Abstract
La dialisi peritoneale è una efficace tecnica sostitutiva della funzione renale nel paziente uremico, tuttavia è generalmente sotto-utilizzata. Ciò è almeno in parte attribuibile agli effetti sfavorevoli su integrità e funzione peritoneale (bioincompatibilità) delle attuali soluzioni a base di glucosio. L’uso delle soluzioni standard può indurre nel peritoneo diverse alterazioni quali infiammazione, transizione mesotelio-mesemchima e neoangiogenesi. Lo stadio finale è rappresentato dalla fibrosi, che causa una riduzione della capacità di filtrazione peritoneale che può arrivare alla completa insufficienza ultrafiltrativa con necessità di passare all’emodialisi. Oltre che locale (peritoneo) la bioincompatibilità può anche essere sistemica per l’eccessivo assorbimento di glucosio presente nel dialisato. Diverse strategie sono state impiegate per migliorare la biocompatibilità delle soluzioni per dialisi peritoneale, sulla base dei suggeriti fattori causali. Le soluzioni disponibili in commercio alternative alle standard includono quelle con bassi livelli di prodotti di degradazione del glucosio e pH neutro e quelle con icodestrina o aminoacidi. Tali soluzioni possono offrire alcuni benefici clinici ma hanno alcune limitazioni e la loro biocompatibilità è oggetto di discussione. Strategie più recenti includono l’uso nel dialisato di agenti citoprotettivi o di agenti osmo-metabolici. In questo lavoro vengono presi in esame i diversi approcci allo sviluppo di nuove soluzioni per dialisi peritoneale, atti a migliorare l’outcome clinico del paziente e la sopravvivenza della tecnica, di possibile impiego in un futuro auspicabilmente prossimo.
Parole chiave: dialisi peritoneale, biocompatibilità, peritoneo, dialisato, soluzione per dialisi peritoneale