Novembre Dicembre 2020 - Articoli originali

Creare e preservare fistole distali in un ampio numero di pazienti: l’esperienza di un singolo centro

Abstract

Background: la fistola artero-venosa distale (AVF) è considerata il gold standard per l’accesso vascolare in emodialisi. L’obiettivo di questo studio retrospettivo è quello di riportare la nostra esperienza su due tecniche innovative, l’angioplastica trasluminale intraoperatoria (ITA) e la pre-dilatazione dei vasi (VPD).
Metodi: Abbiamo raccolto i dati di tutti i pazienti consecutivi ammessi direttamente nella nostra Unità Operativa da gennaio 2014 a ottobre 2018 al fine di creare o riparare una FAV. Sono stati valutati il tasso di fallimento precoce (EF), la mancata maturazione (FTM), il fallimento tardivo (LF), ed il tasso di pervietà primaria e secondaria.
Risultati: Tutti i pazienti sono stati sottoposti a VPD; dei 647 AFV totali, 128 hanno ricevuto un ITA per la presenza di vasi subottimali. Il 98,3% delle AVF si trovava sull’avambraccio. EF si è verificato in 83 casi; in 67 di questi è stato creato con successo una nuova anastomosi a monte della precedente. LF si è verificato in 100 casi; di questi, l’accesso è stato abbandonato in 32 casi e abbiamo eseguito una nuova FAV a monte della precedente in 68 casi. FTM si è verificato in 57 casi, 31 dei quali sono stati trattati con angioplastica trasluminale percutanea (PTA) mentre 26 si sono risolti eseguendo una nuova anastomosi a monte. Pervietà primaria e secondaria a 1, 2, 3 e 4 anni erano, rispettivamente, 80%, 74%, 68%, 64% e 94%, 91%, 89%, 88%. Dividendo i pazienti in un gruppo ITA e un gruppo di controllo, non abbiamo trovato alcuna differenza nella pervietà primaria e secondaria.
Conclusioni: VPD e ITA potrebbero essere utili per aumentare l’incidenza e la prevalenza di AVF distale.

Keywords: angioplastica trasluminale intraoperatoria, pre-dilatazione dei vasi, fistola artero-venosa distale, fallimento precoce, mancata maturazione, fallimento tardivo, tasso di pervietà

Ci spiace, ma questo articolo è disponibile soltanto in inglese.

Introduction

International guidelines such as K-DOQI support the use of distal native fistula (AVF) as the best first-line vascular access (VA) [1,2] that guarantees the least amount of complications (stenosis, overflow syndrome, thrombosis and distal ischemia) [14]. Despite these indications, all over the world except in Japan the number of AVFs in the upper arm, and related complications, is constantly increasing [5]. As suggested by Bourquelot, the prevalence of distal AVFs may be increased through additional procedures capable of incentivizing the maturation process or establishing a more reliable inflow or outflow [3]: early referral to the surgeon, precise preoperative Ultrasound Vascular Mapping (UVM) of vein and arteries, post-operative clinical and Duplex evaluation of maturation, Percutaneous Transluminal Angioplasty (PTA) of artery and vein stenosis, or surgical procedure in case of frequent relapses or failure of the PTA. To increase the incidence of distal AVFs our team has specialized in vascular access surgery from 2004 onwards, and has progressively introduced Intraoperative Transluminal Angioplasty (ITA) [710] and Vessel Pre-Dilatation (VPD) in clinical practice [8]. 

La visualizzazione dell’intero documento è riservata a Soci attivi, devi essere registrato e aver eseguito la Login con utente e password.