) (Figura 7). L’aumento registrato nel 2022 è quindi da ricondurre ad un aumentato utilizzo nei Centri che già la utilizzavano, in cui è risultata prescritta per il 47,8% dei pazienti.

I Centri che impiegano Incr-DP sono più “grandi” dei Centri che non la prescrivono sia per numero di pazienti incidenti (7,3 pz/anno vs 4,4 pz/anno) che prevalenti (21,3 pazienti vs 15,0 pazienti) (Figura 8).

Escludendo i Centri con incidenza nulla e quelli che non hanno inviato i dati della HD, l’utilizzo della DP incrementale si associa, come per gli anni precedenti, ad un maggior utilizzo della DP in generale (22,4% in 114 Centri vs 14,4% in 56 Centri – p<0,005) (Figura 9).

Dialisi Incrementale nel 2022. Nelle colonne laterali è riportata la metodica di DP
Figura 5: dialisi Incrementale nel 2022. Nelle colonne laterali è riportata la metodica di DP (CAPD ed APD) utilizzata per i pazienti “incrementali” (a sinistra) e per quelli “full dose” (a destra).
Percentuale di pazienti sul totale degli incidenti che hanno iniziato la DP con una prescrizione incrementale
Figura 6: percentuale di pazienti sul totale degli incidenti che hanno iniziato la DP con una prescrizione incrementale (2 o meno scambi in CAPD e 4 o meno sedute in APD).
Percentuale di Centri che hanno utilizzato la prescrizione incrementale per almeno un paziente.
Figura 7: percentuale di Centri che hanno utilizzato la prescrizione incrementale per almeno un paziente. La percentuale è stata calcolata escludendo i Centri che non hanno immesso alcuni pazienti incidente. Se rapportata al numero complessivo di Centri il valore è lievemente inferiore ma il trend nel tempo non cambia.
 la percentuale dei Centri nel tempo ripartiti secondo che non abbiano registrato nuovi pazienti (INCID = 0)
Figura 8: A) la percentuale dei Centri nel tempo ripartiti secondo che non abbiano registrato nuovi pazienti (INCID = 0), che ne abbiano registrato ma non hanno prescritto in maniera incrementale (INCR = 0) o che l’abbiano utilizzata per almeno 1 paziente (INCR>0). B) Dimensioni nei 3 tipi di Centro sia come pazienti incidenti (sopra) che prevalenti (sotto) relativamente al 2022.
la percentuale di della DP per i pazienti incidenti nei Centri che utilizzano o no la prescrizione incrementale.
Figura 9. A) la percentuale di della DP per i pazienti incidenti nei Centri che utilizzano o no la prescrizione incrementale. Il dato è relativo ai 177 Centri con dati anche della HD. Di questi 177 Centri sono stati esclusi 7 Centri ad Incidenza = 0. Dei rimanenti 170 Incr-DP era prescritta in 114 Centri (INCREM.SI). B) l’Odds Ratio di immissione in DP nei Centri INCREM.SI rispetto quelli INCREM.NO negli anni.

Pazienti provenienti da altro trattamento

I pazienti trasferiti dalla HD alla DP nel 2022 sono stati 178 (Figura10) (Tabella II).

1° TRATT. DA HD DA TX INGRESSI DA HD (%) DA Tx (%)
2005 1443 89 25 1557 5,7 1,6
2008 1379 82 32 1493 5,5 2,1
2010 1429 126 36 1591 7,9 2,3
2012 1433 113 50 1596 7,1 3,1
2014 1652 161 46 1859 8,7 2,5
2016 1595 119 50 1764 6,7 2,8
2019 1363 125 44 1532 8,2 2,9
2022 1350 178 48 1576 11,3 3,0
Tabella II: Pazienti (valore assoluto e percentuale su tutti gli ingressi) provenienti dalla HD e dall’esaurimento di un Trapianto.
Figura 10: Ingressi in DP, somma degli Incidenti e dei trasferiti dalla HD e rientrati da un Tx esaurito.
Figura 10: ingressi in DP, somma degli Incidenti e dei trasferiti dalla HD e rientrati da un Tx esaurito.

Tale dato è nettamente inferiore, come atteso, al numero di pazienti che sono passati dalla DP alla HD (464 drop out nel 2022) ma in aumento sia in assoluto che percentuale: nel 2022 rappresenta infatti il 11,3% di tutti gli ingressi rispetto al 5,7% del 2005 (Figura 11). Se nel 2005 per 100 pazienti trasferiti dalla DP alla HD 17 seguivano il percorso inverso, nel 2022 questi ultimi sono risultati 37. Per quanto riguarda il rientro da Trapianto in DP numeri e percentuali sono rimasti sostanzialmente gli stessi nel tempo (Figura 12).

Figura 11: Andamento nel tempo della percentuale dei pazienti che hanno iniziato la DP provenienti dalla HD e dal Tx sul totale degli Ingressi.
Figura 11: andamento nel tempo della percentuale dei pazienti che hanno iniziato la DP provenienti dalla HD e dal Tx sul totale degli Ingressi.
Figura 12: Percentuali dei pazienti rientrati dal Trapianto in HD (rosso) ed in DP. Considerati solo i Centri con dati completi anche per la HD.
Figura 12: percentuali dei pazienti rientrati dal Trapianto in HD (rosso) ed in DP. Considerati solo i Centri con dati completi anche per la HD.

Cambio di modalità di DP

Le informazioni sul cambio di metodica sono risultate disponibili per 224 Centri. In questi Centri nel 2022 i pazienti trasferiti dalla CAPD alla APD sono stati 165 mentre quelli dalla APD alla CAPD 43 (Figura 13). Come per gli anni precedenti il motivo di cambio è stato in circa la metà dei casi la scelta del paziente e/o caregiver. Altri motivi sono stati l’insufficiente depurazione / UF per il passaggio dalla CAPD alla APD ed il malfunzionamento del catetere per quello dalla APD alla CAPD.

Figura 13: Cambio di metodica di DP nel 2022. Tre Centri non hanno fornito i dati.
Figura 13: cambio di metodica di DP nel 2022. Tre Centri non hanno fornito i dati.

Prevalenza e modalità di DP

Al 31 dicembre 2022 risultavano in DP 4.152 pazienti, di cui 1.803 in CAPD e 2.349 in APD. Rispetto al 2016 è stato registrato quindi un calo del 9,9% della popolazione prevalente (Figura 14) (Tabella III). Nei 177 Centri con dati completi di incidenza e prevalenza anche per la HD i pazienti prevalenti in DP erano 3.191 e quelli in HD 18.259 con una prevalenza percentuale della DP pari al 14,9%.

La modalità di DP più utilizzata tra i pazienti prevalenti è l’APD (56,6%) (Figura 15) in ulteriore incremento rispetto gli anni precedenti (Tabella III).

L’indice di ricambio calcolato come rapporto tra pazienti prevalenti e totale degli ingressi per il 2022 è risultato di 31,6 mesi, sostanzialmente invariato rispetto gli anni precedenti (era di 32,9 mesi nel 2008). In Figura 16 l’andamento dettagliato negli anni dell’Indice di Ricambio.

Pazienti prevalenti al 31/12/2022 e modalità di DP nei Centri non pediatrici
Tabella III: pazienti prevalenti al 31/12/2022 e modalità di DP nei Centri non pediatrici che hanno utilizzato la DP nel 2022 confrontati con gli anni precedenti. Dal 2016 è costantemente aumentato il numero di Centri che non inviano i dati di incidenza della HD. * sono riportati i valori del Primo Censimento della SIN condotto nel 2004 dal momento che nel primo censimento del GPDP del 2005 non erano stati richiesti i dati relativi alla HD.
Numero di pazienti in trattamento con DP al 31 dicembre di ogni anno (prevalenti) negli anni censiti.
Figura 14: numero di pazienti in trattamento con DP al 31 dicembre di ogni anno (prevalenti) negli anni censiti. La prevalenza percentuale è calcolata sul totale dei prevalenti (DP + HD). Dal 2016 una parte dei Centri non ha inviato i dati di prevalenza della HD per cui la percentuale della DP è calcolata solo per i Centri che hanno inviato i dati (azzurro, valore in corsivo). In cima ad ogni colonna è riportato il numero complessivo di pazienti prevalenti. Ricordiamo che i dati del 2019 sono incompleti. Nel 2005 i dati di prevalenza della HD non erano richiesti per cui sono stati considerati quelli del Censimento SIN 2004.
Figura 15: Ripartizione tra CAPD ed APD dei pazienti incidenti e prevalenti.
Figura 15: ripartizione tra CAPD ed APD dei pazienti incidenti e prevalenti.
Durata della DP ricavata moltiplicando per 12 il rapporto INGRESSI/PREVALENZA.
Figura 16: durata della DP ricavata moltiplicando per 12 il rapporto INGRESSI/PREVALENZA. Ciò è ovviamente valido in condizioni di steady state mentre per il 2022 potrebbe non essere questa la condizione anche se la minore incidenza è stata in parte compensata dall’aumento dei pazienti provenienti dalla HD.

DP assistita

Nel Cs-22 i pazienti prevalenti con necessità di caregiver (assisted PD) sono risultati 878 (21,15% di tutti i prevalenti in DP) (Figura 17). Rispetto al 2019 (976 pazienti in DP assistita in un Censimento incompleto) si tratta di un calo significativo (p<0,005).

Il caregiver è un familiare nel 86,3% dei casi, un badante nel 7,4%, un infermiere a domicilio nel 1,7%; infine, il 4,6% (40 pazienti) effettua la DP in strutture per anziani. Per il 2022 si conferma il calo delle badanti ed un aumentato coinvolgimento dei familiari. Invariato il numero di pazienti in RSA trattati con la DP (Figura 18).

DP assistita nei pazienti prevalenti al 31/12/2022 e tipo di caregiver coinvolto.
Figura 17: DP assistita nei pazienti prevalenti al 31/12/2022 e tipo di caregiver coinvolto. Per quest’ultimo all’interno del grafico sono riportate le percentuali riferite al totale dei prevalenti, vicino alle singole componenti le percentuali rispetto il totale dei pazienti in DP assistita.
Figura 18: Andamento nel tempo del caregiver coinvolto nella DP assistita.
Figura 18: andamento nel tempo del caregiver coinvolto nella DP assistita.

Cambio di metodica e drop out

In Figura 19 è riportato il drop out globale, per trasferimento in HD, per morte e per trapianto, espresso sia come numero di pazienti che come eventi/100 anni-pz.

Nel 2022 sono stati registrati 400 decessi (10,1 ep/100 anni-pz), 464 trasferimenti alla HD (11,7 ep/100 anni-pz) e 296 trapianti (7,5 ep/100 anni-pz). Per il 2022 si conferma la riduzione della mortalità rispetto al 2016.

Altre cause di uscita dalla DP nel 2022 sono state il rifiuto volontario a proseguire la dialisi (“burn out”) per 21 pazienti, il Recupero della Funzione Renale Residua (RFRR) in 14 pazienti e la motivazione “altro” per 6 pazienti. Il “burn out” è stato proposto per la prima volta nel 2022, è possibile che negli anni passati tali casi venissero attribuiti alla morte o alla categoria “altro”.

Per quanto riguarda il drop out alla HD (Figura 20), la singola causa principale rimane la peritonite (23,5%) ma se ne conferma la riduzione avvenuta negli anni (2005: 37,9%; 2008: 36,7%; 2010: 30,4%; 2012: 28,2%; 2014: 24,8%; 2016: 23,8%). La seconda causa, in aumento significativo, è l’impossibilità a proseguire la DP (22,4%). Tradizionalmente ci si riferisce ad eventi che rendono il paziente non più idoneo all’esecuzione delle procedure dialitiche per la comparsa di barriere all’autonomia (fisiche, psicologiche, cognitive) in assenza o perdita, se già in DP assistita, del caregiver. È possibile che a tale causa vengano comunque attribuiti anche altri eventi clinici. Infine anche il catetere come causa di drop out è in aumento (14,0%).

Per le cause di morte la principale è quella cardiovascolare (42,3%) mentre le peritoniti rappresentano l’1,9% dei decessi (Figura 21).

Figura 19: Cause di cessazione della DP negli anni. Nel 2019 il Censimento è stato incompleto.
Figura 19: cause di cessazione della DP negli anni. Nel 2019 il Censimento è stato incompleto.
Figura 20: Cause di trasferimento alla HD negli anni. Nel 2019 il Censimento è stato incompleto.
Figura 20: cause di trasferimento alla HD negli anni. Nel 2019 il Censimento è stato incompleto.
Figura 21: Cause di morte nei Centri che hanno utilizzato il programma dedicato 2.2 per l’invio dei dati.
Figura 21: cause di morte nei Centri che hanno utilizzato il programma dedicato 2.2 per l’invio dei dati.

Peritoniti

Nel 2022 sono stati registrati 696 episodi di peritonite in 226 Centri che, per un follow-up totale di 3943,5 anni (47.322 mesi), equivalgono a 0,176 episodi per anno-paziente o, in altri termini, ad 1 episodio ogni 68,0 mesi-paziente, un’incidenza inferiore a quelle registrate negli anni precedenti. Per quanto riguarda la percentuale di colture negative (134 episodi, pari al 19,3% del totale), il dato non è significativamente differente dagli anni precedenti (Tabella IV).

L’andamento nel tempo delle peritoniti è riportato sia in Tabella IV che in Figura 22.

L’etiologia è stata analizzata per 627 peritoniti riportate 211 Centri. Un Centro non ha riportato il dato e 15 hanno riportato un numero di peritoniti definite dagli agenti etiologici superiore a quello delle peritoniti globalmente riportate (+18). Tuttavia dal momento che 8 Centri hanno riportato un numero di agenti etiologici per peritonite inferiore al globale dichiarato (-17) la differenza netta è risultata di 1 solo episodio, a conferma della validità del dato globale.

La metà (50,1%) è causata da Gram positivi, il 27,9% da Gram negativi ed il 2,7% da germi non specificati (Figura 23). Le peritoniti a coltura negativa, in questi Centri, sono risultate inferiori (17,9%) di quelle globalmente dichiarate da tutti i Centri (134 episodi, 19,3%). In Figura 24 sono riportati in dettaglio i diversi microrganismi isolati.

Delle peritoniti registrate nel 2022, 323 (46,4%) si sono verificate in corso di CAPD e 373 (53,6%) in corso di APD, ripartizione che riflette quella delle 2 metodiche nei pazienti prevalenti.

Tabella IV: Il 2005 riporta le peritoniti registrate dal 73% dei Centri censiti mentre il 2019 non li ha censiti tutti
Tabella IV: il 2005 riporta le peritoniti registrate dal 73% dei Centri censiti mentre il 2019 non li ha censiti tutti (e 4 non riportavano il dato). Per il 2022 i dati sono riferiti a tutti i Centri tranne 1 per impossibilità al recupero dal dato. Il conteggio è ricavato dal numero complessivo. Di eventuali discrepanze con il numero di agenti etiologici non si è tenuto conto per omogeneità con gli anni precedenti (nei quali l’etiologia non era indagata).
 Incidenza di peritoniti nel 2022. Il 2005 riporta le peritoniti registrate dal 73% dei Centri censiti mentre il 2019 non li ha censiti tutti (e 4 non riportavano il dato).
Figura 22: incidenza di peritoniti nel 2022. Il 2005 riporta le peritoniti registrate dal 73% dei Centri censiti mentre il 2019 non li ha censiti tutti (e 4 non riportavano il dato). Per il 2022 i dati sono riferiti a tutti i Centri tranne 1 per impossibilità al recupero dal dato. Il conteggio è ricavato dal numero complessivo. Di eventuali discrepanze con il numero di agenti etiologici non si è tenuto conto per omogeneità con gli anni precedenti (nei quali l’etiologia non era indagata).
Figura 23: Etiologia delle peritoniti – ripartizione in base alle principali categorie.
Figura 23: etiologia delle peritoniti – ripartizione in base alle principali categorie.
Figura 24: Etiologia dettagliata delle peritoniti.
Figura 24: etiologia dettagliata delle peritoniti.

Peritonite sclerosante (EPS)

Nel periodo 2020-22 sono stati riportati 7 nuovi episodi di EPS di cui 5 diagnosticati in corso di DP e 2 dopo il trasferimento alla HD. Nessun caso dopo il trapianto (Figura 25).

Questo riscontro, analogo a quello del 2019 ma in continuo calo rispetto gli anni precedenti, viene discusso in un intervento dedicato di questo numero.

Figura 25: Peritonite sclerosante nel tempo. Per il 2022 è riportato solo il numero dei casi estratti.
Figura 25: peritonite sclerosante nel tempo. Per il 2022 è riportato solo il numero dei casi estratti.

Il PET

La permeabilità peritoneale viene valutata dalla gran parte dei Centri (88,1%) anche se è ulteriormente aumentato il numero di Centri che non la considera (2,2% nel 2010 vs 11,9% nel 2022).

Il metodo più utilizzato non è più già da tempo il PET secondo Twardowski con il 2,27%, ma il PET con il 3,86% (Figura 26). In aumento i Centri che misurano la permeabilità peritoneale con tecniche più elaborate o in altro modo.

I Centri che utilizzano il 3,86% sono Centri più grandi e con un minor drop out per UFF/insufficiente depurazione (Figura 27).

Figura 26: Valutazione della permeabilità peritoneale con le diverse modalità.
Figura 26: valutazione della permeabilità peritoneale con le diverse modalità.
Figura 27: Caratteristiche dei Centri ripartiti in base alla valutazione della permeabilità peritoneale adottata ed incidenza di drop out per UFF o scarsa depurazione.
Figura 27: caratteristiche dei Centri ripartiti in base alla valutazione della permeabilità peritoneale adottata ed incidenza di drop out per UFF o scarsa depurazione.

La DP per lo scompenso cardiaco

Il Censimento considera a parte gli ingressi in DP per motivi NON renali (GFR > 15 ml/min/1,73m2). La motivazione non renale principale rimane il trattamento dello scompenso cardiaco (PUF) che nel 2022 ha riguardato 66 pazienti in 44 Centri. Il dato è invariato rispetto il 2010 (Figura 28). In questi Centri, con un maggior programma DP ed un maggior ricorso alla DP assistita, la PUF rappresenta il 15% degli ingressi (Figura 29).

Figura 28: Impiego della PUF (DP nello scompenso cardiaco refrattario a GFR>15 ml/min/1,73m2) confrontato con il 2010.
Figura 28: impiego della PUF (DP nello scompenso cardiaco refrattario a GFR>15 ml/min/1,73m²) confrontato con il 2010.
Figura 29: Caratteristiche dei Centri che utilizzano la DP per lo scompenso.
Figura 29: caratteristiche dei Centri che utilizzano la DP per lo scompenso.

Analisi dei Centri

L’incidenza media è risultata di 5,9 pazienti per Centro e la prevalenza media di 18,3 pazienti per Centri con una notevole variabilità da Centro a Centro (Figura 30). La maggior parte dei Centri coinvolti e dei pazienti prevalenti è concentrata al Nord (102 Centri, 45%). La distribuzione geografica è riportata in Figura 31.

Il Censimento 2022 considera diversi aspetti che caratterizzano i Centri DP. L’analisi dei dati è in corso e sarà di prossima pubblicazione.

Figura 30: Distribuzione dei centri e dei pazienti per Macroaree.  
Figura 30: distribuzione dei centri e dei pazienti per Macroaree.     
Figura 31: Ripartizione per incidenza e prevalenza dei Centri DP che hanno partecipato al Censimento 2022.
Figura 31: ripartizione per incidenza e prevalenza dei Centri DP che hanno partecipato al Censimento 2022.

 

Discussione

Limiti e novità

Il Censimento della DP, giunto nel 2022 alla 8° edizione, rappresenta il risultato di un costante sforzo organizzativo del GPDP-SIN e di tutti i referenti DP dei Centri che utilizzano la DP in Italia. Dopo le difficoltà pandemiche della passata edizione, l’adesione dei Centri DP è stata per il 2022 di nuovo del 100%.

Come ribadito più volte, il limite principale risiede nel fatto che si tratta di una fotografia dei soli Centri che fanno la DP, che d’altra parte è anche la sua ragione d’essere.

Un secondo limite è dato dalla difficoltà crescente per i referenti DP di inviare anche le informazioni base relative ai pazienti in HD del proprio Centro. Rilevata per la prima volta nel 2016, la percentuale di Centri che non hanno inviato i dati della HD ha raggiunto nel 2022 il 22%.

Un terzo limite è il calcolo del follow-up. Con i dati disponibili, prevalenza a fine anno, ingressi e uscite, il follow-up è stato sempre calcolato sottraendo ed aggiungendo alla prevalenza di fine anno rispettivamente la metà degli ingressi e la metà delle uscite registrate nell’anno. Tale sistema è stato preferito a quello di considerare la media tra la prevalenza attuale e quella registrata al Censimento precedente (sistema utilizzato solo per il calcolo dell’incidenza della EPS) sia per l’intervallo interposto, a volte di 3 anni che, almeno inizialmente, per la mancanza di dati storici. Tuttavia come d’abitudine riportiamo i valori assoluti di pazienti ed eventi in modo da lasciare a chi lo desidera la possibilità di un ricalcolo. Ricordiamo solo che il sistema adottato è quello più “antieconomico” dal momento che porta a sottostimare il follow-up e quindi a sovrastimare l’incidenza degli eventi. Nonostante ciò, i risultati della DP in Italia si sono dimostrati più che validi.

La novità più importante è rappresentata dal nuovo sistema di raccolta dati mediante un programma dedicato che consente di inviare i dati in forma aggregata. Questo sistema ha ridotto di molto l’incongruenza dei dati, ha aumentato le informazioni disponibili rendendo possibili elaborazioni sempre più dettagliate. Tuttavia, non essendo ancora utilizzato da tutti i Centri, nella edizione attuale sono stati applicati a tutti i Centri i metodi tradizionali di calcolo ed elaborazione.

Utilizzo della DP

Il numero di pazienti incidenti e prevalenti in DP sono in diminuzione. Nel 2022 per gli incidenti, rispetto al 2016, il numero complessivo è diminuito del 15,4% e per i prevalenti del 9,9%. Anche l’incidenza e la prevalenza percentuali, calcolate solo per i Centri che hanno inviato i dati della HD, sono in riduzione: rispetto il 2026 l’incidenza si è ridotta dal 24,0% al 19,8% e la prevalenza da 17,4% al 14,9%. Ricordiamo inoltre che questi valori percentuali sono riferiti ai solo Centri che utilizzano la DP. Se rapportiamo i pazienti prevalenti in DP nel 2022 ai dati di prevalenza della dialisi (HD + DP) in Italia, stimata dal Registro Italiano di Dialisi e Trapianto per il 2019 in 811 pazienti per milione di abitanti (pmp) [9], la prevalenza della DP in Italia è del 8,7% (Figura 32), un dato sconfortante se confrontato con quello di altri Paesi occidentali (Figura 33) (Figura 36-A) [1013] in cui la prevalenza percentuale è più elevata, non è in riduzione e talora in aumento costante come negli USA.

La riduzione della prevalenza ha coinvolto in modo variabile le diverse regioni e macroaree (Figure 34 e 35).

Prevalenza pmp della DP in rapporto a quella totale (HD + DP) riportata dal Registro Italiano di Dialisi e Trapianto.
Figura 32: prevalenza pmp della DP in rapporto a quella totale (HD + DP) riportata dal Registro Italiano di Dialisi e Trapianto. Le percentuali indicano il rapporto tra le due prevalenze. Si ricorda che il Censimento NON comprende paziente pediatrici al contrario del RIDT.
Figura 33: Andamento della prevalenza percentuale della DP riportata dai principali registri Internazionali.
Figura 33: andamento della prevalenza percentuale della DP riportata dai principali registri Internazionali.
Figura 34: Confronto 2016 vs 2022 della prevalenza riferita alla popolazione residente nelle diverse Macroaree italiane.
Figura 34: confronto 2016 vs 2022 della prevalenza riferita alla popolazione residente nelle diverse Macroaree italiane.
Figura 35: Confronto 2016 vs 2022 della prevalenza in valore assoluto e riferita alla popolazione residente nelle diverse Regioni italiane.
Figura 35: confronto 2016 vs 2022 della prevalenza in valore assoluto e riferita alla popolazione residente nelle diverse Regioni italiane.

Dialisi Incrementale

La Dialisi Incrementale è stata indagata fin dalla prima edizione documentandone caratteristiche ed evoluzione nel tempo in maniera dettagliata ed ancora unica, a livello di Registri nazionali, in letteratura [14]. Nel 2022 tale modalità è risultata in ulteriore aumento per un maggior utilizzo nei Centri che già la prescrivono e sembra condizionare in modo sempre più marcato la scelta della modalità di DP: la CAPD per la prescrizione incrementale e l’APD per la DP a dose piena. Il suo utilizzo si conferma associato ad un maggior utilizzo percentuale della DP mentre un aspetto importante ma non ancora risolto rimane quello del suo ruolo nel costante decremento osservato dell’incidenza delle peritoniti. Il dott. Valerio Vizzardi, del Centro di Brescia con ampia esperienza nell’utilizzo di questa prescrizione, ne esamina importanza e limiti nell’allegato dedicato al presente lavoro.

DP assistita

Anche questo aspetto verrà trattato a parte. Per il 2022 si osserva comunque una riduzione significativa del ricorso alla DP assistita.

Come per altri aspetti la DP assistita è maggiormente utilizzata nei Centri più grandi. Il caregiver di gran lunga prevalente è quello familiare. In questo la realtà italiana è sovrapponibile a quella di altri paesi ad eccezione come noto ed ampiamente già discusso in precedenza, della Francia.

Uscita dalla DP

Nel 2022 si conferma il miglioramento osservato per la mortalità mentre sostanzialmente invariato è il trasferimento alla HD ed il trapianto. Se si esclude il 2019, anno per il quale il Censimento è stato condotto in piena pandemia e risultato incompleto sia nel numero di Centri partecipanti che nelle informazioni ricevute, è la prima volta che le uscite dalla DP scendono sotto i 30 episodi per 100 anni-pazienti.

I dati di registro disponibili sono molto scarsi. Confrontati con ANZ e Francia l’Indice di Ricambio italiano è il minore, la mortalità paragonabile se non migliore anche se si osserva come il burn out (ritiro volontario dalla dialisi) sia significativamente minore di quello di altri Paesi (Figura 36-B).

Per le cause di drop out alla HD si evidenzia l’aumento del malfunzionamento del catetere e l’impossibilità a proseguire la DP. Per quest’ultimo aspetto i dati sono contrastanti con quelli di Francia e ANZ verosimilmente per la ridotta definizione di tale categoria.

Una possibile associazione con il minor ruolo del Nefrologo nel posizionamento e con il minor ricorso alla DP assistita registrati nel 2022, per quanto suggestiva, rimane da definire.

Confermata la riduzione osservata negli anni del drop out per peritonite, in accordo con il decremento osservato dell’incidenza delle peritoniti.

Infine, se considerate insieme, drop out per depurazione insufficiente ed UFF sono sovrapponibili a quelle degli altri Paesi (Figura 36-B).

onfronti internazionali. A) prevalenza in valore assoluto e percentuale riportata in diversi registri.
Figura 36: confronti internazionali. A) prevalenza in valore assoluto e percentuale riportata in diversi registri. Il Canada comprende il Québec dal 2020. La Scandinavia comprende Danimarca, Islanda, Svezia, Norvegia, Finlandia. B) i dati di outcome riportati dai Registri di Francia e ANZ.

Peritoniti

L’incidenza delle peritoniti è scesa nel 2022 a 0,176 episodi/anno paziente. In sostanza dai 5 episodi per anno-paziente degli anni ‘80 siamo a meno di 1 episodio ogni 5 anni. In particolare dal primo Censimento del 2005 (1 episodio ogni 36 mesi) ad oggi (1 episodio ogni 68 mesi) l’incidenza di peritoniti si è quasi dimezzata. Tale valore è tra i più bassi registrati nel mondo occidentale, decisamente inferiore al target massimo raccomandato dalle linee guida ISPD del 2022 [15] ed è in accordo al trend mondiale di questa complicanza (Figura 37) [16].

Anche per quanto riguarda l’etiologia, indagata per la prima volta in modo completo, i dati del Censimento sono in accordo con quanto osservato in altri Registri e lavori multicentrici [1719].

Andamento delle peritoniti nel tempo. Dati di Registro ricavato da Marshall et al [16].
Figura 37: andamento delle peritoniti nel tempo. Dati di Registro ricavato da Marshall et al [16]. Sono riportati i target massimi delle linee guida ISPD – 2022 ed il confronto con i dati dei Censimenti del GPDP.
EPS

I dati del 2022 sembrano confermare l’importante riduzione di questa complicanza della DP, limitata a pochi casi insorti in DP ed in HD. Si tratta di un dato controverso, per certi versi pericoloso perché potrebbe generare un calo di attenzione verso la più temibile complicanza della DP e che pertanto merita una analisi approfondita quale quella svolta dal Prof. Guido Garosi e della Dott.ssa Nicoletta Mancianti in allegato al Report.

Valutazione della permeabilità peritoneale

Il monitoraggio della permeabilità peritoneale, e la modalità con cui viene effettuato, è un importante indicatore di qualità di un programma di DP. I dati del Censimento mostrano un costante aumento negli anni del PET al 3,86%, utilizzato dal 15,6% dei Centri nel 2010 al 57,7% nel 2022. A tale successo hanno sicuramente contribuito le ricerche del Dott. Vincenzo La Milia che ne ha analizzato le ragioni in allegato al Report.

La DP per lo scompenso cardiaco refrattario

Quando lo scompenso cardiaco giunge in fase terminale il trattamento della congestione mediante DP rappresenta una possibile soluzione proposta già molti anni or sono. L’esperienza riportata in letteratura [2021] mostra degli evidenti effetti positivi sulla sintomatologia, la qualità della vita e le ospedalizzazioni. Rimangono ancora incerte le indicazioni sul momento di avvio di tale terapia e praticamente impossibile un reale confronto con la HD anche se i dati non mostrano differenze significative. Il Censimento mette in luce un importante aspetto legato a questa terapia. In un arco di tempo di oltre 10 anni il suo utilizzo in Italia rimane relegato allo stesso numero di Centri e per lo stesso numero di pazienti. I Centri che la utilizzano sono più grandi ed hanno un maggior ricorso alla DP assistita.

Effetto Centro

Il numero di Centri che utilizza la DP è rimasto sostanzialmente lo stesso negli anni. In diversi aspetti della DP esaminati (Incr-DP, drop out alla HD, assisted DP, DP non renale, PET) sembra avere importanza il cosiddetto “effetto Centro” valutato sommariamente come dimensione del programma DP (pazienti prevalenti): maggiori sono le dimensioni del programma di DP e migliori sembrano essere l’utilizzo ed i risultati della DP. Il Censimento del 2022 ha indagato in maniera più dettagliata le caratteristiche dei Centri quali la presenza di Medici e Infermieri dedicati, la disponibilità di locali dedicati e di un programma di visite domiciliari, le modalità con cui viene effettuato il Training. L’analisi dettagliata di questo importante Censimento è in corso e sarà di prossima pubblicazione.

 

Conclusioni

Il Censimento della DP, relativo al 2022, conferma la qualità della DP in Italia per l’elasticità delle prescrizioni, la riduzione della mortalità, la riduzione delle peritoniti e della EPS, l’ancora ampio ricorso alla DP assistita, anche se in riduzione, ed il monitoraggio della membrana peritoneale. Tuttavia l’utilizzo della DP sembra essere in riduzione. Il Censimento, limitato ai Centri DP, non consente di identificarne le ragioni ma solo di evidenziarne il contrasto con i risultati ottenuti. Il Censimento, grazie alla partecipazione attiva dei referenti della DP dei singoli Centri, si conferma un valido strumento, in continuo sviluppo, di conoscenza della realtà.

 

Ringraziamenti

Si ringraziano i Referenti dei Centri che hanno aderito al Censimento e che con il loro impegno hanno reso possibile la raccolta dati ed il presente lavoro.

Abdulsattar Giamila (Oristano)
Alberghini Elena (Cinisello Balsamo)
Albrizio Paolo (Voghera)
Alessandrello Maria Grazia Ivana (Modica)
Alfano Gaetano (Modena)
Amar Karen (Cernusco sul Naviglio)
Ambrogio Antonina (Rovigo)
Ancarani Paolo (Sestri Levante)
Angelini Maria Laura (forlì)
Ansali Ferruccio (Civitavecchia)
Apponi Francesca (Frosinone)
Argentino Gennaro (Napoli)
Avella Alessandro (Varese)
Barattini Marina (Massa)
Barbera Vincenzo (Colleferro)
Basso Anna (Padova)
Bellotti Giovanni (Sapri)
Benozzi Luisa (Borgomanero)
Bermond Francesca (Torino)
Bianco Beatrice (Verona)
Bigatti Giada (Sesto San Giovanni)
Bilucaglia Donatella (Torino)
Boccadoro Roberto (Rimini)
Boito Rosalia (Crotone)
Bonesso Cristina (San Donà di Piave)
Bonincontro Maria Luisa (Bolzano)
Bonvegna Francesca (Verbania)
Borettaz Ilaria (Melegnano – Vizzolo Predabissi)
Borrelli Silvio (Napoli)
Bosco Manuela (Gorizia)
Braccagni Beatrice (Poggibonsi)
Budetta Fernando (Eboli)
Cabibbe Mara (Milano)
Cabiddu Gianfranca (Cagliari)
Cadoni Maria Chiara (San Gavino Monreale)
Campolo Maria Angela (Lamezia Terme)
Cannarile Daniela Cecilia (Bologna)
Cannavo’ Rossella (Firenze)
Canonici Marta (Fabriano)
Cantarelli Chiara (Parma)
Caponetto Carmelo (Siracusa)
Cappadona Francesca (Genova)
Cappelletti Francesca (Siena)
Caprioli Raffaele (Pisa)
Capurro De Mauri Federica Andreana (Novara)
Caria Simonetta (Quartu Sant’ Elena)
Carta Annalisa (Nuoro)
Caselli Gian Marco (Firenze)
Casuscelli di Tocco Teresa (Messina)
Cataldo Emanuela (Altamura)
Cernaro Valeria (Messina)
Cerroni Franca (Rieti)
Ciabattoni Marzia (Savona)
Cianfrone Paola (catanzaro)
Cimolino Michele (Pordenone)
Comegna Carmela (Tivoli)
Consaga Marina (Livorno)
Contaldo Gina (Monza)
Conti Paolo (Arezzo)
Cornacchia Flavia (Cremona)
Cosa Francesco (Legnano)
Cosentini Vincenzo (San Bonifacio)
Costantini Luigia (Vercelli)
Costantino Ester Grazia Maria (Manerbio)
Costanza Giuseppa (Gela)
D’Alonzo Silvia (Roma)
D’Altri Christian (Martina Franca)
D’Amico Maria (Erice)
De Blasio Antonietta (Caserta)
Del Corso Claudia (Pescia)
Della Gatta Carmine (Nola)
D’Ercole Martina (La Spezia)
Di Franco Antonella (Barletta)
Di Liberato Lorenzo (Chieti)
Di Loreto Ermanno (Atri)
Di Renzo Brigida (Brindisi)
Di Somma Agnese (San Marco Argentano)
Di Stante Silvio (Pesaro – Fano)
Dinnella Angela Maria (Anzio)
Distratis Cosimo (Manduria)
Dodoi Diana Teodora (Chieri)
Domenici Alessandro (Roma)
Esposito Samantha (Grosseto)
Esposito Vittoria (Pavia)
Farina Marco (Lodi)
Ferrando Carlo (Cuneo)
Ferrannini Michele (Roma)
Ferrara Gaetano (San Giovanni Rotondo)
Figliano Ivania Maria (Vibo Valentia)
Figliola Carmela (Gallarate)
Filippini Armando (Roma)
Finato Viviana (San Miniato)
Fiorenza Saverio (Imola)
Frattarelli Daniele (Roma Ostia)
Gabrielli Danila (Aosta)
Gai Massimo (Torino)
Garofalo Donato (Fermo)
Gazo Antonietta (Vigevano)
Gennarini Alessia (Bergamo)
Gherzi Maurizio (Ceva)
Giancaspro Vincenzo (Molfetta)
Gianni Glauco (Prato)
Giovannetti Elisabetta (Camaiore)
Giovannetti Elisabetta (Lido di Camaiore)
Giozzet Morena (Feltre)
Giuliani Anna (Vicenza)
Giunta Federica (Macerata)
Graziani Romina (Ravenna)
Guizzo Marta (Castelfranco Veneto)
Heidempergher Marco (Milano)
Iacono Rossella (Civita Castellana)
Iadarola Gian Maria (Torino)
Iannuzzella Francesco (Reggio Emilia)
Incalcaterra Francesca (Palermo)
La Milia Vincenzo (Lecco)
Laudadio Giorgio (Bassano del Grappa)
Laudon Alessandro (Trento)
Lenci Federica (Ancona)
Leonardi Sabina (Trieste)
Lepori Gianmario (Olbia)
Leveque Alessandro (Citta’ di Castello)
Licciardello Daniela (Acireale)
Lidestri Vincenzo (Chioggia)
Lisi Lucia (Vimercate)
Lo Cicero Antonina (San Daniele del Friuli )
Luciani Remo (Roma)
Maffei Stefano (Asti)
Magnoni Giacomo (Bologna)
Malandra Rossella (Teramo)
Manca Rizza Giovanni (Pontedera)
Mancuso Verdiana (Agrigento)
Manfrini Vania (Seriate)
Manini Alessandra (Crema)
Marcantoni Carmelita (Catania)
Marchetti Valentina (Lucca)
Marini Alvaro (Popoli)
Martella Vilma (Lecce)
Masa Maria Alessandra (Sondrio)
Mastrippolito Silvia (Lanciano)
Mastrosimone Stefania (Treviso)
Matalone Massimo (Catania)
Mauro Teresa (Corigliano Rossano)
Mazzola Giuseppe (Mantova)
Melfa Gianvincenzo (Como)
Messina Antonina (Catania)
Miglio Roberta (Busto Arsizio)
Miniello Vincenzo (Pistoia)
Mollica Agata (Cosenza)
Montalto Gaetano (Taormina)
Montanari Marco (Ariccia)
Montemurro Vincenzo (Firenze)
Musone Dario (Formia)
Nardelli Luca (Milano)
Neri Loris (Alba)
Orani Maria Antonietta (Milano)
Palmiero Giuseppe (Napoli)
Palumbo Roberto (Roma)
Panuccio Vincenzo Antonio (Reggio Calabria)
Panzino Antonio Rosario (Catanzaro)
Parodi Denise (Arenzano)
Pastorino Nadia Rosa (Novi Ligure)
Pellegrino Cinzia (Cetraro)
Perilli Luciana (Vasto)
Perna Concetta (Cerignola)
Perosa Paolo (Pinerolo)
Pieracci Laura (Imperia)
Pietanza Stefania (Putignano)
Pignone Eugenia (Torino)
Pinerolo Maria Cristina (Milano)
Piraina Valentina (ivrea)
Pirrottina Maria Anna (San Benedetto del Tronto)
Pisani Antonio (Napoli)
Pogliani Daniela Rosa Maria (Garbagnate Milanese)
Porreca Silvia (Bari)
Pozzi Marco (Desio)
Prerez Giuseppina (Dolo)
Previti Antonino (Santorso)
Puliti Maria Laura (Palestrina)
Randone Salvatore (Avola)
Ricciardi Daniela (Castiglione del Lago)
Ricciatti Annamaria (Ancona)
Rocca Anna Rachele (Roma)
Rubini Camilla (Venezia Mestre)
Russo Francesco Giovanni (Scorrano)
Russo Roberto (Bari)
Sabatino Stefania (Udine)
Sacco Colombano (Biella)
Sammartino Fulvio Antonio (Pescara)
Santarelli Stefano (Jesi)
Santese Domenico (Taranto)
Santinello Irene (Piove di Sacco)
Santirosi Paola Vittori (Foligno-Spoleto)
Santoferrara Angelo (Civitanova Marche)
Saraniti Antonello (Milazzo)
Savi Umberto (Belluno)
Scalso Berta Ida (Cirie’)
Scarfia Rosalia Viviana (Caltagirone)
Serriello Ilaria (Roma)
Signorotti Sara (Cesena)
Silvana Baranello (Campobasso)
Somma Giovanni (Castellamare di Stabia)
Sorice Mario (Senigallia)
Spissu Valentina (Sassari)
Stacchiotti Lorella (Giulianova)
Stucchi Andrea (Milano)
Taietti Carlo (Treviglio)
Tata Salvatore (Venezia)
Teri Antonino (Foggia)
Tettamanzi Fabio (Tradate)
Timio Francesca (Perugia)
Todaro Ignazio (Piazza Armerina)
Toriello Gianpiero (Polla)
Torraca Serena (Salerno)
Trepiccione Francesco (Napoli)
Trubian Alessandra (Legnago)
Turchetta Luigi (Cassino)
Vaccaro Valentino (Alessandria)
Valsania Teresa (Piacenza)
Vecchi Luigi (Terni)
Veronesi Marco (Ferrara)
Visciano Bianca (Magenta)
Viscione Michelangelo (Avellino)
Vizzardi Valerio (Brescia)
Zanchettin Gianantonio (Conegliano)
Zeiler Matthias (Ascoli Piceno)

 

Bibliografia

  1. Marinangeli G, Cabiddu G, Neri L et al; Italian Society of Nephrology Peritoneal Dialysis Study Group. Old and new perspectives on peritoneal dialysis in Italy emerging from the Peritoneal Dialysis Study Group Census. Perit Dial Int 2012; 32:558-65. https://doi.org/10.3747/pdi.2011.00112.
  2. Marinangeli G, Cabiddu G, Neri L et al; Italian Society of Nephrology Peritoneal Dialysis Study Group. Andamento della DP in Italia nei Centri pubblici non pediatrici. Risultati del censimento GSDP-SIN 2010 e confronto con i censimenti 2008 e 2005. G Ital Nefrol 2014; 31(4). https://giornaleitalianodinefrologia.it/wp-content/uploads/sites/3/pdf/GIN_A31V4_00194_14.pdf.
  3. Marinangeli G, Cabiddu G, Neri L et al; Italian Society of Nephrology Peritoneal Dialysis Study Group. Peritoneal Dialysis in Italy: the fourth GSDP-SIN census 2012. G Ital Nefrol 2017; 34(2). https://giornaleitalianodinefrologia.it/en/2017/04/la-dp-in-italia-il-censimento-del-gsdp-sin-2012-cs-12/
  4. Marinangeli G, Neri L, Viglino G; Peritoneal DialysisStudy Group of Italian Society of Nephrology.PD in Italy: the 5th GSDP-SIN Census 2014. G Ital Nefrol 2018;35(5). https://giornaleitalianodinefrologia.it/wp-content/uploads/sites/3/2018/09/2-Neri-1.pdf.
  5. Neri L, Viglino G, Marinangeli G, et al; Peritoneal DialysisStudy Group of the Italian Society of Nephrology. [Peritoneal Dialysis in Italy: the 6th GSDP-SIN census 2016]. G Ital Nefrol. 2019 Jun 11;36 (3). https://giornaleitalianodinefrologia.it/wp-content/uploads/sites/3/2019/06/36-3-2019-2.pdf.
  6. Neri L, Viglino G, Vizzardi V, et al; Peritoneal Dialysis Study Group of the Italian Society of Nephrology. [Peritoneal Dialysis in Italy: the 7th GPDP-SIN census 2019]. G Ital Nefrol. 2022 May 11;36 (3). https://giornaleitalianodinefrologia.it/en/2022/06/39-03-2022-02/.
  7. Viglino G, Neri L, Alloatti S et al. Analysis of the factors conditioning the diffusion of peritoneal dialysis in Italy. Nephrol Dial Transpl 2007; 22:3601-5. https://doi.org/10.1093/ndt/gfm416.
  8. Marshall MWG and Verger C. Peritoneal dialysis associated peritonitis rate – validation of a simplified formula. Bull Dial Domic 2012; 4(4): 245–257. https://doi.org/10.25796/bdd.v4i4.63443.
  9. Registro Italiano di Dialisi e Trapianto. https://ridt.sinitaly.org/.
  10. United States Renal Data System. 2022 USRDS Annual Data Report: Epidemiology of kidney disease in the United States. National Institutes of Health, National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases, Bethesda, MD, 2022. https://usrds-adr.niddk.nih.gov/2022
  11. Canadian Institute for Health Information. Treatment of End-Stage Organ Failure in Canada, Canadian Organ Replacement Register, 2012 to 2021: End-Stage Kidney Disease and Kidney Transplants — Data Tables. Ottawa, ON: CIHI; 2023. https://www.cihi.ca/sites/default/files/document/end-stage-kidney-disease-transplants-2012-2021-data-tables-en.xlsx.
  12. ANZDATA Registry. 45th Report, Chapter 2: Prevalence of Kidney Failure with Replacement Therapy. Australia and New Zealand Dialysis and Transplant Registry, Adelaide, Australia. https://www.anzdata.org.au/wp-content/uploads/2023/02/c02_prevalence_2021_ar_2022_v1.0.pdf.
  13. ERA Registry: ERA Registry Annual Report 2020. Amsterdam UMC, location AMC, Department of Medical Informatics, Amsterdam, the Netherlands, 2022. https://www.era-online.org/wp-content/uploads/2022/12/ERA-Registry-Annual-Report2020.pdf. 
  14. Neri L, Viglino G, Marinangeli G, et al. Peritoneal Dialysis Study Group of Italian Society of Nephrology. Italian Society of Nephrology Peritoneal Dialysis Study Group. Incremental start to PD as experienced in Italy: results of censuses carried out from 2005 to 2014. J Nephrol. 2017; 30:593-599. https://doi.org/10.1007/s40620-017-0403-0.
  15. Li PK-T, Chow KM, Cho Y, et al. ISPD peritonitis guideline recommendations: 2022 update on prevention and treatment. Peritoneal Dialysis International. 2022;42(2):110-153. https://doi.org/10.1177/08968608221080586.
  16. Marshall MR. A systematic review of peritoneal dialysis related peritonitis rates over time from national or regional population-based registries and databases. Perit Dial Int 2022; 42(1): 39–47. https://doi.org/10.1177/0896860821996096.
  17. Perl J et al. Peritoneal Dialysis-Related Infection Rates and Outcomes: Results From the Peritoneal Dialysis Outcomes and Practice Patterns Study (PDOPPS). AJKD 2020. https://doi.org/10.1053/j.ajkd.2019.09.016.
  18. Al Sahlawi M. et al. Variation in Peritoneal Dialysis-Related Peritonitis Outcomes in the Peritoneal Dialysis Outcomes and Practice Patterns Study (PDOPPS). AJKD 2022. https://doi.org/10.1016/j.ekir.2022.09.023.
  19. Registre de Dialyse Péritonéale de Langue Française disponibile https://www.rdplf.org/resultatsrdplf/epidemiologie-dialyse-peritoneale.html
  20. Viglino G, Neri L, Feola M. Peritoneal ultrafiltration in congestive heart failure-findings reported from its application in clinical practice: a systematic review. J Nephrol. 2015 Feb;28(1):29-38. https://doi.org/10.1007/s40620-014-0166-9.
  21. Timóteo AT, Mano TB. Efficacy of peritoneal dialysis in patients with refractory congestive heart failure: a systematic review and meta-analysis. Heart Fail Rev. 2023 Feb 4. https://doi.org/10.1007/s10741-023-10297-3.

La Dialisi Peritoneale in Italia: il 7° censimento del GPDP-SIN 2019

Abstract

Obiettivi: Analisi dei risultati del 7° Censimento (Cs-19) Nazionale della Dialisi Peritoneale in Italia, condotto nel 2020-21 dal Gruppo di Progetto della Dialisi Peritoneale della Società Italiana di Nefrologia, relativo all’anno 2019.
Materiali e metodi: I dati sono stati inizialmente raccolti mediante un software appositamente ideato, che prevede l’inserimento dei singoli pazienti e l’estrazione aggregata delle informazioni necessarie. Le difficoltà dovute alla pandemia COVID hanno reso necessario ricorrere anche al tradizionale questionario on-line utilizzato precedentemente. Dei 237 Centri previsti hanno risposto 198 di cui 177 con dati completi per HD anche nel 2016.
Risultati: Incidenza e prevalenza (31/12/2019) globali sono risultate rispettivamente di 1.363 (CAPD/APD = 741/622) e 3.922 (CAPD/APD = 1.857/2.065) pazienti. L’incidenza e prevalenza percentuali (177 Centri) si sono ridotte rispetto il 2016 rispettivamente dal 23,8% al 22,1% e dal 17,3% al 16,6%. Il 31,4% ha iniziato la DP in modo incrementale nel 60,3% dei Centri. Il catetere è posizionato dal solo Nefrologo nel 19,7%. La DP assistita è utilizzata dal 24,5% dei pazienti prevalenti, in maggioranza (83,8%) da un familiare. Nel 2019 l’uscita dalla DP (ep/100anni-pz: 11,6 in HD; 8,9 morte; 6,0 Tx) è in riduzione per tutte le cause. La principale causa di trasferimento alla HD rimane la peritonite (26,8%). L’incidenza di peritoniti nel 2019 è ulteriormente calata a 0,190 ep/anno-pz così come l’incidenza di nuovi casi di EPS (0,103 ep/100anni-pz).
Conclusioni: Il Cs-19 conferma i buoni risultati della DP in Italia.

Parole chiave: Dialisi Peritoneale, fallimento della tecnica, Dialisi Peritoneale incrementale, peritoniti, visite domiciliari, test di equilibrio peritoneale (PET)

Introduzione

L’utilizzo della Dialisi Peritoneale (DP) viene rilevato dal Gruppo di Progetto di Dialisi Peritoneale della Società Italiana di Nefrologia (SIN) mediante un Censimento, condotto ogni 2-3 anni, dei Centri che utilizzano la DP. In questo report sono presentati i risultati della 7° edizione, condotta nel 2020-21 e relativa all’anno 2019 (Cs-19), confrontandoli con quelli degli anni precedenti: 2005 (Cs-05), 2008 (Cs-08) [1], 2010 (Cs-10) [2], 2012 (Cs-12) [3], 2014 (Cs-14) [4] e 2016 (Cs-16) [5].

Per quest’ultima edizione era stato introdotto un nuovo sistema di raccolta dati ma la coincidenza con la pandemia COVID-19 ha impedito il raggiungimento dell’obiettivo principale del Censimento, la copertura del 100% dei Centri DP.

 

Materiali e metodi

Il Censimento del GPDP consiste nella raccolta di dati aggregati relativi alla DP ed è rivolto a tutti i Centri Pubblici, non pediatrici, che hanno utilizzato la DP nell’anno censito.

Raccolta dati

Nell’edizione attuale i dati aggregati sono stati raccolti in due modi diversi.

La prima modalità, analitica, è stata effettuata attraverso un software sviluppato appositamente per il progetto, una sorta di cartella clinica in cui inserire sistematicamente i singoli pazienti e, quando necessario, esportare i dati aggregati utili al Censimento lasciando al programma l’onere dei conteggi. Le informazioni richieste erano i dati anagrafici, quelli relativi all’inizio della DP (nefropatia di base, motivazioni all’inizio della DP, referral, tecnica di inserzione del catetere, tipo di caregiver in caso di DP assistita) ed al follow up della DP limitato alle peritoniti e all’eventuale cambio di modalità di DP o sua interruzione. Per motivi di privacy il programma è stato sviluppato senza una componente cloud quindi tutti i dati inseriti erano conservati in locale e la possibilità di backup su server era demandata all’operatore. La riorganizzazione delle strutture operative e del personale avvenuta a causa del COVID-19 ha comportato per diversi Centri lo spostamento dei computer o la loro riformattazione con la conseguente perdita dei dati inseriti. A questo si sono aggiunti lo stato di emergenza degli ospedali, il sottodimensionamento dell’organico nelle strutture e il pensionamento di molti dei referenti, fattori che hanno ulteriormente compromesso la raccolta dei dati. Infine, in alcuni Centri l’invio dei dati aggregati è stato bloccato dal firewall dell’ospedale.

A questi problemi si è posto parzialmente rimedio ricorrendo alla modalità tradizionale di raccolta dati mediante la compilazione del questionario on-line utilizzato per le edizioni precedenti.

Per tutte queste ragioni, nonostante gli sforzi compiuti, non è stato raggiunto l’obiettivo principale del Censimento, ovvero la copertura del 100% dei Centri che hanno utilizzato la DP nel 2019.

Centri partecipanti e livelli di analisi

L’elenco dei Centri pubblici che utilizzano la DP ha il suo punto di partenza nell’elenco del Censimento della SIN condotto per l’anno 2004 [6], aggiornato negli anni ed integrato con altri dati raccolti in occasione di Convegni e Congressi, fino all’ultimo Censimento SIN del 2018 [7].

I Centri che hanno partecipato sono stati 198. Nelle precedenti edizioni si trattava della totalità dei Centri che avevano utilizzato la DP per almeno 1 paziente, con dati completi sia per la DP ma anche per la Emodialisi (HD) (tranne nell’ultima edizione del 2016 in cui su 237 Centri i dati completi per HD erano stati forniti da 230 Centri). Ciò consentiva di effettuare il confronto con gli anni precedenti sui dati globali.

Nell’attuale edizione la mancanza di diversi Centri e/o la mancanza dei dati relativi alla HD, ha complicato l’analisi, che, per includere il maggior numero di informazioni possibile, è stata quindi condotta tra gruppi diversi secondo le informazioni analizzate.

In sintesi sono stati registrati (Figura 1):

  1. 198 Centri con dati completi di incidenza e prevalenza e drop out per la DP
    • Centri nuovi = 5 (e quindi 193 presenti anche nel 2016)
    • Centri esclusi per cessata DP od altro (non censibili) = 7
    • Centri che non hanno inviato i dati e che presumibilmente utilizzano la DP = 39
    • I Centri che hanno risposto rappresentano quindi l’83,5% dei Centri DP (198/237)
  2. 186 Centri dei 198 censiti con dati completi per incidenza e prevalenza della HD nel 2019
  3. 177 Centri dei 198 censiti con dati completi per la HD anche nel 2016.
Fig. 1: Centri partecipanti alle diverse edizioni dei Censimento del GSDP.
Fig. 1: Centri partecipanti alle diverse edizioni dei Censimento del GSDP. Per il 2019 i Centri che non hanno inviato i dati sono 39 anche se, proprio per questo, non è certo che tutti abbiano utilizzato la DP nel 2019.

L’analisi della DP è stata condotta su tutti i Centri censiti. Dal momento che non tutti i Centri hanno risposto a tutte le domande, il numero dei Centri con dati disponibili è specificato nelle singole sottoanalisi. Il confronto per la DP con l’anno precedente (2016) è stato effettuato sui 193 Centri presenti anche nel 2016, mentre il confronto con il 2016 degli indici che richiedono anche i dati relativi alla HD (incidenza e prevalenza percentuali) è stato effettuato sul sottogruppo di 177 Centri che hanno inviato anche i dati relativi alla HD sia nel 2016 che nel 2019.

Informazioni

La struttura del Censimento prevede un gruppo di informazioni ripetute, rimaste invariate dalla prima edizione (Cs-05), relative ad incidenza, prevalenza, cambio o interruzione di metodica, peritoniti e DP non renale. A queste, dal 2008 [1], è stata aggiunta la peritonite sclerosante incapsulante (EPS); dal 2010 [2], le visite domiciliari ed il test di equilibrio peritoneale (PET).  Dall’edizione del 2016 [5], sono state riprese le domande sui cateteri. Inoltre con la modalità analitica di raccolta dati sono state disponibili per la prima volta informazioni sui germi coinvolti negli episodi di peritonite e sulle modalità del training.

Verifiche dei dati e confronti

I dati inizialmente raccolti sono stati sottoposti ad una prima analisi di congruenza. Quelli incoerenti sono stati corretti, ove possibile, attraverso un recall telefonico oppure considerati mancanti o incompleti, a seconda dei casi. Le eventuali correzioni ed il numero di Centri coinvolti sono riportati in dettaglio nella presentazione dei singoli risultati.

Definizioni e calcoli

Sono stati considerati pazienti incidenti tutti quelli immessi come primo trattamento in DP ed in HD nel periodo 01/01/2019-31/12/2019. Tra questi, sono stati considerati in DP incrementale (Incr-DP) con CAPD (Incr-CAPD) e APD (Incr-APD) i pazienti che effettuavano rispettivamente ≤2 scambi/die o ≤4 sedute/settimana. La prevalenza è stata riferita ai pazienti in trattamento dialitico al 31 dicembre. Tra i prevalenti la necessità di assistenza è riferita al coinvolgimento di un caregiver nell’esecuzione delle procedure dialitiche. I pazienti trattati con DP per cause non renali (GFR ≥15 ml/min/1,73) sono stati considerati a parte ed esclusi dal calcolo dell’incidenza e della prevalenza.

Gli episodi di peritonite sono riferiti al 2019 mentre quelli di peritonite sclerosante si riferiscono a tutto il biennio 2018-9 per la raccolta tradizionale ed al triennio per quella analitica.

L’overall rate per morte, trapianto e per cambio di metodica da PD ad HD è stato espresso in numero di episodi per 100 anni-paziente (ep/100anni-pz) secondo la formula:

Overall rate = [N° episodi / (anni di follow up)] x 100

A loro volta, gli anni di follow up sono stati calcolati sottraendo ed aggiungendo ai prevalenti del 31/12/2019 rispettivamente la metà dei pazienti che hanno iniziato la DP (incidenti e da altre metodiche) e la metà quelli usciti (per drop out in HD, decesso o trapianto) durante il 2019.

Per le peritoniti l’incidenza è stata calcolata come episodi/mesi-paziente (ep/mesi-pz) riferita all’anno censito.

Per la EPS, essendo i dati richiesti su base pluriennale e, per la prima rilevazione, quinquennale, è stata applicata la seguente formula:

ep/100 aa/pz = [(casi nel periodo) / (N° anni del periodo) / (prevalenza media del periodo)] x 100

ove la prevalenza media del periodo è stata calcolata come la media della prevalenza attuale (per il Cs-19 quella al 31/12/2019) e quella del censimento precedente (Cs-16, prevalenza al 31/12/2016).

L’analisi statistica è stata limitata alla ricerca di eventuali differenze con il test Chi quadro.

 

Risultati

Centri partecipanti e rappresentatività del campione

I Centri che hanno trattato almeno 1 paziente in DP nel 2019 e che hanno partecipato al Cs-19 sono stati 198 di cui 5 non presenti (Centri “nuovi”) e 193 presenti nell’edizione precedente (Cens-16).

Rispetto al 2016 sono inoltre stati esclusi 7 Centri per cessato utilizzo della DP mentre 39 Centri che, presumibilmente, hanno continuato a utilizzare la DP, non hanno inviato alcun dato. Complessivamente i Centri che hanno inviato i dati rappresentano quindi almeno l’83,5% dei Centri che hanno utilizzato la DP nel 2019.

La rappresentatività dei Centri partecipanti è stata valutata mediante il numero di pazienti trattati in questi Centri, rispetto il totale, nel 2016. Per quanto riguarda i 193 Centri presenti in entrambi i Censimenti, l’incidenza e la prevalenza della DP in questi Centri nel 2016 erano rispettivamente l’82,9% (1322 / 1595) e l’84,7% (3903 / 4607) del totale (237 Centri).

Per il confronto degli indici che richiedono anche i dati della HD (incidenza e prevalenza) si è dovuto tenere conto che sia nel Cs-16 che nel Cs-19 alcuni Centri non hanno inviato i dati relativi alla HD (incidenza, prevalenza o entrambe). Per il calcolo di incidenza/prevalenza percentuali nel 2019 sono stati esclusi quindi 12 Centri (186 Centri) mentre per il confronto con il 2016 sono stati esclusi anche i 5 Centri “nuovi” e 4 Centri che non avevano inviato i dati relativi alla HD nel 2016 (Centri considerati per il confronto = 177). La rappresentatività di questi Centri, calcolata sempre allo stesso modo, è riportata in Figura 2. Come si vede, le percentuali di pazienti incidenti e prevalenti e quelli dei Centri sostanzialmente coincidono, ad indicare una buona rappresentatività del “campione”.

Fig.2: Percentuale di pazienti in DP + HD (incidenza e prevalenza) Censiti nel 2016 nei 177 Centri che hanno partecipato con dati completi per l’HD ad entrambe le edizioni.
Fig.2: Percentuale di pazienti in DP + HD (incidenza e prevalenza) Censiti nel 2016 nei 177 Centri che hanno partecipato con dati completi per l’HD ad entrambe le edizioni.

Incidenza e prevalenza

Complessivamente i pazienti che hanno iniziato la DP nel 2016 come primo trattamento nei 198 Centri sono risultati 1.363 (CAPD/APD = 741/622) e quelli in trattamento al 31/12/2019 sono risultati 3.922 (CAPD/APD = 1.857/2.065 pazienti).

Considerando solo i 186 Centri con dati completi per l’HD i pazienti che hanno iniziato la DP come primo trattamento sono stati 1.272 (CAPD/APD = 689/583) e la HD 4.582 con un’incidenza percentuale del 21,7%, mentre i pazienti in trattamento in DP ed in HD al 31/12/2019 sono stati rispettivamente 3.613 (CAPD/APD = 1.685/1.928 pazienti) e 18.671 per una prevalenza percentuale della DP del 16,2% (Figura 3).

Infine considerando solo i 177 Centri presenti anche nel C-16 e con dati disponibili per l’HD l’incidenza è scesa dal 23,8% nel 2016 al 22,1% (Figura 4) nel 2019 mentre la prevalenza dal 17,3% del 2016 al 16,6% del 2019 (Figura 5).

Come già riportato si tratta di Centri pubblici (tranne uno) che utilizzano la DP; perciò i dati di incidenza e prevalenza percentuale della DP sono superiori a quelli del RIDT, che riporta invece i dati di tutti i Centri dialisi, sia pubblici che privati, sia che utilizzino la DP oppure no. Questi ultimi, come noto, sono la maggioranza [6].

Fig. 3.  Incidenza e prevalenza della DP nel 2019 in tutti i Centri (1° trattamento) in valori assoluti e nei Centri con dati disponibili anchde per la HD in valori percentuali.
Fig. 3.  Incidenza e prevalenza della DP nel 2019 in tutti i Centri (1° trattamento) in valori assoluti e nei Centri con dati disponibili anche per la HD in valori percentuali.
Fig. 4.  Incidenza della DP (1° trattamento) in valori assoluti e percentuali rispetto al totale
Fig. 4.  Incidenza della DP (1° trattamento) in valori assoluti e percentuali rispetto al totale dei pazienti in trattamento dialitico. In A negli anni delle precedenti edizioni (2005, 2008, 2010, 2012, 2014, 2016); in B nel 2019 confrontato con il 2016 negli stessi Centri con dati disponibili per entrambe le metodiche.
Fig. 5.  Prevalenza della DP in valori assoluti e percentuali
Fig. 5.  Prevalenza della DP in valori assoluti e percentuali rispetto al totale dei pazienti in trattamento dialitico. In A negli anni delle precedenti edizioni (2005, 2008, 2010, 2012, 2014, 2016); in B nel 2019 confrontato con il 2016 negli stessi Centri con dati disponibili per entrambe le metodiche.
CENTRI CENSITI CENTRI CON DATI COMPLETI PER HD
ANNO CENTRI PAZIENTI DP CENTRI PAZIENTI DP PAZIENTI HD % DP
2005 222 1.443 222 1.443 4.502 24,3
2008 223 1.379 223 1.379 4.646 22,9
2010 224 1.429 224 1.429 4.695 23,3
2012 224 1.433 224 1.433 4.700 23,4
2014 225 1.652 225 1.652 4.442 27,1
2016 237 1.595 230 1.549 4.907 24,0
2019 198 1.363 186 1.272 4.582 21,7
   
2016 177 1.201 3.840 23,8
2019 177 1.243 4.384 22,1
Tabella I: Incidenza nel tempo. Per il 2019 è riportato il confronto con il 2016 per gli stessi Centri con dati disponibili anche per la HD.
CENTRI CENSITI CENTRI CON DATI COMPLETI PER HD
ANNO CENTRI PAZIENTI DP CENTRI PAZIENTI DP PAZIENTI HD % DP
2004 * 4.234 4.234 20.921 16,8
2008 223 4.094 223 4.094 20.478 16,7
2010 224 4.222 224 4.222 21.175 16,6
2012 224 4.299 224 4.299 20.844 17,1
2014 225 4.480 225 4.480 21.716 17,1
2016 237 4.607 230 4.484 21.286 17,4
2019 198 3.922 186 3.613 18.671 16,2
   
2016 177 3.559 16.965 17,3
2019 177 3.542 17.774 16,6
Tabella II: Prevalenza nel tempo. Per il 2019 è riportato il confronto con il 2016 per gli stessi Centri con dati disponibili anche per la HD.
* Il 2004 è riferito ai dati del Censimento SIN [6] mentre nel 2005 la prevalenza non è stata indagata.

Ingressi in Dialisi Peritoneale

Oltre ai 1.363 pazienti incidenti nei 198 Centri censiti sono entrati in Dialisi Peritoneale 125 pazienti (8,2% degli ingressi) provenienti dalla HD e 44 pazienti (2,9% degli ingressi) provenienti dal Trapianto, per un totale di 1.532 pazienti, senza variazioni significative rispetto gli anni precedenti (Figura 6). In particolare considerando tutti i pazienti rientrati dal Tx in dialisi la percentuale di quelli che rientrano in DP rimane significativamente inferiore e stabile al 14,0% (Figura 7). I pazienti trasferiti da altri Centri sono stati 33.

L’indice di ricambio (pazienti prevalenti/totale ingressi), stima approssimativa della durata media della DP, è risultato 2,56 anni (30,7 mesi), analoga a quella degli anni precedenti.

Fig. 6: Percentuale sul totale degli ingressi in DP di pazienti provenienti dalla HD
Fig. 6: Percentuale sul totale degli ingressi in DP di pazienti provenienti dalla HD e dal Tx in tutti i Centri censiti (198 per il 2019).
Fig. 7: Rientro in dialisi da trapianto. Percentuali di pazienti che hanno
Fig. 7: Rientro in dialisi da trapianto. Percentuali di pazienti che hanno ripreso la dialisi in DP ed in HD negli anni dei Censimenti. Nel 2016 non considerati 7 Centri che non hanno fornito gli ingressi in HD mentre nel 2019 i Centri con dati disponibili per la HD sono stati 186.

Modalità di Dialisi Peritoneale

Tra i pazienti incidenti la CAPD rappresenta la modalità più utilizzata (54,4%) mentre tra i prevalenti lo è la APD (52,7%) (Figura 8). Il dato non sembra essersi modificato negli anni (Figura 9).

Fig. 8: Modalità di DP nei pazienti incidenti e prevalenti nel 2019.
Fig. 8: Modalità di DP nei pazienti incidenti e prevalenti nel 2019.
Fig. 9: Modalità di DP nei pazienti incidenti e prevalenti negli anni.
Fig. 9: Modalità di DP nei pazienti incidenti e prevalenti negli anni.
  PAZIENTI INCIDENTI PAZIENTI PREVALENTI
  CAPD APD TOT CAPD/APD CAPD APD TOT CAPD/APD
2005 794 649 1443 1,22 nd nd 4432 nd
2008 759 620 1379 1,22 1926 2168 4094 0,89
2010 763 666 1429 1,15 1929 2293 4222 0,84
2012 778 655 1433 1,19 1981 2318 4299 0,85
2014 945 707 1652 1,34 2099 2381 4480 0,88
2016 895 700 1595 1,28 2147 2460 4607 0,87
2019 741 622 1363 1,19 1857 2065 3922 0,90
177 CENTRI
2016 685 516 1201 1,33 1680 1879 3559 0,89
2019 671 572 1243 1,17 1653 1889 3542 0,88
Tabella III: Modalità di DP nei pazienti incidenti e prevalenti negli anni

Dialisi peritoneale incrementale

Il dato sulla dialisi incrementale nel 2019 è risultato disponibile in 194 Centri dei 198 Censiti. Nel 2019 i pazienti che hanno iniziato la DP con modalità incrementale nei 194 Centri (Incr-DP) sono stati 414, pari al 31,4% del totale dei pazienti incidenti in tali Centri (1.317); il numero dei Centri che l’hanno utilizzata sono stati 117, pari al 60,3% dei 194 Centri. Tra i pazienti Incr-DP la metodica più utilizzata è risultata sempre la CAPD (86,2%) al contrario di quelli “full dose” in cui è significativamente più utilizzata l’APD (59,7% – p<0,0001) (Figura 10).

Negli anni il numero dei Centri (Figura 11) ed il numero e la percentuale di pazienti in Incr-DP sono andati costantemente aumentando fino al 2012 per rimanere sostanzialmente stabili fino al 2019 (Figura 12).

Si conferma inoltre il numero limite di pazienti in Incr-DP: nei Centri che vi ricorrono infatti la percentuale di pazienti in Incr-DP è risultata nel 2019 (44,9%) praticamente sovrapponibile a quella degli anni precedenti (Figura 13).

Nei Centri che hanno prescritto Incr-DP almeno per 1 paziente l’incidenza percentuale della DP (23,6%) è risultata significativamente superiore a quella degli altri (18,6% – p <0,005) (Figura 14-A). Ciò è in accordo con quanto osservato in tutte le edizioni precedenti (Figura 14-B).

Fig. 10: Inizio incrementale nei 1.317 pazienti incidenti nel 2019
Fig. 10: Inizio incrementale nei 1.317 pazienti incidenti nel 2019 (194 Centri). Nelle colonne ai lati è riportata la ripartizione APD / CAPD dei pazienti che iniziano in modo incrementale (sinistra) e full dose (destra).
Fig. 11: Percentuale di Centri, sul totale di tutti i Centri, che hanno immesso almeno un paziente in Incr-PD nei diversi anni del Censimento. La percentuale è riferita ai Centri con incidenza diversa da zero.
Fig. 11: Percentuale di Centri, sul totale di tutti i Centri, che hanno immesso almeno un paziente in Incr-PD nei diversi anni del Censimento. La percentuale è riferita ai Centri con incidenza diversa da zero.
Fig. 12: Utilizzo della DP incrementale negli anni.
Fig. 12: Utilizzo della DP incrementale negli anni. A sinistra il numero assoluto di pazienti incidenti che hanno iniziato in modo incrementale in CAPD ed in APD (A) ed in percentuale sul totale dei pazienti per modalità di DP (B). A destra le percentuali rispetto al totale dei pazienti incidenti in DP.
Fig. 13: Percentuale di pazienti in Incr-DP nei Centri che utilizzano tale modalità di inizio.
Fig. 13: Percentuale di pazienti in Incr-DP nei Centri che utilizzano tale modalità di inizio.
Fig. 14: Probabilità di iniziare la dialisi con la DP rispetto alla HD nei Centri
Fig. 14: Probabilità di iniziare la dialisi con la DP rispetto alla HD nei Centri che fanno ricorso alla Incr-DP rispetto ai Centri che non la utilizzano nel 2019 (%, A) e nei diversi anni in cui è stato condotto il Censimento del GPDP (OR, B).

Cambio di modalità di Dialisi Peritoneale

Nel 2019 i pazienti, dei 194 Centri che hanno fornito i dati, passati dalla CAPD alla APD sono stati 172 (Figura 15-A) mentre quelli passati dalla APD alla CAPD sono stati 37 (Figura 15-B), rispettivamente il 3,6% e lo 0,8% dei pazienti trattati con la DP. Ciò spiega ulteriormente come tra i pazienti prevalenti la metodica più utilizzata sia l’APD. La ragione principale del cambio di metodica rimane la scelta del paziente: 43,0% per il passaggio da CAPD ad APD e 27,0% per quello da APD a CAPD. Per il passaggio dalla CAPD alla APD l’adeguatezza e l’UF sono ragioni altrettanto importanti, mentre per il trasferimento inverso lo è anche il malfunzionamento del catetere (Figura 15-B). Non sono stati registrati cambiamenti significativi negli anni.

Fig. 15: Pazienti che hanno cambiato metodica di DP
Fig. 15: Pazienti che hanno cambiato metodica di DP (dalla CAPD alla APD e viceversa) nel 2019 e motivazioni al cambio. Come si vede il flusso dalla CAPD alla APD (172 pazienti) è nettamente superiore rispetto al flusso inverso (37 pazienti).

Dialisi Peritoneale assistita

Nel Cs-19 i pazienti prevalenti con necessità di caregiver (assisted PD) sono risultati 962 (24,5% di tutti i prevalenti in DP) nei 198 Centri. Il caregiver era un familiare nel 83,8% dei casi, un badante nel 5,6%, un infermiere a domicilio nel 6,1%; infine, il 4,4% (42 pazienti) effettuava la DP in strutture per anziani (RSA) (Figura 16). Rispetto il 2016 è diminuito il ricorso al caregiver retribuito (“badante”) mentre è aumentato quello all’Infermiere a domicilio ed il coinvolgimento di un familiare (Figura 17).

Fig. 16: DP assistita nel 2019.
Fig. 16: DP assistita nel 2019. Confronto con gli anni precedenti (valori percentuali riportati nel riquadro grigio) e ripartizione dei pazienti in funzione del tipo di caregiver.
Fig. 17: Caregiver nel 2019 a confronto con il 2016 nei 193
Fig. 17: Caregiver nel 2019 a confronto con il 2016 nei 193 Centri presenti in entrambi i Censimenti. Nel riquadro la percentuale di pazienti in RSA in HD ed in DP nel 2019.

Uscita dalla Dialisi Peritoneale e trasferimento alla Emodialisi

In Figura 18 sono riportate le uscite dalla DP, per trasferimento alla HD, per morte e per trapianto, espresse sia come numero di pazienti che come numero di eventi/100 anni-pz, nei 193 Centri presenti anche nel 2016 e confrontati con gli anni precedenti.

In tali Centri sono stati registrati 324 decessi (8,9 ep/100 anni-pz), 421 trasferimenti alla HD (11,6 ep/100 anni-pz) e 220 trapianti (6,0 ep/100 anni-pz). Il numero complessivo di uscite dalla DP si è ridotto da 30,9 ep/100 anni-pz del 2016 a 26,5 ep/100 anni-pz per una riduzione di tutte le modalità di uscita ma in particolare della mortalità.

Per quanto riguarda il dropout alla HD (Figura 19), la singola causa principale rimane la peritonite (26,8% nel 2019), in lieve aumento rispetto il 2016 (da 2,98 a 3,11 ep/100 anni-pz) dopo il costante calo registrato negli anni precedenti. In riduzione il drop out per scelta ed impossibilità a proseguire la DP (23,5% dei casi) passato da 3,04 a 2,72 ep/100 anni-pz. Sostanzialmente invariate le altre cause di trasferimento alla HD (Figura 20).

Per completezza ricordiamo che il Censimento raccoglie anche i dati sui trasferimenti da un Centro all’altro, sulla ripresa della FR e altre uscite dalla DP: rispetto ai 31 pazienti entrati da altri Centri quelli trasferiti ad altri Centri sono stati 43 mentre 22 risultano aver interrotto la DP per ripresa della FRR od altro motivo.

Fig. 18: Cause di trasferimento dalla DP alla HD negli anni.
Fig. 18: Cause di trasferimento dalla DP alla HD negli anni. Si osserva un significativo (p <0,001) trend alla riduzione della peritonite come causa di dropout mentre è aumentata l’insufficiente depurazione. Si conferma inoltre l’aumento registrato nel 2014 dell’impossibilità a proseguire/scelta.
Fig. 19: Cause di trasferimento dalla DP alla HD negli anni in percentuale sul totale dei trasferimenti.
Fig. 19: Cause di trasferimento dalla DP alla HD negli anni in percentuale sul totale dei trasferimenti.
Fig. 20: Cause di trasferimento dalla DP alla HD negli anni in valore assoluto espresso come episodi per 100 anni-pz.
Fig. 20: Cause di trasferimento dalla DP alla HD negli anni in valore assoluto espresso come episodi per 100 anni-pz.

Peritoniti

L’analisi delle peritoniti è stata condotta sui 193 Centri presenti in entrambi i Censimenti. Di questi, 4 non hanno fornito i dati sulle peritoniti per cui il dato si riferisce a 189 Centri. Nel 2019 sono stati registrati 666 episodi di peritonite che, per un totale di 42.120 mesi di follow up, equivalgono a 0,190 episodi per anno-paziente o, in altri termini, ad 1 episodio ogni 63,2 mesi-pz, un’incidenza inferiore a quelle registrate negli anni precedenti (Figura 21).

Delle peritoniti registrate nel 2019, 331 (49,7%) si sono verificate in corso di CAPD e 335 (50,3%) in corso di APD. Per quanto riguarda la percentuale di colture negative (125 episodi, pari al 18,8% del totale), il dato non è significativamente diverso da quello degli anni precedenti (Figura 21).

Per la prima volta è riportata l’etiologia delle peritoniti per i 110 Centri che hanno inviato i dati raccolti in modalità analitica (Figura 22): i germi Gram positivi rappresentano la principale causa di peritonite e tra questo lo SA è il più coinvolto mentre tra i Gram negativi lo è Escherichia Coli.

Fig. 21: Incidenza delle peritoniti nel 2019 a confronto con gli anni precedenti.
Fig. 21: Incidenza delle peritoniti nel 2019 a confronto con gli anni precedenti.
Fig. 22: Etiologia delle peritoniti nei 110 Centri indagati in modalità “analitica”.
Fig. 22: Etiologia delle peritoniti nei 110 Centri indagati in modalità “analitica”.

Peritonite sclerosante (EPS)

Dal Censimento del 2016 sono stati riportati 8 nuovi episodi di EPS, per un’incidenza di 0,103 ep/100 anni-pz (Figura 23). Al momento della diagnosi 6 pazienti erano in DP e 2 in HD (Figura 23).

Fig. 23: Casi di EPS nel quinquennio 2004-2008 e nei periodi 2009-10, 2011-12, 2013-14, 2015-16, 2016-2019.
Fig. 23: Casi di EPS nel quinquennio 2004-2008 e nei periodi 2009-10, 2011-12, 2013-14, 2015-16, 2016-2019.

Indagini speciali

Il catetere peritoneale. La tecnica e modalità di posizionamento più frequente è quella chirurgica, in anestesia locale, cui partecipano in collaborazione chirurgo e nefrologo (29,3%) (Figura 24) seguita da quella chirurgica, sempre in anestesia locale, ma con operatore il solo chirurgo (23,0%). Il nefrologo opera da solo nel 19,7% dei casi (in calo rispetto il 2016), sempre in anestesia locale e prevalentemente con tecnica chirurgica (18,3%), sempre più raramente con tecnica semi-chirurgica (1,4% dei casi). La video-laparoscopia è utilizzata nel 8,2% dei posizionamenti come nel 2016.

Complessivamente, il chirurgo è coinvolto nel 80,3% dei casi e il nefrologo nel 54,1%, anche se è probabile che partecipi a parte degli interventi effettuati in VLS (Figura 25).

Fig. 24: Tecnica, operatore e tipo di anestesia per il posizionamento
Fig. 24: Tecnica, operatore e tipo di anestesia per il posizionamento del catetere peritoneale nei pazienti incidenti. Il dato è riferito ai 180 Centri con dati inviati e congruenti. TECNICA: C = chirurgica; SC = semichirurgica; Videolaparoscopia; Altro = non comprende i casi mancanti. OPERATORE: C = chirurgo; N = nefrologo; C e N = chirurgo e nefrologo. ANESTESIA: AL = locale; AG = generale
Fig. 25: Ripartizione del numero di interventi di posizionamento riusciti per tipo di operatore.
Fig. 25: Ripartizione del numero di interventi di posizionamento riusciti per tipo di operatore. Legenda come in Fig. 24.

Il PET. La permeabilità peritoneale viene valutata dalla quasi totalità dei Centri (92,8%) (Figura 26).

Il metodo più utilizzato si conferma non essere più il PET secondo Twardowski con il 2,27%, ma il PET con il 3,86% (57,9%), in costante e significativo aumento (p <0,001) dal 2010 al 2019 (Figura 26). Solo il 7,7% dei Centri misurano la permeabilità peritoneale con altre tecniche (PDC, doppio miniPET e miniPET, altro non specificato).

Fig. 26: Tipo di valutazione della membrana peritoneale: confronto 2019 vs 2016
Fig. 26: Tipo di valutazione della membrana peritoneale: confronto 2019 vs 2016 vs 2014 vs 2012 vs 2010. Nel 2019 è ulteriormente aumentato il numero di Centri che utilizza il 3,86% per il PET.

Le visite domiciliari. Nel 2019 le visite domiciliari non sono previste nel programma di DP del 46,2% dei Centri (Figura 27), numero sostanzialmente invariato rispetto gli anni precedenti (Figura 28). Solo il 9,7% dei Centri le programma di routine, percentuale in lieve aumento rispetto il 2016 (8,0%), mentre il 33,3% dei Centri le utilizza solo se necessario ed il 10,8% solo all’inizio del trattamento (Figura 27). La figura maggiormente coinvolta nelle visite domiciliari rimane l’infermiere, che le svolge da solo nel 44,7% dei 103 Centri che le prevedono; nei casi restanti la visita è svolta in varia misura insieme al medico (Figura 29).

Fig. 27: Frequenza con cui sono state effettuate le viste domiciliari dai Centri partecipanti nel 2019.
Fig. 27: Frequenza con cui sono state effettuate le visite domiciliari dai Centri partecipanti nel 2019.
Fig. 28: Percentuale di Centri che non effettuano visite domiciliari e che le effettuano regolarmente negli anni censiti.
Fig. 28: Percentuale di Centri che non effettuano visite domiciliari e che le effettuano regolarmente negli anni censiti.
Fig. 29: Operatore sanitario che effettua le visite domiciliari nei Centri che le prevedono.
Fig. 29: Operatore sanitario che effettua le visite domiciliari nei Centri che le prevedono. MD > Inf = medico e occasionalmente l’infermiere; Inf. > MD = infermiere e occasionalmente il medico; MD – Inf. = medico e infermiere insieme.

Il Training. Il Training è stato indagato solo per i 110 Centri in modalità analitica per un totale di 771 ingressi in DP nel 2019. In questi Centri (Figura 30) (Figura 31) è effettuato prevalentemente in Centro (58,2%) e solo in una minoranza di Centri completamente a domicilio (6,4%) mentre nel 35,5% dei Centri è avviato in Ospedale e proseguito a domicilio (in proporzione non specificata). Il personale coinvolto è prevalentemente quello del Centro (63,6% dei Centri) mentre personale esterno è coinvolto in una qualche misura nei rimanenti Centri (Figura 31), in particolare nel Training domiciliare: considerando il numero di ingressi registrati nel 2019 in questi 110 Centri, personale esterno potrebbe essere stato coinvolto per 255 training (33,1%) (Figura 31).

Fig. 30: Sede del training ed operatore che lo effettua nei 110 Centri con dati disponibili.
Fig. 30: Sede del training ed operatore che lo effettua nei 110 Centri con dati disponibili.
Fig. 31: Operatore sanitario che effettua il training in funzione della sede del training.
Fig. 31: Operatore sanitario che effettua il training in funzione della sede del training. Personale esterno è coinvolto principalmente nei training effettuati completamente od in parte al domicilio del paziente.

 

Discussione

Limiti

Il Censimento della DP, giunto nel 2016 alla 7° edizione, rappresenta il risultato di un costante sforzo organizzativo del GSDP-SIN e di tutti i referenti DP dei Centri che utilizzano la DP in Italia.

Come ribadito più volte, al limite principale di essere una fotografia dei soli Centri che fanno la DP, che d’altra parte sarebbe anche la sua ragione d’essere, si aggiunge per l’edizione 2019 il non essere riuscito a censire tutti i Centri DP.

Le ragioni sono state ampiamente illustrate nei “Materiali e metodi”, ma è importante ribadire che si è svolto in piena pandemia COVID che ha reso difficoltoso anche l’abituale lavoro di verifica e correzione/recall telefonico preliminare all’analisi dei dati e necessario per ridurne l’imprecisione.

Utilizzo della DP

Tra i paesi occidentali, nonostante una copertura del 83,5% dei Centri DP, l’Italia si è confermata, per numero di pazienti prevalenti in DP, ai primi posti [812].

I valori percentuali di incidenza e prevalenza, rispettivamente del 21,7% e del 16,2%, non ne rappresentano la realtà percentuale, essendo riferiti ai soli Centri che hanno utilizzato la DP nel 2019 e con dati disponibili anche per la HD (186 Centri). Se consideriamo tutti i pazienti anche dei Centri privati e dei Centri pubblici che non fanno la DP, le percentuali riportate dal Registro Italiano di Dialisi e Trapianto [13] sono ovviamente molto inferiori, con un’incidenza globale del 14,5% (dati riferiti a 13 regioni) ed una prevalenza globale della DP nel 2019 del 12,6% (dati relativi a 10 Regioni). Per quanto riguarda il trend, abbiamo fatto riferimento ai 177 Centri con dati completi anche per la HD e anche per il 2016. In questi Centri, dopo anni di sostanziale stabilità si registra un lieve calo dell’incidenza e della prevalenza in accordo con la sostanziale stabilità dei dati riportati dai Registri Internazionali ad eccezione degli USA, in cui la DP è in lieve ma costante aumento per i noti provvedimenti adottati (Figura 32).

Fig. 32: Prevalenza della DP riportata nei diversi registri di dialisi e trapianto del mondo occidentale nel tempo.
Fig. 32: Prevalenza della DP riportata nei diversi registri di dialisi e trapianto del mondo occidentale nel tempo.

Dialisi Peritoneale Incrementale

Si conferma che la Incr-DP coinvolge una percentuale di pazienti incidenti significativa ed è associata ad un maggior utilizzo della DP, in particolare della CAPD. Il trend sembra essersi arrestato da alcuni anni sia per quanto riguarda il numero di Centri che la praticano che per il numero di pazienti per la quale viene prescritta in questi Centri, riscontro atteso e che potrebbe essere correlato alla percentuale di late referral (non indagata in questa edizione). In assenza di dati di Registro internazionali, il Censimento del GSDP rimane una fonte di dati disponibile sull’argomento. Non sono purtroppo disponibili i dati del GFR di inizio dialisi.

CAPD/APD

All’inizio della DP la modalità più utilizzata è la CAPD mentre tra i pazienti prevalenti quella più utilizzata è la APD. A ciò contribuiscono verosimilmente due fattori, la dialisi incrementale prima ed il maggiore utilizzo dell’APD al ridursi della FRR e all’aumentare della permeabilità peritoneale. Infatti, se all’inizio del trattamento la DP incrementale è prevalentemente effettuata come CAPD, il trasferimento dalla CAPD alla APD rispetto all’inverso è significativamente superiore (e motivato dalla scelta del paziente/caregiver) e, per i pazienti trasferiti dalla HD e dal Tx alla DP, la metodica preferita è l’APD [1]. Il dato del 2019 è sostanzialmente invariato rispetto gli anni precedenti.

Assisted PD

Circa un quarto dei pazienti in DP necessita di assistenza per le procedure dialitiche. Tale percentuale, dopo il lieve calo registrato nel 2016 sembra essere tornata in linea con gli anni precedenti.

I dati internazionali sulla Assisted PD sono ancora scarsi e limitati a Paesi come la Francia ed altri Paesi del Nord Europa in cui, come noto, è effettuata prevalentemente dall’infermiera/personale sanitario/volontari a domicilio [5]. In Italia al contrario il caregiver maggiormente coinvolto rimane quello familiare. Per le altre figure si segnala un diminuito ricorso alle badanti ed uno aumentato al personale sanitario del Centro.

La DP in RSA rimane limitata ad un trascurabile numero di pazienti, in particolare se paragonato al numero dei pazienti in RSA che sono in HD.

Dropout e fallimento della tecnica

Le uscite dalla DP sembrano essersi ridotte, in particolare quelle per morte. In mancanza di altri dati non è possibile analizzarne le ragioni. Il sistema di calcolo del follow up cui rapportare gli eventi è rimasto lo stesso e come per le peritoniti è verosimile che sia sottostimato piuttosto che il contrario.

Il trasferimento alla HD rimane la causa principale di interruzione della metodica.

La principale causa di fallimento della tecnica è ancora la peritonite, in lieve aumento rispetto il 2016 così come in aumento sembra essere il malfunzionamento del catetere mentre in calo depurazione/UFF e scelta/impossibilità a proseguire la DP.

Peritoniti e Peritonite Sclerosante

In contrasto con l’aumento del drop out per peritonite è l’incidenza delle peritoniti, ben al di sotto dell’incidenza auspicabile indicata dalle linee guida ISPD 2022 di 0,40 ep/anno-pz [14], secondo un trend al costante calo negli anni peraltro in accordo con i dati di una recentissima analisi internazionale [15], cui il Censimento del GPDP ha contribuito. Rimane maggior del valore limite indicato dalle linee Guida la percentuale di colture negative (<15%), seppur costante negli anni [14].

A fronte di una riduzione dell’incidenza delle peritoniti, il dato etiologico mostra l’importanza di quelle da SA e da Gram Negativi rispetto a quelle “tradizionali” da SE, dato che potrebbe giustificare la mancata riduzione del drop-out da peritonite registrata nel 2019. L’incidenza di EPS continua a diminuire. È possibile che il dato sia stato ancora più sottostimato in epoca pandemica, in particolare per quanto riguarda l’EPS insorta dopo il Tx, soprattutto nel caso di pazienti trasferiti ad altri Centri per il follow up post Tx.

Aspetti particolari della DP

Catetere peritoneale. Rispetto il 2016 si registra un’ulteriore riduzione del ruolo del Nefrologo nel suo posizionamento ed il conseguente aumento di quello del Chirurgo, da solo o in collaborazione con il Nefrologo. Invariato il ricorso alla Videolaparoscopia.

Valutazione della permeabilità peritoneale. La diffusa valutazione della permeabilità peritoneale e soprattutto il costante incremento nell’utilizzo del 3,86% per il PET (dal 15,6% di tutti i Centri nel 2010 al 57,9% del 2019) osservati in questi anni suggeriscono attenzione all’ottimizzazione del trattamento dialitico e alla conservazione della membrana peritoneale.

Visite domiciliari. Invariato e sempre elevato il numero di Centri che non effettua le visite domiciliari (il 46,2%), mentre in lieve incremento quelli che le effettuano regolarmente (8,0% nel 2016 – 9,7% nel 2019) anche se sempre meno di un Centro su dieci. Il limitato ricorso a questa importante forma di monitoraggio, invariato se non peggiorato negli anni, è forse un indice delle difficoltà organizzative di molti Centri dialisi italiani. L’infermiere rimane il protagonista delle visite a domicilio.

Training. Indagato per la prima volta, solo con la modalità analitica di raccolta dei dati, il training è effettuato prevalentemente in Centro dal personale del Centro stesso nonostante i vantaggi noti del condurlo a domicilio del paziente. Quando effettuato a domicilio interviene personale esterno, da solo o in collaborazione con quello del Centro, indice di difficoltà organizzative.

 

Conclusioni

Il Censimento 2019 ha coinciso con la pandemia COVID ma nonostante questa, grazie all’impegno dei Referenti DP, la copertura raggiunta è risultata, anche se non completa, comunque significativa.

L’utilizzo della DP sembra essere in lieve riduzione nonostante i risultati della DP in Italia si siano confermati di buon livello, come indicato dall’incidenza costantemente in riduzione delle peritoniti, dalla riduzione della mortalità e dalla riduzione del drop out in HD.

 

Ringraziamenti

Si ringraziano i Referenti dei Centri che hanno aderito al Censimento e che con il loro impegno hanno reso possibile la raccolta dati ed il presente lavoro.

Abdulsattar Giamila (Oristano)
Agostini Barbara (Biella)
Alberghini Elena (Cinisello Balsamo)
Alessandrello Ivana (Modica)
Alfano Gaetano (Modena)
Ambrogio Antonina (Rovigo)
Ancarani Paolo (Sestri Levante)
Angelini Maria Laura (Forlì)
Angelo Maria Letizia (Camposampiero)
Ansali Ferruccio (Civitavecchia)
Autuly Valerie Marie (Città di Castello)
Basso Anna (Padova)
Benozzi Luisa (Borgomanero)
Bermond Francesca (Torino)
Bianco Beatrice (Verona)
Bilucaglia Donatella (Torino)
Bisello Walter (Urbino)
Boccadoro Roberto (Rimini)
Bonesso Cristina (San Donà di Piave)
Bonvegna Francesca (Verbania)
Borettaz Ilaria (Lodi)
Borrelli Silvio (Napoli)
Bosco Manuela (Gorizia)
Braccagni Beatrice (Poggibonsi)
Brigante Maurizio (Campobasso)
Budetta Fernando (Eboli)
Caberlotto Adriana (Treviso)
Cabibbe Mara (Milano)
Cabiddu Gianfranca (Cagliari)
Cadoni Maria Chiara (San Gavino Monreale)
Cannarile Daniela Cecilia (Bologna)
Cantarelli Chiara (Parma)
Capistrano Mariano (Montichiari)
Cappelletti Francesca (Siena)
Capurro Federica (Novara)
Caria Simonetta (Quartu Sant’ Elena)
Carta Annalisa (Nuoro)
Caselli Gian Marco (Firenze)
Caselli Ada (Ascoli Piceno)
Casuscelli di Tocco Teresa (Messina)
Centi Alessia (Roma)
Cerroni Franca (Rieti)
Ciabattoni Marzia (Savona)
Cianfrone Paola (Catanzaro)
Cimolino Michele (Pordenone)
Ciurlino Daniele (Sesto San Giovanni)
Colombo Patrizia (Vercelli)
Colucci Giuseppina (Putignano)
Comegna Carmela (Tivoli)
Contaldo Gina (Monza)
Cornacchia Flavia (Cremona)
Cosa Francesco (Legnano)
Costa Silvano (Voghera)
Costantino Ester Maria Grazia (Manerbio)
D’Alonzo Silvia (Roma)
D’Altri Christian (Martina Franca)
D’Amico Maria (Trapani)
Del Corso Claudia (Pescia)
D’Elia Filomena (Bari)
Della Gatta Carmine (Nola)
Di Daniele Nicola (Roma)
Di Franco Antonella (Barletta)
Di Liberato Lorenzo (Chieti)
Di Loreto Ermanno (Atri)
Di Somma Agnese (San Marco Argentano)
Di Stante Silvio (Pesaro – Fano)
Distratis Cosimo (Manduria)
Domenici Alessandro (Roma)
Esposito Samantha (Grosseto)
Esposito Vittoria (Pavia)
Fancello Sabina (Tempio Pausania)
Fattori Laura (Senigallia)
Ferrando Carlo (Cuneo)
Ferrara Gaetano (San Giovanni Rotondo)
Figliola Carmela (Gallarate)
Filippini Armando (Roma)
Fiorenza Saverio (Imola)
Fischer Maria Stephanie (Bolzano)
Flavio Scanferla (Venezia)
Frattarelli Daniele (Roma)
Gabrielli Danila (Aosta)
Gai Massimo (Torino)
Gammaro Linda (Verona)
Gangeri Fabio (Roma)
Garofalo Donato (Fermo)
Gazo Antonietta (Vigevano)
Gherzi Maurizio (Ceva)
Glauco Gianni (Prato)
Giozzet Morena (Feltre)
Giudicissi Antonio (Cesena)
Giuliani Anna (Vicenza)
Graco Angelo (La Spezia)
Grill Anna (Asti)
Gullo Maurizio (Lamezia Terme)
Guzzo Daniela (Livorno)
Heidempergher Marco (Milano)
Iacono Rossella (Civita Castellana)
Iadarola Gian Maria (Torino)
Iannuzzella Francesco (Reggio Emilia)
Isola Elisabetta (Ravenna)
La Milia Vincenzo (Lecco)
Laudadio Giorgio (Bassano del Grappa)
Laudon Alessandro (Trento)
Lenci Federica (Ancona)
Leonardi Sabina (Trieste)
Lepori Gianmario (Olbia)
Libetta Carmelo (Pavia)
Licciardello Daniela (Acireale)
Lidestri Vincenzo (Chioggia)
Lisi Lucia (Vimercate)
Lo Cicero Antonina (San Daniele)
Luciani Remo (Roma)
Magnoni Giacomo (Bologna)
Malandra Rosella (Teramo)
Manca Rizza Giovanni (Pontedera)
Manfrini Vania (Seriate)
Mangano Stefano (Varese)
Manini Alessandra (Piacenza)
Mariani Roberta (Vasto)
Marini Alvaro (Popoli)
Martella Vilma (Lecce)
Masa Maria Alessandra (Sondrio)
Mastrippolito Silvia (Lanciano)
Matalone Massimo (Catania)
Mauro Teresa (Rossano)
Mazzola Giuseppe (Mantova)
Mazzotta Antonio (Casale Monferrato)
Messina Antonina (Catania)
Michelassi Stefano (Firenze)
Migotto Clara (Vizzolo Predabissi)
Miniello Vincenzo (Pistoia)
Mollica Agata (Cosenza)
Montalto Gaetano (Taormina)
Montanari Marco (Albano Laziale)
Montemurro Vincenzo (Firenze)
Neri Loris (Alba)
Nicolai Giulia Adriana (Conegliano)
Nicosia Valentina (Formia)
Orani Maria Antonietta (Milano)
Panuccio Vincenzo (Reggio Calabria)
Panzino Antonio Rosario (Catanzaro)
Parodi Denise (Genova)
Pastorino Nadia (Novi Ligure)
Pellegrino Cinzia (Cetraro)
Perna Concetta (Cerignola)
Perosa Paolo (Pinerolo)
Pignone Eugenia (Rivoli)
Pinerolo Cristina (MIlano)
Piraina Valentina (Ivrea)
Piredda Maria (Sassari)
Pirrottina Maria Anna (San Benedetto del Tronto)
Pogliani Daniela Rosa Maria (Garbagnate Milanese)
Porreca Silvia (Altamura)
Pozzi Marco (Desio)
Previti Antonino (Santorso)
Puliti Maria Laura (Palestrina)
Randone Salvatore (Avola)
Rapisarda Francesco (Catania)
Ratto Elena (Genova)
Ricciardi Daniela (Castiglione del Lago)
Rocca Anna Rachele (Roma)
Russo Roberto (Bari)
Russo Domenico (Napoli)
Russo Francesco Giovanni (Scorrano)
Sabatino Stefania (Udine)
Santarelli Stefano (Jesi)
Santese Domenico (Taranto)
Santinello Irene (Piove di Sacco)
Santirosi Paola Vittoria (Spoleto)
Santoferrara Angelo (Civitanova Marche)
Santoro Domenico (Messina)
Saraniti Antonello (Milazzo)
Savi Umberto (Belluno)
Scalamogna Antonio (Milano)
Scalzo Berta Ida (Cirie’)
Scarfia Rosalia Viviana (Caltagirone)
Somma Giovanni (Castellamare di Stabia)
Stacchiotti Lorella (Giulianova)
Stramignoni Emanuele (Chieri)
Stucchi Andrea (Milano)
Taietti Carlo (Treviglio)
Tartaglia Luciano (Foggia)
Tata Salvatore (Mestre)
Timio Francesca (Perugia)
Todaro Ignazio (Piazza Armerina)
Toriello Gianpiero (Polla)
Torraca Serena (Salerno)
Totaro Erica (Dolo)
Tramontana Domenico (Vibo Valentia)
Trepiccione Francesco (Napoli)
Trubian Alessandra (Legnago)
Turchetta Luigi (Cassino)
Vaccaro Valentina (Alessandria)
Vecchi Luigi (Terni)
Visciano Bianca (Magenta)
Viscione Michelangelo (Avellino)
Vizzardi Valerio (Brescia)

 

Bibliografia

  1. Marinangeli G, Cabiddu G, Neri L et al; Italian Society of Nephrology Peritoneal Dialysis Study Group. Old and new perspectives on peritoneal dialysis in Italy emerging from the Peritoneal Dialysis Study Group Census. Perit Dial Int 2012; 32:558-65, https://doi.org/3747/pdi.2011.00112.
  2. Marinangeli G, Cabiddu G, Neri L et al; Italian Society of Nephrology Peritoneal Dialysis Study Group. Andamento della DP in Italia nei Centri pubblici non pediatrici. Risultati del censimento GSDP-SIN 2010 e confronto con i censimenti 2008 e 2005. G Ital Nefrol 2014; 31(4), http://www.nephromeet.com/web/procedure/protocollo.cfm?List=WsIdEvento,WsIdRisposta,WsRelease&c1=00194&c2=14&c3=1
  3. Marinangeli G, Cabiddu G, Neri L et al; Italian Society of Nephrology Peritoneal Dialysis Study Group. Peritoneal Dialysis in Italy: the fourth GSDP-SIN census 2012. G Ital Nefrol 2017; 34(2), https://giornaleitalianodinefrologia.it/en/2017/04/la-dp-in-italia-il-censimento-del-gsdp-sin-2012-cs-12/.
  4. Marinangeli G, Neri L, Viglino G et al; Peritoneal Dialysis Study Group of Italian Society of Nephrology.PD in Italy: the 5th GSDP-SIN Census 2014. G Ital Nefrol 2018;35(5), https://giornaleitalianodinefrologia.it/en/2018/09/la-dialisi-peritoneale-in-italia-il-5-censimento-del-gsdp-sin-2014/.
  5. Neri L, Viglino G, Marinangeli G et al; Peritoneal Dialysis Study Group of the Italian Society of Nephrology. Peritoneal Dialysis in Italy: the 6th GSDP-SIN census 2016. G Ital Nefrol. 2019 Jun 11;36(3):2019-vol3.
  6. Viglino G, Neri L, Alloatti S et al. Analysis of the factors conditioning the diffusion of peritoneal dialysis in Italy. Nephrol Dial Transpl 2007; 22:3601-5, https://giornaleitalianodinefrologia.it/en/2019/05/la-dialisi-peritoneale-in-italia-il-6-censimento-del-gsdp-sin-2016/.
  7. Quintaliani G, Di Luca M, Di Napoli A et al. Census of the renal and dialysis units by Italian Society of Nephrology: structure and organization for renal patient assistance in Italy (2014-2015). G Ital Nefrol 2016; 33(5), https://giornaleitalianodinefrologia.it/en/2016/10/censimento-a-cura-della-societa-italiana-di-nefrologia.
  8. ERA-EDTA Registry Annual Report 2019. Academic Medical Center, Department of Medical Informatics, Amsterdam, the Netherlands, 2021, https://www.era-online.org/registry/AnnRep2019.pdf.
  9. USRDS Annual Data Report. Volume 2 – ESRD in the United States, https://www.usrds.org/media/2283/2018_volume_2_esrd_in_the_us.pdf.
  10. Ikuto Masakane, Masatomo Taniguchi, Shigeru Nakai et al. Annual Dialysis Data Report 2016, JSDT Renal Data Registry (JRDR). Renal Replacement Therapy 2018; 4:45, https://rrtjournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/s41100-018-0183-6.
  11. Canadian Institute for Health Information. Canadian Organ Replacement Register. Annual Report: Treatment of End-Stage Organ Failure in Canada, Canadian Organ Replacement Register.
  12. ANZDATA – Australia and New Zealand Dialysis and Transplant Registry – Annual ANZDATA Report – Adelaide, South Australia, https://www.anzdata.org.au/anzdata/publications/reports/.
  13. Registro Italiano di Dialisi e Trapianto, https://ridt.sinitaly.org/.
  14. Li PK, Chow KM, Cho Y et al.ISPD peritonitis guideline recommendations: 2022 update on prevention and treatment. Perit Dial Int. 2022; 42(2):110-153, https://doi.org/1177/08968608221080586.
  15. Marshall MR. A systematic review of peritoneal dialysis-related peritonitis rates over time from national or regional population-based registries and databases. Perit Dial Int. 2022; 42(1): 39-47, https://doi.org/1177/0896860821996096.