Maggio Giugno 2023 - Necrologi

In memoria di Giuseppe Curatola

Recentemente è venuto a mancare Giuseppe (Peppino) Curatola, un nefrologo di valore e il fondatore dell’uso dell’ecografia in Italia.

Peppino ha speso tutta la sua vita professionale alla nefrologia di Reggio Calabria. Nei primi anni ‘80, il direttore della nefrologia del tempo, il Prof. Quirino Maggiore, fece in modo che l’unità operativa fosse dotata di un ecografo. Gli ecografi degli anni ‘80 erano strumenti ingombranti e di resa limitata. Le immagini rese sulla scala dei grigi erano ancora poco definite e richiedevano uno sguardo integrativo e penetrante per essere interpretate. Peppino si appassionò all’ecografia e accumulò una grande esperienza. Utilizzò lo strumento con grande intelligenza applicandolo alla distinzione delle malattie urologiche nell’ insufficienza renale, ottenendo una buona discriminazione tra queste condizioni. Il suo lavoro “The value of ultrasound as a screening procedure for urological disorders in renal failure” pubblicato su Journal of Urology nel 1983, rimane un classico della diagnostica ecografica.

Egli utilizzò lo strumento anche per studi funzionali investigando la variazione del volume renale in risposta alla furosemide e applicando la tecnica allo studio dell’ipertensione reno-vascolare e pubblicò il lavoro su Nephron, la rivista nefrologica leader del tempo, nel 1982. Fu uno dei fondatori del gruppo di studio di ecografia della SIN che coordinò negli anni della fondazione. Peppino si impegnò a diffondere l’ecografia tra i nefrologi e gli internisti e tantissimi frequentarono il suo laboratorio per apprendere la tecnica.

Peppino era un cattolico che viveva la religione come elemento guida per far bene e distribuire il bene nella vita quotidiana. Condividevo con Lui un’amicizia profonda e ininterrotta anche quando, dopo esser andato in quiescenza, si trasferì a Firenze. Con Lui e altri due amici-colleghi di lunghissima data, Carla Ciccarelli, Sergio Sisca, e Francesco Pizzarelli, condividevo una conversazione quotidiana intensa su tutti i temi, da quelli personali a quelli generali. Peppino era per me una fonte di stimolo per meditare sui gradi temi che hanno influenzato il mio pensiero. Uno su tutti, il lungo saggio del teologo Mancuso, “Io e Dio” che mi donò una decina di anni fa alimentando discussioni articolate e incisive sul credo religioso. Peppino era una bella persona e un’anima ricca e generosa. Mancherà ad Adriana, Maria Irma, Vincenzo ed Eugenio, e a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.