Abstract
Il termine Samaritano è utilizzato per indicare la scelta di un donatore vivente di offrire il proprio organo per salvare la vita di un paziente con il quale non ha alcun tipo di legame parentale o affettivo (articolo 1 della legge del 26 giugno 1967). È un gesto di grande solidarietà, un atto moltiplicatore di vita. Lo scopo di questo studio è stato quello di analizzare un caso di potenziale donazione samaritana.
L’indagine si è articolata in sei colloqui, a cadenza bisettimanale, della durata complessiva di tre mesi. Le interviste cliniche hanno permesso di approfondire le motivazioni della scelta di donazione. Sono stati somministrati i seguenti test: test proiettivo di Rorschach, Millon Clinical Multiaxial Inventory Personality Test (MCMI-III) e Symptom Checklist-90-Revised (SCL-90-R).
Nei colloqui sono emerse alcune criticità riguardanti la giovane età, la sfiducia in sé, la difficoltà nel gestire le emozioni e un disadattamento sociale. L’analisi dei test ha confermato gli indici “negativi” che hanno portato gli autori a negare l’idoneità psicologico-psichiatrica per la donazione samaritana.
La donazione samaritana è una donazione rara e preziosa, quindi comprendere le motivazioni di questa scelta in profondità è estremamente importante. La scelta di donare, seppur presa liberamente, non deve far dimenticare la propria responsabilità verso sé stessi e verso la propria integrità.
Parole chiave: donazione samaritana, valutazione di idoneità, test di Rorschach, Millon Clinical Multiaxial Inventory Personality Test (MCMI-III), Symptom Checklist-90-Revised (SCL-90-R)