Gennaio Febbraio 2024 - Censimento

La Dialisi Peritoneale in Italia: 8° censimento del GPDP-SIN 2022 – 2° Parte: i Centri

Abstract

Obiettivi. Si presentano i risultati del 8° Censimento (Cs-22) Nazionale del Gruppo di Progetto Dialisi Peritoneale della Società Italiana di Nefrologia relativi alle caratteristiche dei Centri che hanno utilizzato la DP in Italia nel 2022.
Materiali e metodi. Hanno partecipato i 227 centri non pediatrici che hanno utilizzato la Dialisi Peritoneale (DP) nel 2022. I dati richiesti sono stati inviati in forma aggregata. Oltre alle visite domiciliari sono stati per la prima volta indagati le risorse disponibili e il training. I Centri sono stati distinti in quartili in funzione del numero di pazienti in DP prevalenti al 31/12/2022.
Risultati. I Centri con un programma di DP inferiore (<9 pz) sono caratterizzati da 1. dimensioni globali minori – 2. minore presenza di personale (medici/infermieri) dedicato alla DP – 3. maggior ricorso a personale esterno per il training – 4. minore prescrizione incrementale e valutazione della permeabilità peritoneale – 5. maggior drop out alla HD in particolare per scelta/impossibilità a  proseguire e per adeguatezza/problemi correlati al catetere. I Centri  con un programma di DP più esteso (≥25 pz)  hanno registrato una minor tasso di peritoniti. Le visite domiciliari sono effettuate regolarmente da una esigua minoranza di Centri. Conclusioni. L’analisi mostra una associazione tra dimensioni del programma di DP del Centro e risorse disponibili, modalità di utilizzo della DP e outcome.

 

 

Graphical abstract

 

Parole chiave: Dialisi Peritoneale, effetto del Centro, fallimento della tecnica

Introduzione

Il Censimento del Gruppo di Progetto di Dialisi Peritoneale (GDP) oltre ai risultati della dialisi peritoneale (DP) indaga alcuni aspetti organizzativi che nell’ultima edizione relativa all’anno 2022 sono stati ampliati alle risorse disponibili per la DP (locali e personale dedicato) e al training. I risultati della DP sono stati recentemente pubblicati su questo Giornale [1]. In questa seconda parte verranno riportate le caratteristiche dei 227 Centri che hanno utilizzato la DP nel 2022 e che in quasi 20 anni di monitoraggio sono rimasti numericamente pressocché gli stessi, ovvero una minoranza dei Centri Dialisi presenti in Italia.

Il primo Censimento della Società Italiana di Nefrologia relativo al 2004 aveva mostrato che la DP era utilizzata nel 64,3% dei Centri pubblici non pediatrici (209 di 325 Centri) e praticamente non utilizzata in nessuno dei 286 Centri privati censiti all’epoca. L’utilizzo della DP era condizionato dalla natura pubblica o privata del Centro (assente nei Centri privati), dalle dimensioni del Centro e dallo stato di occupazione dei posti letto di HD (maggiore le dimensioni e la pressione sui posti HD, maggiore l’utilizzo della DP). A sua volta la presenza di Centri privati, consistente in alcune regioni, riducendo le dimensioni dei Centri pubblici rinforza l’effetto negativo sull’utilizzo della DP.

Tuttavia vi erano Centri pubblici, grandi e con un tasso elevato di occupazione dei posti letto di HD che non utilizzavano la DP mentre altri con caratteristiche opposte la utilizzavano anche ampiamente. Evidentemente, oltre ai fattori strutturali riportati vi era un quarto elemento che condizionava l’utilizzo della DP: la “politica” del Centro. Quest’ultimo aspetto venne indagato mediante un questionario condotto nel 2007, sempre a cura del Gruppo di Studio della DP, i cui risultati non sono però mai stai pubblicati. La metodologia e l’ampiezza di questa indagine erano tali che, ancora oggi, la rendono unica nel suo genere. Nel tentativo di comprendere la realtà italiana ci è sembrato doveroso recuperarne i risultati allegandoli al presente lavoro.

 

Materiali e metodi

La metodologia del Censimento è stata ampiamente descritta nel recente lavoro pubblicato su questo Giornale [1].

Le caratteristiche dei Centri indagate sono state l’esistenza di locali per la DP, la presenza di personale medico e infermieristico dedicato alla DP (per il quale la DP è l’attività esclusiva o cui è attribuita esclusivamente), le modalità del training, sia per chi lo esegue che per la sede in cui viene svolto, l’esecuzione del PET ed infine le visite domiciliari.

Analogamente ad altre analisi simili, per rendere più agevole l’interpretazione dei risultati, i Centri sono stati riparti in quartili (Tabella 1) in base al numero di pazienti prevalenti in trattamento al 31/12/2022 con la DP.

QUARTILE PREVALENTI IN DP CENTRI %
MIN (da) MAX (a)
1° Q 1 8 55 24,2
2° Q 9 14 58 25,6
3° Q 15 24 58 25,6
4° Q 25 112 56 24,7
227  
Tabella 1. Ripartizione in quartili dei 227 Centri DP censiti in funzione del numero di pazienti prevalenti in DP al 31 dicembre 2022.

I gruppi sono stati confrontati quindi per le caratteristiche “strutturali” (dimensioni e utilizzo percentuale della DP, distribuzione geografica, presenza di personale e spazi dedicati, modalità del training, visite domiciliari ed esecuzione del PET), per le caratteristiche di “utilizzo” della DP (modalità manuale o automatizzata, DP incrementale, DP assisita) e per i “risultati” ottenuti (drop out e turnover, peritoniti).

Il Censimento rappresenta una fotografia della realtà della DP in Italia. L’analisi statistica è stata pertanto limitata alle eventuali differenze tra i gruppi (chi quadrato).

 

Risultati

CARATTERISTICHE STRUTTURALI DEI CENTRI

Dimensioni dei Centri ed utilizzo percentuale della DP

In Tabella 2 sono riportate le caratteristiche strutturali dei Centri ripartiti nei 4 quartili di prevalenza della DP. Le dimensioni dei Centri sono state valutate considerando il numero complessivo (HD + DP) di dializzati al 31/12/2022 e l’analisi è quindi limitata ai 183 Centri che hanno fornito i dati relativi alla prevalenza in HD. Come si vede in Tabella 2, all’aumentare delle dimensioni globali del Centro aumenta non solo il numero ma anche la proporzione percentuale dei pazienti in DP rispetto il totale dei dializzati che sale dal 6,5% dei Centri con un programma DP minimo (1° Quartile, 1-8 pazienti DP per Centro) al 20,9% dei Centri “grandi” (4° Quartile, ≥25 pazienti).

La stima può essere considerata valida, anche se non certa, dal momento che il numero di pazienti in DP per Centro (“PZ DP per CENTRO”) è praticamente sovrapponibile a quello registrato in tutti i 227 Centri (Tabella 2).

TUTTI I CENTRI DP CENTRI CON PREVALENZA HD DISPONIBILE
CENTRI PREVAL.
DP
PZ DP per CENTRO CENTRI PREVAL.
DP
PREVAL.
HD
PZ DP per CENTRO PZ HD per CENTRO PZ TOT per CENTRO %DP
1° Q 55 265 4,8 45 213 3063 4,7 68,1 72,8 6,5
2° Q 58 662 11,4 46 535 4466 11,6 97,1 108,7 10,7
3° Q 58 1124 19,4 47 903 5134 19,2 109,2 128,4 15,0
4° Q 56 2101 37,5 45 1661 6279 36,9 139,5 176,4 20,9
ITALIA 227 4152 18,3 183 3312 18942 18,1 103,5 121,6 14,9
Tabella 2. Utilizzo percentuale della DP e dimensioni dei Centri. L’analisi è stata possibile solo per i 183 Centri che hanno fornito i dati di prevalenza della HD. I Centri mancanti sono risultati equamente ripartiti nei 4 gruppi e le dimensioni del programma di DP sono risultate praticamente sovrapponibili (“PZ DP per CENTRO”). Le dimensioni complessive del Centro sono indicate nella colonna “PZ TOT per CENTRO”, somma dei pazienti prevalenti in HD e DP.

La distribuzione dei Centri riportata in Figura 1 mostra come vi siano alcuni Centri di dimensioni rilevanti che utilizzano poco la DP e altri di dimensioni ridotte che la utilizzano in una percentuale elevata di pazienti confermando quanto riscontrato nel primo Censimento SIN.

Figura 1. Distribuzione dei 183 Centri che hanno fornito i dati anche della HD. Prevalenza della DP in
Figura 1. Distribuzione dei 183 Centri che hanno fornito i dati anche della HD. Prevalenza della DP in funzione delle dimensioni dei Centri (HD e DP). Le linee delimitano i quartili delle 2 variabili.

Distribuzione geografica

In parte già analizzata nel precedente lavoro, la ripartizione geografica dei Centri in funzione delle loro dimensioni mostra come nei Centri del Nord i programmi di DP siano più estesi.

Se il numero dei Centri che utilizzano la DP per milione di abitante (pmp) è praticamente sovrapponibile (Tabella 3) variando di poco rispetto alla media nazionale di 3,9 Centri DP per milione di abitanti (pmp), quelli situati al NORD seguono un numero maggiore di pazienti (21,9 ±16,5 pazienti per Centro) rispetto agli altri. Ne consegue che anche la prevalenza della DP pmp al NORD (81,7 pazienti DP pmp) è superiore rispetto ai Centri del Centro Italia (72,9 pazienti DP pmp) e del SUD e delle ISOLE in cui è praticamente identica (rispettivamente di 55,22 e 55,20 pazienti DP pmp) (Tabella 3). Tuttavia l’esame dei Centri che hanno inviato i dati anche per la HD conferma (Tabella 4) quanto riscontrato 20 anni or sono. I Centri del SUD e ISOLE che utilizzano  la DP sono in media più piccoli, sia per le dimensioni globali che per il  programma DP, ma con una percentuale di pazienti in DP superiore (Tabella 4).

PREVAL. DP per CENTRO
CENTRI
(num)
POPOLAZIONE
(abit)
PREVAL. DP
(num pz)
PREVAL. DP
(pmp)
CENTRI
(pmp)
MEDIA (±DS)
(num pz)
MEDIANA
(num pz)
NORD 102 27.349.747 2235 81,7 3,7 21,9±16,5 19
CENTRO 54 11.693.240 853 72,9 4,6 15,8±12,0 12
SUD 47 12.894.027 712 55,2 3,6 15,1±13,1 13
ISOLE 24 6.377.044 352 55,2 3,8 14,7±13,9 10
ITALIA 227 58.314.058 4152 71,2 3,9 18,3 ±14,8 15
Tabella 3. Distribuzione geografica dei Centri nelle 4 macroregioni italiane e dimensioni del programma di DP nei rispettivi Centri. La ripartizione delle regioni e i dati della popolazione sono ricavati dall’ISTAT 2022, la prevalenza è al 31/12/2022. pmp = per milione di abitanti; ripartizione ISTAT delle regioni italiane: NORD = Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Liguria – CENTRO = Toscana, Marche, Umbria, Lazio – SUD = Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria – ISOLE = Sicilia, Sardegna
CENTRI PREVALENZA (num)
num % HD DP DIMENSIONI DP/CENTRO %DP
NORD 83 81,4 11588 1751 160,7 21,1 13,1
CENTRO 51 94,4 4210 821 98,6 16,1 16,3
SUD 29 61,7 2057 443 86,2 15,3 17,7
ISOLE 20 83,3 1087 297 69,2 14,9 21,5
ITALIA 183 80,6 18942 3312 121,6 18,1 14,9
Tabella 4. Caratteristiche dei Centri che hanno inviato anche i dati relativi alla HD nelle 4 macroaree italiane. “DIMENSIONI” = numero complessivo (HD + DP) di pazienti in trattamento al 31/12/2022 – “DP/CENTRO” = pazienti prevalenti in DP per Centro – “%DP” = prevalenza percentuale media della DP nei Centri.

Risorse dedicate alla DP

La maggioranza dei Centri (95,1%) dispone di locali dedicati alla DP indipendentemente dalle dimensioni del programma di DP mentre differenze significative vi sono per quanto riguarda il personale dedicato alla DP, sia medico che infermieristico (Tabella 5).

In particolare quasi la metà dei Centri di piccole dimensioni (48,1%) non ha una figura di riferimento né medica né infermieristica (“tutti possono occuparsi anche della DP”). Tale percentuale si riduce al 12,5% nei Centri con un programma di DP esteso (Tabella 5).

CENTRI SPAZI MEDICI INFERMIERI ENTRAMBI NESSUNO MEDICO O INFERMIERE (%)
1° Q 54* 49 20 23 15 26 51,9
2° Q 58 54 19 30 17 26 55,2
3° Q 57* 56 32 44 31 12 78,9
4° Q 56 55 36 45 41 7 87,5
ITALIA 225 214 107 142 104 71 68,4
NS p<0,005 p<0,00005     p<0,00005
Tabella 5. Risorse per la DP nei 227 Centri che la utilizzano. Per il personale si considerano come operatori dedicati i medici e infermieri che si occupano esclusivamente di DP ma anche quelli a cui, in particolare nei Centri “piccoli”, è attribuito il compito esclusivo di occuparsene. “Entrambi” è riferito ai Centri che prevedono sia medici che infermieri dedicati alla DP (la differenza tra “Medici” e “Infermieri” con “Entrambi” fornisce il numero di Centri che ha o solo il Medico o solo l’Infermiere come operatori dedicati alla DP).  “Nessuno” è riferito ai Centri che non hanno nessun operatore dedicato alla DP. * Due Centri (1° e 3° Q) non hanno fornito informazioni sul Training.

Attività

Le attività considerate dal Censimento sono il training, le visite domiciliari e l’esecuzione del PET.

Training. Il training è svolto da personale del Centro nel 57,3% dei Centri, da personale esterno nel 11,6% e infine da entrambi nel 31,1%.  Il contributo del personale esterno è minore nei Centri grandi e medio-piccoli (4°Q e 2°Q, rispettivamente il 26,8% e 41,4% dei Centri) e maggiore nei Centri con un programmma DP piccolo o medio-grande (1° Q e 3° Q, rispettivamente nel 51,9% e 50,9% dei Centri) (Tabella 6).  La sede in cui il training viene effettuato più frequentemente è il Centro (52,4% dei casi), mentre in parte al domicilio e in parte in Centro nel 37,8% dei casi ed esclusivamente al domicilio solo nel 9,8% dei Centri (Tabella 6). La sede del training dipende dall’operatore. Infatti quando il training è svolto solo dal personale del Centro (57,3% dei Centri) la sede è prevalentemente l’Ospedale (80,6% dei casi) mentre nei Centri in cui per il training è coinvolto solo o in parte personale esterno (42,7% dei Centri) il training è effettuato a domicilio, esclusivamente o in parte (85,4% dei Centri, p<0,000001) (Figura 2).

OPERATORE SEDE DEL TRAINING
CENTRI CENTRO ESTERNO ENTRAMBI % CENTRO CENTRO HOME ENTRAMBI % HOME
1° Q 54* 26 7 21 48,1 27 5 22 50,0
2° Q 58 34 11 13 58,6 36 5 17 37,9
3° Q 57* 28 5 24 49,1 20 6 31 64,9
4° Q 56 41 3 12 73,2 35 6 15 37,5
ITALIA 225 129 26 70 57,3 118 22 85 47,6
p<0,03 p<0,001
Tabella 6. Chi effettua il Training e Luogo in cui viene svolto. L’Operatore (CHI effettua il Training) può essere solo personale del “Centro”, solo personale “Esterno” oppure “Entrambi” se nel Centro è effettuato sia da personale del Centro che esterno. I valori assoluti e le percentuali sono riferiti ai Centri e NON al numero di Training. * Due Centri non hanno fornito informazioni sul Training. “% CENTRO”  è la percentuale di Centri in cui il Training è effettuato dal personale del Centro. “% HOME” è la percentuale di Centri che effettuano il Training a domicilio, esclusivamente o in parte.
Figura 2. Il Training ripartito in funzione dell’operatore. Per ciascun operatore è riportata la sede (domicilio, ospedale o entrambi) in cui viene effettuato.
Figura 2. Il Training ripartito in funzione dell’operatore. Per ciascun operatore è riportata la sede (domicilio, ospedale o entrambi) in cui viene effettuato.

Visite domiciliari. In accordo con la pratica del training è il programma di visite domiciliari una volta avviata la DP. La maggioranza dei Centri, senza differenze significativa tra i 4 gruppi (Tabella 7) non le prevede (55,2%) mentre dei restanti solo una minoranza li effettua regolarmente secondo un programma predefinito (8,5%). Negli altri Centri vengono effettuate fondamentalmente al bisogno. Rispetto gli anni precedenti è aumentata la percentuale dei Centri che non ha un programma di VD dopo l’avvio della DP (il 48,5% nel 2016) mentre invariato, anche come valore assoluto, la percentuale del numero dei Centri che ha un programma di VD regolari (Figura 3).

FREQUENZA VISITE DOMICILIARI
CENTRI NON PREVISTE VARIABILE REGOLARE % NO
1° Q 53 25 25 3 47,2
2° Q 57 32 21 4 56,1
3° Q 57 30 22 5 52,6
4° Q 56 36 13 7 64,3
ITALIA 223 123 81 19 55,2
Tabella 7. Frequenza delle visite domiciliari dopo l’avvio della DP. Hanno risposto alla domanda 223 Centri dei 227 considerati. La differenza tra i gruppi NON è risultata significativa. Per frequenza variabile si intende “solo nel periodo iniziale”, non ulteriormente specificato, “all’inizio poi se necessita” e infine “solo se necessario”. “Non previste” se il Centro non le considera per il follow-up della DP.

 

Figura 3. Visite domiciliari nel tempo. I dati relativi al 2019 sono incompleti. Le visite domiciliari considerate sono quelle effettuate a DP avviata, escluse cioè quelle del training. “All’inizio” = nelle prime settimane e/o mesi (intervallo non definito nella domanda) – “All’inizio e poi S.N.” = nel periodo iniziale e poi secondo necessità – “Solo S.N.” = solo in caso di necessità (non meglio definita nella domanda) – “Regolarmente” = secondo una frequenza prestabilita.

PET. La valutazione della membrana peritoneale mediante il PET non viene effettuata nel 11,9% dei Centri, maggiormente nei Centri più piccoli (NO PET – 1°Q = 18,2%; 2° Q = 13,8%; 3°Q = 12,1%; 4°Q= 3,6% – p= N.S.) anche se la differenza non è statisticamente significativa.

 

MODALITÀ DI UTILIZZO DELLA DP

CAPD/APD e DP incrementale nei pazienti incidenti

Complessivamente nei pazienti incidenti la modalità di DP più utilizzata è la CAPD (52,1%) ma con una differenza significativa tra i gruppi con divesre dimensioni del programma di DP: i centri di minori dimensioni utilizzano maggiormente la APD mentre la CAPD è la modalità più utilizzata nei Centri più grandi (p<0,005). Ciò è in parte associato alla prescrizione incrementale, per la quale è preferita la CAPD, il cui utilizzo aumenta al crescere delle dimensioni del Centro (Tabella 8). Infine gli ingressi da HD e da trapianto aumentano (percentualmente rispetto al totale degli ingressi) all’aumentare del programma DP anche se non significativamente.

PAZIENTI INCIDENTI ALTRI INGRESSI
CENTRI CAPD APD TOT % CAPD INCR % INCR da HD/Tx TOT IN % da HD/Tx
1° Q 55 38 54 92 41,3 25 27,2 12 104 11,5
2° Q 58 104 120 224 46,4 65 29,0 33 257 12,8
3° Q 58 240 164 404 59,4 170 42,1 55 459 12,0
4° Q 56 321 309 630 51,0 217 34,4 126 756 16,7
ITALIA 227 703 647 1350 52,1 477 35,3 226 1576 14,3
P<0,005 P<0,005 N.S.
Tabella 8. Modalità di DP (CAPD e APD) e prescrizione incrementale (“INCR”) all’inizio del trattamento in funzione delle dimensioni del programma di DP. A destra gli ingressi provenienti dalla HD e dal trapianto (Tx) e il loro peso percentuale sul totale degli ingressi in DP registrati nel 2022.

La percentuale dei late referral in DP NON è risultata significativamente diversa tra i gruppi (1° Q = 5,4% – 2°Q = 8,0% – 3° Q = 11,4% – 4°Q = 7,9% – p= N.S.)

CAPD/APD e DP assistita nei pazienti prevalenti

L’APD si conferma la modalità di DP più utilizzata tra i pazienti prevalenti ma, come per gli incidenti, significativamente più utilizzata nei Centri di minori dimensioni (Tabella 9). Il ricorso alla DP assistita è invece maggiore nei Centri più piccoli, in particolare nel secondo quartile rispetto al quarto. Complessivamente è utilizzata nel 26% dei pazienti prevalenti nei centri con meno di 15 pazienti prevalenti in DP e nel 19,8% dei pazienti dei Centri con una prevalenza superiore.

Il tipo di caregiver non è risultato significativamente differente tra i quartili confermandosi il familiare il caregiver maggiormente coinvolto in Italia (86,3%) (Tabella 9).

PREVALENTI – TIPO DP PREVALENTI – DP ASSISTITA
CENTRI CAPD APD TOT % CAPD RSA FAM. BAD. IP TOT DP ASS. % DP ASS.
1° Q 55 98 167 265 37,0 3 47 2 5 57 21,5
2° Q 58 261 401 662 39,4 2 165 14 3 184 27,8
3° Q 58 513 611 1124 45,6 20 212 18 2 252 22,4
4° Q 56 931 1170 2101 44,3 15 334 31 5 385 18,3
ITALIA 227 1803 2349 4152 43,4 40 758 65 15 878 21,1
p<0,01 N.S. p<0,0001
Tabella 9. Modalità di DP (CAPD e APD) e DP assistita nei pazienti prevalenti in DP al 31/12/2022.  “RSA” = casa di riposo, struttura per anziani – “FAM.” = caregiver familiare – “BAD.” = badante, assistente retribuito – “IP” = infermiere (o altra figura sanitaria) che effettua la dialisi a domicilio dle paziente – “% DP ASS.” rappresenta la percentuale di pazienti prevalenti in DP assistita.

 

OUTCOME

Peritoniti

L’incidenza di peritoniti, anche se minore nei Centri di maggiori dimensioni, è risultata sostanzialmente sovrapponibile. Anche la percentuale di colture negative non è risultata significativamente diversa (Tabella 10).

CENTRI PERITONITI INCIDENZA NEGATIVE % NEGATIVE
1° Q 54 50 0,186 7 14,0
2° Q 58 115 0,185 23 20,0
3° Q 58 221 0,209 35 15,8
4° Q 56 310 0,156 69 22,3
ITALIA 226 696 0,176 134 19,3
Tabella 10. Episodi di peritonite (totale e peritoniti a coltura negativa) e dimensioni dei Centri. L’incidenza di peritoniti è espressa in episodi per anno-paziente. “% NEGATIVE” è la percentuale delle peritoniti a coltura negativa sul totale degli espisodi (N.S.). Un solo Centro non ha fornito i dati sulle peritoniti.

Uscita dalla DP

La durata media della DP, ricavata dall’Indice di Ricambio (rapporto tra Prevalenti al 31/12/2022 e tutti gli ingressi registrati nel 2022, valore espresso in anni) è risultata superiore nei Centri più grandi (IR – 1° Q = 2,5 equivalente a 30,6 mesi; 2°Q = 2,6 equivalente a 30,9 mesi; 3° Q = 2,4 equivalente a 29,4 mesi; 4°Q = 2,8 equivalente a 33,3 mesi).

Cause di uscita dalla DP. Nel 2022 complessivamente 464 pazienti sono stati trasferiti in HD, 400 sono deceduti e 296 sono stati trapiantati per un totale di 29,3 uscite dalla DP per 100 anni-paziente. La mortalità non è risultata significativamente differente mentre un maggior numero di trapianti e in particolare di drop out alla HD sono stati registrati nei Centri di piccole dimensioni (Tabella 11).

EVENTI EVENTI / 100 ANNI-PZ
CENTRI PREV. DO MORTE TX DO MORTE TX
1° Q 55 265 64 30 35 22,9 10,8 12,5
2° Q 58 662 80 49 49 12,9 7,9 7,9
3° Q 58 1124 140 120 61 13,2 11,3 5,8
4° Q 56 2101 180 201 151 9,0 10,1 7,6
ITALIA 227 4152 464 400 296 11,7 10,1 7,5
p<0,00001 N.S. p<0,001
Tabella 11. Uscite dalla DP per trasferimento alla HD (DO), morte e trapianto (Tx) nel corso del 2022 ripartite secondo le dimensioni dei Centri.

Per quanto riguarda le cause specifiche di trasferimento alla HD, nei Centri piccoli (gravati da un maggior drop out alla HD) la causa principale è il trasferimento per scelta o impossibilità a proseguire seguita dai problemi del catetere e dell’adeguatezza dialitica. A conferma della validità del dato, come per l’incidenza di peritonite anche la peritonite come causa di drop out è sostanzialmente sovrapponibile nei diversi quartili (Tabella 12).

EVENTI ep/100 anni-pz
CENTRI TOT. DO PERITON. CAT./ADEQ, SC./IMP. PERITON. CAT./ADEQ. SC./IMP.
1° Q 55 64 9 27 28 3,2 9,7 10,0
2° Q 58 80 22 37 21 3,5 6,0 3,4
3° Q 58 140 25 60 55 2,4 5,7 5,2
4° Q 56 180 53 76 51 2,7 3,8 2,6
ITALIA 227 464 109 200 155 2,8 5,1 3,9
p<0,05
Tabella 12. Uscite dalla DP per trasferimento alla HD (DO), morte e trapianto (Tx) nel corso del 2022 ripartite secondo le dimensioni dei Centri. “PERITON:” = peritoniti; “CAT./ADEQ.” = catetere malfunzionante o infetto/adeguatezza sia come depurazione che Ultrafiltrazione; “SC./IMP.” = scelta o impossibilità a proseguire.

 

Discussione

I limiti del Censimento sono stati già ampiamente discussi nella prima parte [1].

I risultati del Censimento 2022 confermano quanto rilevato nel primo Censimento SIN del 2004. L’utilizzo della DP è percentualmente proporzionale alle dimensioni del Centro e, come si ricava dalla distribuzione geografica dei Centri, minore dove vi è una maggior presenza di Centri privati anche se in queste regioni i pochi Centri che la utilizzano lo fanno in misura superiore alla media (vedi Allegato – Questionario).

Dal punto di vista organizativo i Centri di minori dimensioni si caratterizzano innanzittutto per una minore presenza di personale dedicato per la DP.  Per personale dedicato si intende sia il personale esclusivamente dedicato alla DP ma anche quello, nei Centri di dimensioni minori, di riferimento per la DP anche se, sicuramente (Allegato – Questionario) svolge altre attività. Nei Centri in cui non vi è personale dedicato verosimilmente vale il principio “tutti fanno tutto” e finisce per rendere necessario il ricorso a personale esterno nel training, la parte più importante di un programma di DP. Infatti i Centri con un programma di DP limitato per il training fanno un maggior ricorso a personale esterno il cui eventuale ruolo anche nel follow up dei pazienti in DP non è però stato indagato. Se un aspetto positivo del Training effettuato da personale esterno o combinato è quello di essere effettuato a domicilio ciò finisce per “separare” ancor di più il paziente in DP dal proprio Centro. Un’altra caratteristica dei Centri con un programma di DP limitato è quella di una minore prescrizione incrementale e quindi un maggior utilizzo della APD.

Infine si conferma come le visite domiciliari dopo l’avvio della DP siano effettuate regolarmente solo da una esigua minoranza di Centri.

La mortalità è sostanzialmente sovrapponibile nei diversi gruppi mentre nei Centri con un programma di DP modesto il drop out alla HD è significativamente superiore. La causa principale di drop out alla HD in tali Centri è la scelta del paziente e/o l’impossibilità a proseguire. Anche se quest’ultimo termine, come discusso nella prima parte, è ambiguo in quanto riferibile non solo alla perdita di autonomia ma anche a cause cliniche, vi possono contribuire una selezione dei pazienti non accurata o un follow-up insufficiente. Anche il DO per adeguatezza o per cause correlate al catetere è superiore nei Centri più piccoli. Le peritoniti sembrano avere una incidenza minore nei Centri con un programma di DP esteso ma il drop out per tale causa è sostanzialmente analogo.

 

Conclusioni

Nei Centri pubblici che in Italia utilizzano la DP le risorse impiegate, la modalità di utilizzo e il drop out sono associati (in negativo) alle dimensioni del programma di DP. A sua volta le dimensioni del programma di DP risentono di fattori strutturali noti che, come illustrato nell’allegato “Il Questionario” condizionano anche, ma solo in parte, le opinioni che il Nefrologo dei Centri che non utilizzano la DP ha di questa metodica. L’impego limitato della DP ha quindi molteplici ragioni non giustificate dai risultati ottenuti e dalle sue potenzialità ma anche dalla prospettiva di dovere trattare pazienti sempre più fragili con risorse sempre più limitate.

 

Ringraziamenti

Si ringraziano i Referenti dei Centri che hanno aderito al Censimento e che con il loro impegno hanno reso possibile la raccolta dati e il presente lavoro:

Abdulsattar Giamila (Oristano); Alberghini Elena (Cinisello Balsamo); Albrizio Paolo (Voghera); Alessandrello Maria Grazia Ivana (Modica); Alfano Gaetano (Modena); Amar Karen (Cernusco sul Naviglio); Ambrogio Antonina (Rovigo); Ancarani Paolo (Sestri Levante); Angelini Maria Laura (forlì); Ansali Ferruccio (Civitavecchia); Apponi Francesca (Frosinone); Argentino Gennaro (Napoli); Avella Alessandro (Varese); Barattini Marina (Massa); Barbera Vincenzo (Colleferro); Basso Anna (Padova); Bellotti Giovanni (Sapri); Benozzi Luisa (Borgomanero); Bermond Francesca (Torino); Bianco Beatrice (Verona); Bigatti Giada (Sesto San Giovanni); Bilucaglia Donatella (Torino); Boccadoro Roberto (Rimini); Boito Rosalia (Crotone); Bonesso Cristina (San Donà di Piave); Bonincontro Maria Luisa (Bolzano); Bonvegna Francesca (Verbania); Borettaz Ilaria (Melegnano – Vizzolo Predabissi); Borrelli Silvio (Napoli); Bosco Manuela (Gorizia); Braccagni Beatrice (Poggibonsi); Budetta Fernando (Eboli); Cabibbe Mara (Milano); Cabiddu Gianfranca (Cagliari); Cadoni Maria Chiara (San Gavino Monreale); Campolo Maria Angela (Lamezia Terme); Cannarile Daniela Cecilia (Bologna); Cannavo’ Rossella (Firenze); Canonici Marta (Fabriano); Cantarelli Chiara (Parma); Caponetto Carmelo (Siracusa); Cappadona Francesca (Genova); Cappelletti Francesca (Siena); Caprioli Raffaele (Pisa); Capurro De Mauri Federica Andreana (Novara); Caria Simonetta (Quartu Sant’ Elena); Carta Annalisa (Nuoro); Caselli Gian Marco (Firenze); Casuscelli di Tocco Teresa (Messina); Cataldo Emanuela (Altamura); Cernaro Valeria (Messina); Cerroni Franca (Rieti); Ciabattoni Marzia (Savona); Cianfrone Paola (catanzaro); Cimolino Michele (Pordenone); Comegna Carmela (Tivoli); Consaga Marina (Livorno); Contaldo Gina (Monza); Conti Paolo (Arezzo); Cornacchia Flavia (Cremona); Cosa Francesco (Legnano); Cosentini Vincenzo (San Bonifacio); Costantini Luigia (Vercelli); Costantino Ester Grazia Maria (Manerbio); Costanza Giuseppa (Gela); D’Alonzo Silvia (Roma); D’Altri Christian (Martina Franca); D’Amico Maria (Erice); De Blasio Antonietta (Caserta); Del Corso Claudia (Pescia); Della Gatta Carmine (Nola); D’Ercole Martina (La Spezia); Di Franco Antonella (Barletta); Di Liberato Lorenzo (Chieti); Di Loreto Ermanno (Atri); Di Renzo Brigida (Brindisi); Di Somma Agnese (San Marco Argentano); Di Stante Silvio (Pesaro – Fano); Dinnella Angela Maria (Anzio); Distratis Cosimo (Manduria); Dodoi Diana Teodora (Chieri); Domenici Alessandro (Roma); Esposito Samantha (Grosseto); Esposito Vittoria (Pavia); Farina Marco (Lodi); Ferrando Carlo (Cuneo); Ferrannini Michele (Roma); Ferrara Gaetano (San Giovanni Rotondo); Figliano Ivania Maria (Vibo Valentia); Figliola Carmela (Gallarate); Filippini Armando (Roma); Finato Viviana (San Miniato); Fiorenza Saverio (Imola); Frattarelli Daniele (Roma Ostia); Gabrielli Danila (Aosta); Gai Massimo (Torino); Garofalo Donato (Fermo); Gazo Antonietta (Vigevano); Gennarini Alessia (Bergamo); Gherzi Maurizio (Ceva); Giancaspro Vincenzo (Molfetta); Gianni Glauco (Prato); Giovannetti Elisabetta (Camaiore); Giovannetti Elisabetta (Lido di Camaiore); Giozzet Morena (Feltre); Giuliani Anna (Vicenza); Giunta Federica (Macerata); Graziani Romina (Ravenna); Guizzo Marta (Castelfranco Veneto); Heidempergher Marco (Milano); Iacono Rossella (Civita Castellana); Iadarola Gian Maria (Torino); Iannuzzella Francesco (Reggio Emilia); Incalcaterra Francesca (Palermo); La Milia Vincenzo (Lecco); Laudadio Giorgio (Bassano del Grappa); Laudon Alessandro (Trento); Lenci Federica (Ancona); Leonardi Sabina (Trieste); Lepori Gianmario (Olbia); Leveque Alessandro (Citta’ di Castello); Licciardello Daniela (Acireale); Lidestri Vincenzo (Chioggia); Lisi Lucia (Vimercate); Lo Cicero Antonina (San Daniele del Friuli ); Luciani Remo (Roma); Maffei Stefano (Asti); Magnoni Giacomo (Bologna); Malandra Rossella (Teramo); Manca Rizza Giovanni (Pontedera); Mancuso Verdiana (Agrigento); Manfrini Vania (Seriate); Manini Alessandra (Crema); Marcantoni Carmelita (Catania); Marchetti Valentina (Lucca); Marini Alvaro (Popoli); Martella Vilma (Lecce); Masa Maria Alessandra (Sondrio); Mastrippolito Silvia (Lanciano); Mastrosimone Stefania (Treviso); Matalone Massimo (Catania); Mauro Teresa (Corigliano Rossano); Mazzola Giuseppe (Mantova); Melfa Gianvincenzo (Como); Messina Antonina (Catania); Miglio Roberta (Busto Arsizio); Miniello Vincenzo (Pistoia); Mollica Agata (Cosenza); Montalto Gaetano (Taormina); Montanari Marco (Ariccia); Montemurro Vincenzo (Firenze); Musone Dario (Formia); Nardelli Luca (Milano); Neri Loris (Alba); Orani Maria Antonietta (Milano); Palmiero Giuseppe (Napoli); Palumbo Roberto (Roma); Panuccio Vincenzo Antonio (Reggio Calabria); Panzino Antonio Rosario (Catanzaro); Parodi Denise (Arenzano); Pastorino Nadia Rosa (Novi Ligure); Pellegrino Cinzia (Cetraro); Perilli Luciana (Vasto); Perna Concetta (Cerignola); Perosa Paolo (Pinerolo); Pieracci Laura (Imperia); Pietanza Stefania (Putignano); Pignone Eugenia (Torino); Pinerolo Maria Cristina (Milano); Piraina Valentina (ivrea); Pirrottina Maria Anna (San Benedetto del Tronto); Pisani Antonio (Napoli); Pogliani Daniela Rosa Maria (Garbagnate Milanese); Porreca Silvia (Bari); Pozzi Marco (Desio); Prerez Giuseppina (Dolo); Previti Antonino (Santorso); Puliti Maria Laura (Palestrina); Randone Salvatore (Avola); Ricciardi Daniela (Castiglione del Lago); Ricciatti Annamaria (Ancona); Rocca Anna Rachele (Roma); Rubini Camilla (Venezia Mestre); Russo Francesco Giovanni (Scorrano); Russo Roberto (Bari); Sabatino Stefania  (Udine); Sacco Colombano (Biella); Sammartino Fulvio Antonio (Pescara); Santarelli Stefano (Jesi); Santese Domenico (Taranto); Santinello Irene (Piove di Sacco); Santirosi Paola Vittori (Foligno-Spoleto); Santoferrara Angelo (Civitanova Marche); Saraniti Antonello (Milazzo); Savi Umberto (Belluno); Scalso Berta Ida (Cirie’); Scarfia Rosalia Viviana (Caltagirone); Serriello Ilaria (Roma); Signorotti Sara (Cesena); Silvana Baranello (Campobasso); Somma Giovanni (Castellamare di Stabia); Sorice Mario (Senigallia); Spissu Valentina (Sassari); Stacchiotti Lorella (Giulianova); Stucchi Andrea (Milano); Taietti Carlo (Treviglio); Tata Salvatore (Venezia); Teri Antonino (Foggia); Tettamanzi Fabio (Tradate); Timio Francesca (Perugia); Todaro Ignazio (Piazza Armerina); Toriello Gianpiero (Polla); Torraca Serena (Salerno); Trepiccione Francesco (Napoli); Trubian Alessandra (Legnago); Turchetta Luigi (Cassino); Vaccaro Valentino (Alessandria); Valsania Teresa (Piacenza); Vecchi Luigi (Terni); Veronesi Marco (Ferrara); Visciano Bianca (Magenta); Viscione Michelangelo (Avellino); Vizzardi Valerio (Brescia); Zanchettin Gianantonio (Conegliano); Zeiler Matthias (Ascoli Piceno).

 

Bibliografia

  1. Neri L, Viglino G, Vizzardi V, Porreca S, Mastropaolo C, Marinangeli G, Cabiddu G. Peritoneal Dialysis in Italy: the 8th GPDP-SIN census 2022. G Ital Nefrol. 2023 Jun 29;40(3):2023-vol3. PMID: 37427898.
  2. Viglino G, Neri L, Alloatti S, Cabiddu G, Cocchi R, Limido A, Marinangeli G, Russo R, Teatini U, Schena FP. Analysis of the factors conditioning the diffusion of peritoneal dialysis in Italy. Nephrol Dial Transplant. 2007 Dec;22(12):3601-5. https://doi.org/10.1093/ndt/gfm416.