Due casi di sindrome pseudo-Bartter in età pediatrica: quando sospettare una rara modalità d’esordio di fibrosi cistica

Abstract

La fibrosi cistica è una patologia multisistemica e le modalità di comparsa, l’entità dei sintomi e il decorso sono estremamente variabili. Un possibile esordio/complicanza della malattia è la sindrome pseudo-Bartter, caratterizzata da iponatriemia, disidratazione ipocloremica e alcalosi metabolica, in assenza di una patologia renale. Tale sindrome si manifesta più frequentemente nel primo anno di vita e ha un picco di insorgenza nel periodo estivo.
In questo articolo descriviamo due casi di esordio di fibrosi cistica con sindrome di pseudo-Bartter in età pediatrica. Fondamentale per l’inquadramento diagnostico è stato interrogarsi sulle possibili cause di alcalosi metabolica associata a iponatriemia. L’esperienza maturata con il primo caso è stata fondamentale per l’iter diagnostico del secondo caso.

Parole chiave: fibrosi cistica, sindrome pseudo-Bartter, alcalosi metabolica, iponatriemia, pediatria

Introduzione

La fibrosi cistica (FC) è una malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva, caratterizzata dalla mutazione del gene che codifica per una proteina (CFTR: cystic fibrosis transmemebrane regulator) coinvolta nel trasporto transmembrana del cloro. Il gene responsabile si trova a livello del braccio lungo del cromosoma 7. Il CFTR è espresso sulle cellule epiteliali delle vie aeree, del tratto digerente, del pancreas, delle vie biliari, nelle ghiandole sudoripare e nell’apparato genitourinario. Le conseguenze del malfunzionamento sono l’incapacità di eliminare secrezioni mucose per lo scarso contenuto di acqua, un elevato contenuto di sali nel sudore e nelle altre secrezioni sierose e infezioni respiratorie croniche. La mutazione più comune del gene è una delezione che determina l’assenza di fenilalanina nella posizione 508 (ΔF508), tuttavia sono state descritte più di 2.000 mutazioni e le conseguenze molecolari di tali mutazioni possono essere raggruppate in 7 classi sulla base del tipo di alterazione (sintesi, maturazione, trasporto, funzionalità) [1]. 

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Uso dei modulatori della CFTR in una paziente affetta da fibrosi cistica, insufficienza renale cronica in emodialisi e portatrice di trapianto di fegato

Abstract

La fibrosi cistica è una malattia autosomica recessiva causata dalla mutazione del gene che codifica per la proteina CFTR (regolatore della conduttanza transmembrana della fibrosi cistica). Il più recente approccio terapeutico alla fibrosi cistica mira a correggere le anomalie strutturali e funzionali della proteina CFTR.
I modulatori CFTR, compreso ivacaftor-tezacaftor-elexacaftor, sono utilizzati con beneficio nei pazienti con mutazione F508del. Ad oggi, non esistono esperienze di terapia con modulatori CFTR in pazienti con fibrosi cistica con trapianto d’organo e grave insufficienza renale.
Riportiamo il caso di una paziente affetta da fibrosi cistica con mutazione F508del, sottoposta a trapianto di fegato all’età di 19 anni e in trattamento emodialitico dall’età di 24 anni per malattia renale cronica terminale secondaria a glomerulonefrite membranosa. È stata trattata con Kaftrio (ivacaftor-tezacaftor-elexacaftor) con benefici clinici sull’appetito, miglioramento dell’indice di massa corporea e riduzione delle riacutizzazioni polmonari. A causa di un’alterazione della funzionalità epatica è stata necessaria una riduzione del dosaggio al 75% della dose standard.
Conclusioni. L’uso dei modulatori CFTR può essere considerato sicuro nei pazienti con fibrosi cistica, trapianto di fegato e malattia renale allo stadio terminale ma è necessario un monitoraggio clinico e laboratoristico della funzionalità epatica.

Parole chiave: modulatori della proteina CFTR, fibrosi cistica, ESRD, trapianto di fegato

Ci spiace, ma questo articolo è disponibile soltanto in inglese.

Introduction

Cystic fibrosis (CF) is an inherited disease caused by mutations of the gene encoding the cystic fibrosis transmembrane conductance regulator (CFTR) protein, expressed on the epithelial cells of many organs, including respiratory tract, pancreas, liver, intestine, reproductive tract.

The main clinical manifestations include chronic productive cough, difficulty in breathing, intolerance to exercise, pancreatic insufficiency, intestinal malabsorption, meconium ileus at birth.

The main burden to quality of life and the major cause of mortality in CF is progressive lung disease secondary to chronic airway obstruction that predisposes to recurrent pulmonary infection.

Classical treatment of CF is focused on the consequences of CFTR dysfunction and it includes respiratory physiotherapy, muco-active agents, aggressive antibiotic therapy, pancreatic enzyme replacement, high-calorie and high-fat diet.

The newest therapy approach to CF aims to correct structural and functional abnormalities of CFTR protein using CFTR modulators.

To date, there is no experience of CFTR modulators use in patients with end-stage renal disease (ESRD) and in patients undergone organ transplantation. 

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