Abstract
Una corretta gestione e interventi di manutenzione ad hoc costituiscono due momenti fondamentali per garantire un uso duraturo della fistola arterovenosa (FAV). Il fallimento della FAV può essere dovuto a diverse cause, tra queste la stenosi è quella più frequente. Il trattamento delle complicanze può avvalersi di tecniche diverse, ma le più utilizzate oggi sono le procedure endovascolari per via percutanea. Oltre all’angioplastica (PTA), la possibilità di utilizzare gli stent e in particolare gli stentgraft (SG) ha contribuito a migliorare ulteriormente i risultati. Tuttavia, l’inserimento di questi dispositivi comporta l’impegno di un tratto di vaso più o meno lungo, per cui l’indicazione richiede un’attenta valutazione.
Il posizionamento di uno stentgraft limita infatti lo spazio per l’inserimento degli aghi e d’altra parte l’incannulamento del device è da scheda tecnica off label: il presente lavoro affronta il problema della punzione di questi dispositivi. Insieme ad una rapida overview, viene descritto un caso clinico di punzione continuativa di una FAV pluristentata, per oltre 9 anni, che lascia spazio alla discussione sulla possibilità di incannulare per lungo tempo questi device attraverso una corretta pianificazione.
Parole chiave: stent, stentgraft, incannulamento, fistola arterovenosa