Abstract
A partire dalla polisemia della capacità e dai suoi numerosi volti espressivi, l’Autore analizza come e con quali modalità sia di regola affrontata, nei luoghi della cura, la questione della validità del consenso e del rifiuto informato. Per poi discutere quali siano state, in questa materia, le modifiche apportate dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) pienamente ratificata dall’Italia anche se la legge sul consenso informato e sulle disposizioni anticipate di trattamento (legge n. 219 del 2017) non ne ha tenuto conto. Formula, infine, qualche suggerimento pratico per promuovere la pratica virtuosa del supporto decisionale che non si è ancora sviluppata negli ambienti di cura italiani.
Parole chiave: capacità giuridica, capacità di prendere una decisione, Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, protezionismo giuridico