Il volume, pubblicato dalla casa editrice ETS di Pisa nel dicembre del 2022, è opera di Leonardo Arrighi, storico della medicina che, nonostante la giovane età, ha già pubblicato numerosi studi su riviste italiane e straniere e le monografie Benedetto Schiassi. La scienza medica dialoga con l’assoluto (Edizioni ETS, 2019) e Curzio Massari. Lo scienziato e l’umanista (Edizioni ETS, 2021).
Il volume si apre con la prefazione di Antonio Toniolo, che è stato allievo di Monasterio e successivamente professore di microbiologia in diverse università, a cui segue la Premessa dell’autore.
Seguono dodici capitoli che descrivono in modo dettagliato le varie fasi della vita di Gabriele Monasterio ed il contesto storico in cui questa si è svolta. Particolare importanza è data ai contributi che Monasterio ha fornito alla facoltà di medicina dell’Università di Pisa, dapprima (dal 1932) come assistente volontario nell’Istituto di Patologia medica, poi come Direttore dello stesso (dal 1948) e infine come Direttore dell’Istituto di Clinica Medica (dal 1955 fino alla morte).
Nella monografia sono ampiamente descritti i vari aspetti della personalità di Monasterio, caratterizzata da rigore, onestà, generosità, e spirito di condivisione e di sostegno nei confronti degli allievi, e la sua intensa attività scientifica e clinica. Quest’ultima caratterizzata fin dall’inizio da un continuo interesse per la ricerca e il forte attaccamento all’insegnamento, entrambi finalizzati al miglioramento della cura del malato. Interesse che Monasterio ha portato avanti in numerosi settori delle Medicina Interna quali la cardiologia, epatologia e gastroenterologia, l’ematologia, l’endocrinologia, la medicina nucleare (di cui è stato una figura chiave sia dal punto di vista scientifico che istituzionale) e, soprattutto negli ultimi venti anni della sua vita, la nefrologia.
Gli importanti e fondamentali contributi che Monasterio ha dato alla nascita e allo sviluppo della nefrologia italiana, e non solo, sono descritti in diverse parti della monografia e, in particolare, nel capitolo 8 e nel capitolo 11.
Nel capitolo 8 (Alla guida dell’Istituto di Patologia medica) è riportata une relazione, scritta dallo stesso Monasterio, che descrive le ricerche condotte nel periodo compreso tra la fine del 1948 l’inizio del 1952 con gli allievi Giovanni Gigli, Giulio Muiesan, Sergio Giovannetti e altri, che spaziano dall’esame del sedimento urinario allo studio della clearance dell’urea, del filtrato glomerulare, della funzione tubulare, delle glomerulonefriti, e del ruolo del rene nello scompenso cardiaco e nell’ipertensione arteriosa.
Nel capitolo 11 (Padre della nefrologia italiana) sono descritti da Leonardo Arrighi tutti i contributi di Monasterio e il suo gruppo alla nefrologia in termini di:
– Studi e pubblicazioni scientifiche che comprendono tre filoni: l’innovativo approccio allo studio del diabete renale, sfociato in un articolo pubblicato nel 1964 dall’American Journal of Medicine in collaborazione con i patologi Jean Oliver e Vittorio Marinozzi; la dieta ipoproteica per i pazienti affetti da insufficienza renale cronica, messa a punto con i collaboratori Sergio Giovannetti e Quirino Maggiore e culminata in un articolo pubblicato in The Lancet nel 1964; la monografia Le nefropatie Mediche, scritta in collaborazione con Giovanni Gigli e Sergio Giovannetti, pubblicata da Sansoni nel 1954, che nel corso degli anni raggiunse ben quattro ristampe e fu seguita dalla seconda edizione nel 1970.
– Ruolo nella nascita della Società Italiana di Nefrologia, di cui Monasterio è stato: tra i firmatari dell’atto costitutivo; membro del primo consiglio direttivo; Presidente per due volte, negli anni 1959-1962 e 1964-1968; organizzatore di tre congressi nazionali (nel 1958 e 1962 a Pisa, nel 1964 a Fiuggi); direttore della rivista Minerva Medica dalla fine del 1962 fino alla morte.
– Partecipazione alla nascita della Società Internazionale di Nefrologia con la presenza, assieme a Luigi Migone, al primo congresso tenutosi a Evian dall’1 al 4 settembre 1960; come membro del primo consiglio direttivo e del comitato organizzativo del 2° congresso tenutosi a Praga nel 1963.
Chiude il volume un interessante e ricco apparato iconografico che comprende ben 86 fotografie alle quali si aggiunge la fotografia di apertura di ogni singolo capitolo.