Abstract
Presentiamo il caso di una donna di 45 anni con storia clinica di tumore della mammella giunta alla nostra osservazione con un quadro di insufficienza renale acuta, oligoanuria, acidosi metabolica, idronefrosi bilaterale di II° – III°grado. Il posizionamento bilateralmente di uno stent ureterale ha determinato, nelle 24 ore successive, una diuresi di 5000 ml di urine francamente ematiche a cui è seguita nuovamente l’anuria. Una successiva ecografia ha evidenziato reni idronefrotici con stent ben posizionati, una vescica distesa priva di coaguli ed una ganga di tessuto periaortico che avvolgeva a manicotto il vaso. L’iniezione di soluzione fisiologica attraverso il catetere di foley ha mostrato, all’ecocolordoppler, uno spostamento di fluido nel suo interno tipo jet ureterale. La mancata visualizzazione nella vescica del palloncino di ancoraggio del catetere ha suggerito una nuova valutazione dell’organo: scansioni passanti al di sopra della presunta vescica hanno evidenziato il palloncino di ancoraggio all’interno di una vescica depleta con un’area fluida sottostante. La TAC con fase urografica ha mostrato una idronefrosi bilaterale secondaria ad una placca di tessuto fibroso retroperitoneale che avvolgeva gli ureteri e si estendeva fino al pavimento pelvico dando origine ad una raccolta saccata. Il quadro clinico-strumentale deponeva, quindi, per una insufficienza renale acuta ostruttiva secondaria a fibrosi retroperitoneale. Il versamento saccato retroperitoneale, erroneamente scambiato per vescica, potrebbe avere origini diverse: ematoma, urinoma, processo flogistico, linfocele.
PAROLE CHIAVE: retroperitoneo, fibrosi retroperitoneale, idronefrosi, urinoma