Settembre Ottobre 2017 - Editoriali

Siamo davvero in grado di capire la complessità della Sanità?

Dire che la Sanità è un sistema complesso è un’ovvietà. Tuttavia noi operatori sanitari forse non siamo consapevoli dell’entità di questa complessità. E’ difficile infatti che ci si addentri nei meandri dei meccanismi e dei documenti del Sistema Sanitario a meno che non si sia spinti a ciò per una ragione specifica. In tal caso quelle norme, indicazioni, dettami e apparenti diktat, che nella routine sembrano imposti quasi a capriccio, acquistano pian piano una loro chiarezza e ci si rende conto che originano da un disegno lucido, volto a obiettivi precisi, che comporta un’integrazione di aspetti manageriali, clinici, economici, morali a loro volta molto complessi.

Purtroppo i fruitori e i destinatari di queste norme le vivono spesso in modo oppressivo, venendone schiacciati nello svolgimento quotidiano dell’attività anziché capirne la logica. Se il percorso razionale politico ed economico venisse spiegato e fosse diffuso in modo capillare a chi sul campo deve applicare le norme alle pratica clinica, la frustrazione di tanti colleghi si sgretolerebbe.

Partiamo quindi dall’apice del Sistema Sanitario, il Ministro della Salute, nello specifico negli anni 2014-2017 il Ministro Lorenzin, che svolge il proprio pensiero programmatico nel “Patto per la salute 2014-2017” integrando diritto alla salute dei cittadini, direttive europee, stato della salute della popolazione, variazioni epidemiologiche, evoluzione demografica e sociologica, crisi economica, sviluppo scientifico (con le conseguenti maggior efficacia e maggior complessità delle cure) e tecnologico (con produzione di dispositivi medici sempre più raffinati), evoluzione informatica e questioni di ordine etico (in cui sempre più si sottolinea la centralità del paziente e la sua autonomia decisionale).
 

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