Abstract
La fibrillazione atriale è il disturbo aritmico più frequentemente riscontrabile nei pazienti nefropatici affetti da malattia renale cronica. L’approccio terapeutico convenzionale prevede terapia anticoagulante orale, il cui impiego nella coorte di pazienti nefropatici a vari gradi di decurtazione funzionale deve prevedere di raggiungere un equilibrio spesso labile tra i benefici anti-tromboembolici attesi e i potenziali rischi emorragici indotti. I nuovi anticoagulanti (NAO) presentano un profilo di impiego e di sicurezza ancora de definire nel subset di pazienti affetti da uremia in stadio pre-terminale e/o in dialisi. In alternativa alla terapia anticoagulante, nei pazienti ad elevato rischio trombo-embolico ed emorragico o di difficile gestione, da qualche anno è stata proposta con successo la chiusura percutanea dell’auricola sinistra. L’esperienza di tale procedura nei pazienti affetti da malattia renale cronica avanzata e/o in dialisi è nel complesso ancora limitata. Riportiamo qui l’esperienza monocentrica della chiusura dell’auricola in 12 pazienti nefropatici, di cui 6 in trattamento dialitico regolare, con un follow-up cumulativo di 14 mesi (3-22 mesi).
Parole chiave: chiusura dell’auricola, LAAO, fibrillazione atriale, NAO, nefropatia cronica avanzata, dialisi