Abstract
Background: la fistola artero-venosa distale (AVF) è considerata il gold standard per l’accesso vascolare in emodialisi. L’obiettivo di questo studio retrospettivo è quello di riportare la nostra esperienza su due tecniche innovative, l’angioplastica trasluminale intraoperatoria (ITA) e la pre-dilatazione dei vasi (VPD).
Metodi: Abbiamo raccolto i dati di tutti i pazienti consecutivi ammessi direttamente nella nostra Unità Operativa da gennaio 2014 a ottobre 2018 al fine di creare o riparare una FAV. Sono stati valutati il tasso di fallimento precoce (EF), la mancata maturazione (FTM), il fallimento tardivo (LF), ed il tasso di pervietà primaria e secondaria.
Risultati: Tutti i pazienti sono stati sottoposti a VPD; dei 647 AFV totali, 128 hanno ricevuto un ITA per la presenza di vasi subottimali. Il 98,3% delle AVF si trovava sull’avambraccio. EF si è verificato in 83 casi; in 67 di questi è stato creato con successo una nuova anastomosi a monte della precedente. LF si è verificato in 100 casi; di questi, l’accesso è stato abbandonato in 32 casi e abbiamo eseguito una nuova FAV a monte della precedente in 68 casi. FTM si è verificato in 57 casi, 31 dei quali sono stati trattati con angioplastica trasluminale percutanea (PTA) mentre 26 si sono risolti eseguendo una nuova anastomosi a monte. Pervietà primaria e secondaria a 1, 2, 3 e 4 anni erano, rispettivamente, 80%, 74%, 68%, 64% e 94%, 91%, 89%, 88%. Dividendo i pazienti in un gruppo ITA e un gruppo di controllo, non abbiamo trovato alcuna differenza nella pervietà primaria e secondaria.
Conclusioni: VPD e ITA potrebbero essere utili per aumentare l’incidenza e la prevalenza di AVF distale.
Keywords: angioplastica trasluminale intraoperatoria, pre-dilatazione dei vasi, fistola artero-venosa distale, fallimento precoce, mancata maturazione, fallimento tardivo, tasso di pervietà