Abstract
L’incannulazione della FAV in emodialisi utilizza un dispositivo notoriamente dannoso che inoltre espone l’operatore ad un elevato rischio di puntura accidentale. La decennale esperienza giapponese, che ha introdotto con un eccellente tasso di successo un nuovo dispositivo per l’incannulazione rappresentato da una cannula in plastica mandrinata, offre una interessante prospettiva da indagare.
L’obiettivo di questa revisione è verificare se siano descritti in letteratura dei vantaggi nell’utilizzo della cannula in plastica mandrinata in emodialisi rispetto all’ago tradizionale in metallo, in relazione al trauma vascolare meccanico ed emodinamico, adeguatezza del trattamento, comfort del paziente e sicurezza dell’operatore. Lo studio è stato condotto mediante ricerca, revisione e selezione di articoli scientifici attraverso motori di ricerca e riviste specializzate di settore.
Le peculiarità del dispositivo permettono di ampliare le possibilità attualmente esistenti nella pratica dell’incannulazione in emodialisi, producendo outcomes positivi per il paziente e l’operatore. Ciononostante, emerge necessità di ulteriori studi ed un aggiornamento del design del presidio.
Parole chiave: cannula per emodialisi, incannulazione dell’accesso vascolare, fistola arterovenosa