Settembre Ottobre 2016 - Editoriali

Bilancio di una presidenza

Cari soci,

essere stato Presidente di una grande società come la Società Italiana di Nefrologia è stato un grande onore e sono grato a tutti voi per le dimostrazioni di affetto che mi avete sempre dato.

In questi due anni ho cercato di dare il massimo per il bene della Società e, anche se non sempre ci sono riuscito, vi assicuro ce l’ho messa tutta.

Cercherò di fare un breve resoconto di questa splendida avventura, ma devo prima di tutto ringraziare tutti i membri del Consiglio Direttivo per il loro continuo e generoso supporto. Un grazie particolare alla mia segretaria, Marina Di Luca che mi ha sopportato e consigliato nelle scelte che, non sempre sono state facili. Un ringraziamento poi, veramente di cuore, mi sento di farlo alla segreteria SIN, Raffaella D’Arcangelo ed Anna Bottaro: sono state due splendide collaboratrici, sempre pronte a supportare e finalizzare iniziative che spesso sono partite in forma molto embrionaria.

In questi due anni lo spirito principale e tutte le iniziative che abbiamo intrapreso sono state indirizzate a far conoscere la nefrologia, in tutte le sue articolazioni, sia al mondo dei preposti all’organizzazione e politica sanitaria del nostro paese che ai cittadini, alla popolazione generale e, perché no, anche ai nefrologi. La percezione della nefrologia come una specialità rilevante nella gestione della salute pubblica è appannaggio di pochi. In una recente indagine demoscopica che abbiamo condotto insieme alla Doxa Pharma e che è pubblicata in questo stesso numero del GIN, alla domanda rivolta ai cittadini italiani, su quale tra le specializzazione mediche fosse loro nota, la Nefrologia è quella che registra la minore notorietà e solo poco più di 1 intervistato su 2 (57%) dichiara di averne sentito parlare. Del 57% degli intervistati che hanno qualche conoscenza di cosa sia la nefrologia, solo 2/3 riconoscono nel nefrologo la figura che si occupa delle malattie renali. Questa non-percezione è, a mio giudizio, ingiustificata, però è una delle ragioni, che poi spingono i decisori politici a non tener conto della nefrologia nelle riorganizzazioni delle reti ospedaliere e territoriali. Consci di questo abbiamo cercato di accrescere la nostra presenza ed aumentare la conoscenza presso le istituzioni in particolare il Ministero della Salute. Abbiamo realizzato due documenti importanti. Il primo è il documento di Indirizzo sulla Malattia Renale Cronica (MRC) che ha visto la sua iniziale elaborazione già sotto la presidenza di Giovambattista Capasso, ed è stato realizzato insieme al settore Prevenzione del Ministero della Salute. Questo documento è stato approvato dalla Conferenza Stato Regioni nell’agosto 2014. Il secondo documento, che è invece, stato frutto di una assidua e proficua collaborazione con il settore Programmazione del Ministero della Salute, riguarda il Piano Nazionale della Cronicità (PNC). Il PNC ha individuato come centrale il tema della cronicità ed ha promosso modelli specifici di organizzazione dei servizi per la gestione e presa in carico del paziente con MRC. Il PNC è stato approvato in Conferenza Stato Regioni il 15 settembre del 2016.

Sempre il 15 settembre abbiamo organizzato un convegno in Senato insieme con l’ANED finalizzato alla realizzazione di un PDTA della MRC. Al convegno, che aveva come titolo “Vogliamo un mondo senza dialisi“, hanno partecipato tra gli altri la senatrice Emilia Di Biase presidente della Commissione Sanità del Senato, il vice-ministro alla Sanità Vito De Filippo e l’assessore alla salute della Regione Emilia-Romagna, Sergio Venturi.

Come altro momento di impegno istituzionale ci sono stati i LEA che, come sapete, hanno finito il loro iter di approvazione recentemente e che, per la prima volta, vedono l’ingresso oltre che della MRC, della malattia policistica e l’approvazione degli alimenti aproteici come uno strumento essenziale nella cura del paziente nefropatico. A breve inoltre dovrebbe uscire un DPCM che sanzionerà in maniera definitiva la nascita di una serie di Registri, tra cui quello sulla MRC. Infine con il nomenclatore nazionale sulle prestazioni si è cercato di mettere ordine tra tutte le pratiche, dialitiche e non, che i nefrologi eseguono quotidianamente e che, spesso, sono ignote ai più. Si è iniziato infine, sempre con il Ministero della Salute un processo di revisione dei DRG nefrologici e con AGENAS un percorso sulle gravidanze a rischio.

Ma a parte tutto questo, un motivo di grande orgoglio è stata la realizzazione del censimento delle nefrologie italiane e dell’attività del nefrologo. Il censimento 2014-2015 viene dopo dieci anni dal primo censimento fatto da Schena ed ha richiesto un impegno di lavoro straordinario da parte di tanti: la commissione della clinical governance, i presidenti delle sezioni regionali e poi tutti i nefrologi italiani che hanno dimostrato una grande coscienza nefrologica. Dal censimento abbiamo ricavato uno strumento prezioso: un indirizzario aggiornato di tutti i centri (Database Centri) che ci permetterà di accrescere la comunicazione tra noi e raggiungere rapidamente tutti i centri italiani di nefrologia. Con Tesi, il nostro partner informatico, abbiamo poi messo a punto due nuove rubriche:

  • “Rubrica Dialisi vacanze” in cui il referente dati di ogni Centro potrà inserire le informazioni relative ai mesi dell’anno in cui il suo Centro ha la disponibilità ad accogliere pazienti per dialisi vacanze; ciò permetterà ai pazienti di scegliere e mettersi in contatto facilmente con i Centri disponibili ad accoglierli.
  • “Sezione Cerco-Trovo lavoro” che ha l’obiettivo di mettere in contatto il nefrologo che cerca un lavoro con il nefrologo che possa offrire questa oppurtunità.

In collaborazione con Clicon, una società che si occupa di Health, Economics & Outcome Research, abbiamo realizzato un’analisi epidemiologica e del consumo di risorse sanitarie nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica. Si tratta di uno studio molto articolato che pubblicheremo a breve e che sottolinea l’importanza del ruolo del nefrologo nella gestione del paziente con malattia renale cronica.

Un altro settore di impegno è stata la formazione e l’educazione dei giovani nefrologi verso pratiche nefrologiche fondamentali nella nostra clinical competence. Si è dato vita in tutta Italia ad una serie di corsi teorico-pratici di ecografia, accessi vascolari, biopsia renale, elettrocardiografia. Di questo debbo personalmente ringraziare i coordinatori che si sono spesi in una gravosa attività organizzativa e quindi un grazie di cuore a Fulvio Fiorini, Carlo Lomonte, Cristiana Rollino ed a Luca Di Lullo.

Nell’aprile 2016 abbiamo fatto un corso residenziale per giovani nefrologi, che ha avuto come oggetto gran parte della nefrologia clinica ed ha avuto una durata di 4 giorni. Il corso si è tenuto a San Lazzaro di Savena (Bologna) ed ha visto la partecipazione di duecentocinquanta giovani, che sono stati dalle otto del mattino alle otto di sera ad ascoltare attentamente, dai loro colleghi un po’ più anziani, consigli su come gestire un paziente affetto dalle più svariate patologie nefrologiche. A parte la formazione sul campo e con i corsi educazionali, un gran lavoro di formazione ed informazione è stato fatto dai nostri due giornali, il Giornale Italiano di Nefrologia ed il Journal of Nephrology. I due Chief Editors, Biagio Di Iorio e Giovanni Gambaro, si sono adoperati con grande dedizione, per far conoscere i frutti della ricerca nefrologica italiana e non solo, e per accrescere la conoscenza nefrologica attraverso rubriche ed editoriali di pregio.

Nei riguardi della ricerca è stato fatto un bando su base nazionale con un finanziamento di duecentosettantamila euro che, dopo un accurato referaggio internazionale, serviranno a finanziare cinque progetti di studio di meritevoli ricercatori italiani. Inoltre sono già partiti i bandi per stages formativi, in Italia ed all’estero, per giovani nefrologi.

Intensa è stata la collaborazione con le altre società scientifiche e ne cito, per brevità, solo alcune come quella con SICP, Società Italiana Cure Palliative che ha portato ad un documento di indirizzo sulle “Cure palliative nella persona con malattia renale cronica avanzata”. Con i colleghi della patologia clinica e di laboratorio abbiamo realizzato un documento di linea guida sullo “Esame delle urine” di prossima pubblicazione sul volume 6 del Giornale Italiano di Nefrologia.

Infine qualcosa è cambiato nell’assetto societario e nel nostro statuto. La società però vede sempre i suoi cardini nel consiglio direttivo, nelle sezioni regionali ed inter-regionali, nei gruppi di studio, nelle commissioni di clinical governance, ricerca, rapporti con le istituzioni,informatica, affari legali. Come saprete è cambiata invece la modalità di elezione del presidente che ora, avviene in forma diretta con votazioni on-line ed anche la elezione dei consiglieri che possono essere eletti o da collegi elettorali fatti da più regioni ma dimensionalmente comparabili o su base nazionale.

Credo che sia giusto infine, dopo questa noiosa elencazione di attività, mettervi a conoscenza del bilancio economico della Società, che sarà oggetto di una presentazione dettagliata da parte del segretario nel corso dell’assemblea del Congresso SIN. In questa sede voglio solo dirvi che abbiamo un bilancio in grande attivo con una disponibilità economica di circa un milione e duecentomila euro (già depurato delle uscite previste per fine anno 2016).

Non so se sono riuscito a rendervi, in queste brevi note, quello che è stato fatto in questi due anni, in ogni caso voglio ancora una volta ringraziare tutti quelli e, sono tanti, che si sono impegnati nella realizzazione dei vari progetti che abbiamo messo in campo.

Il mio augurio va ora al nuovo Presidente Tino Gesualdo che, ne sono certo, con il grande entusiasmo e la professionalità che lo contraddistinguono contribuirà a rendere sempre più grande la nostra Società.

Antonio Santoro