Abstract
La nefropatia da mezzo di contrasto iodato è una delle complicanze più temute degli interventi coronarici percutanei e si associa ad un’aumentata mortalità cardio-vascolare e ad una più rapida progressione verso l’insufficienza renale terminale. Gli effetti del mezzo di contrasto iodato sull’emodinamica intra-renale e la sua azione citotossica diretta sulle cellule tubulari prossimali contribuiscono in modo sinergico all’eziopatogenesi del danno renale. Poiché le opzioni terapeutiche sono estremamente limitate, la rapida identificazione dei fattori di rischio e la tempestiva messa in atto di strategie preventive costituiscono fattori indispensabili per ridurre l’incidenza della nefropatia da mezzo di contrasto iodato. Ad oggi, tuttavia, i criteri di definizione e stadiazione della nefropatia da mezzo di contrasto si basano sulle oscillazioni della creatininemia e della diuresi, parametri caratterizzati da una bassa specificità che pertanto non consentono una diagnosi precoce. Lo scopo della presente review è quello di riesaminare le ultime evidenze sui meccanismi fisiopatologici che concorrono al danno renale da mezzo di contrasto iodato, sugli strumenti di stratificazione del rischio e sui nuovi biomarkers precoci di nefropatia da mezzo di contrasto, focalizzando altresì l’attenzione sulle strategie preventive maggiormente validate in letteratura.
Parole chiave: mezzo di contrasto, nefropatia, fattori di rischio, diagnosi precoce, prevenzione