Maggio Giugno 2023 - Censimento

La Dialisi Peritoneale in Italia: 8° censimento del GPDP-SIN 2022

Abstract

Obiettivi. Si presentano i risultati del 8° Censimento (Cs-22) Nazionale della Dialisi Peritoneale in Italia, effettuato nel 2022-23 dal Gruppo di Progetto Dialisi Peritoneale della Società Italiana di Nefrologia e relativo all’anno 2022.
Materiali e metodi. Il Censimento è stato condotto nei 227 centri non pediatrici che hanno utilizzato la Dialisi Peritoneale (DP) nel 2022. I risultati sono stati confrontati con i Censimenti precedenti effettuati dal 2005.
Risultati. Incidenza: Nel 2022 hanno iniziato la DP (1° trattamento per ESRD) 1.350 pazienti (CAPD=52,1%). Il 35,3% ha iniziato la DP in modo incrementale in 136 Centri. Il catetere è posizionato solo dal Nefrologo nel 17,0% dei casi specificati. Prevalenza: I pazienti in DP al 31/12/2022 erano 4.152 (CAPD=43,4%). Il 21,1% dei pazienti prevalenti era in DP assistita (caregiver familiare: 86,3%). Out: Nel 2022 l’uscita dalla DP è stata (ep/100anni-pz): 11,7 in HD; 10,1 morte, in calo; 7,5 Tx. La principale causa di trasferimento alla HD rimane la peritonite (23,5%), anche se ne è confermato il calo negli anni (Cs-05: 37,9%). Peritoniti/peritoniti sclerosanti (EPS): L’incidenza di peritoniti nel 2022 (696 episodi) è stata 0,176 ep/anno-pz. L’incidenza di nuovi casi di EPS nel 2021-22 (7 casi) è in calo. Altri risultati: È aumentato il numero di Centri che utilizza il 3,86% per il test di equilibrio peritoneale (PET) (57,7%), la DP per cardiopatia rimane utilizzata in 44 Centri (66 pz).
Conclusioni. Il Cs-22 conferma i buoni risultati della DP in Italia.

Parole chiave: Dialisi Peritoneale, fallimento della tecnica, Dialisi Peritoneale incrementale, peritoniti, test di equilibrio peritoneale (PET)

 

Introduzione

Il Gruppo di Progetto della Dialisi Peritoneale (GPDP) della Società Italiana di Nefrologia (SIN) indaga periodicamente lo stato della Dialisi Peritoneale (DP) in Italia mediante un Censimento condotto nei Centri che la utilizzano [16]. L’ultima edizione, relativa al 2019 [6], dimostrava una sostanziale stabilità della DP rispetto gli anni precedenti anche se l’indagine, condotta in piena pandemia CoViD, è risultata per la prima volta incompleta.

All’edizione attuale, l’Ottava, relativa all’anno 2022, ha aderito nuovamente il 100% dei Centri che utilizzano la DP. Ricordiamo però che tali Centri rappresentano circa i due terzi dei Centri pubblici (nei rimanenti la DP non è disponibile come servizio). Se poi si considera che i Centri privati non utilizzano la DP ne consegue che la metodica è prevista in una minoranza dei Centri Dialisi italiani ed è utilizzata in meno del 10% dei pazienti in Dialisi. Le ragioni di un quadro così sconfortante furono già indagate nel primo Censimento condotta dalla SIN nel 2004 [7] e verosimilmente sono ancora le stesse tanto più se si considera il costante miglioramento dei risultati raggiunti dalla DP negli anni.

L’edizione attuale presenta diversi motivi di interesse e di novità. Innanzitutto è la prima edizione “post-CoViD”. Il numero di Centri che hanno partecipato utilizzando il nuovo sistema di raccolta dati [6] è aumentato significativamente consentendo una maggior precisione dei dati raccolti. Per la prima volta il Censimento ha indagato in maniera completa non solo l’incidenza ma anche l’etiologia delle peritoniti ed alcuni aspetti strutturali dei Centri DP quali il personale dedicato ed il training cui sarà dedicata una prossima analisi.

In questo report sono presentati i risultati della 8° edizione, condotta nel 2022-2023 e relativa all’anno 2022, confrontati con quelli degli anni precedenti.

Il report è completato dall’analisi di alcuni aspetti della DP quali la prescrizione incrementale, la peritonite sclerosante e la valutazione della permeabilità peritoneale, curate dai massimi esperti in materia.

 

Materiali e metodi

Il Censimento del GPDP consiste nella raccolta di dati aggregati relativi alla DP ed è rivolto a tutti i Centri, non pediatrici, che hanno utilizzato la DP nell’anno censito.

Raccolta dati. Come per il 2019 [6] nell’edizione attuale i dati aggregati sono stati raccolti in due modi diversi. La prima modalità, analitica, è stata effettuata attraverso un software sviluppato appositamente per il progetto, una sorta di cartella clinica in cui inserire sistematicamente i singoli pazienti ed esportare i dati, in forma aggregata, per il Censimento. Per la protezione della privacy il programma è stato sviluppato senza una componente cloud, per cui tutti i dati inseriti sono conservati in locale e la possibilità di backup su server è demandata all’operatore. Per il 2022 il numero di Centri che hanno utilizzato questo sistema è aumentato dai 110 del 2019 a 175. Per i rimanenti 52 Centri è stata utilizzata la modalità tradizionale di raccolta dati mediante la compilazione del questionario on-line utilizzato per le edizioni precedenti.

Complessivamente il Censimento riporta i dati di 227 Centri pari al 100% dei Centri DP italiani. Delle 8 edizioni del Censimento solo quella relativa al 2019 è risultata incompleta (198 Centri).

Centri partecipanti. L’elenco iniziale dei Centri pubblici che utilizzavano la DP, rilevati nel primo Censimento della SIN condotto per l’anno 2004 [7], è stato aggiornato negli anni dalle partecipazioni a Congressi, Convegni e successivi Censimenti della SIN.

I Centri che hanno partecipato per il 2022 sono stati 229 di cui 2 esclusi per non aver trattato alcun paziente nel corso del 2022 (cessata attività di DP). Mentre per la DP tutti i Centri hanno risposto alle domande di incidenza e prevalenza, 50 Centri non hanno fornito i dati di incidenza e prevalenza della HD (Figura 1).

Informazioni. La struttura del Censimento prevede un gruppo di informazioni ripetute, rimaste invariate dalla prima edizione del 2005 [1], relative ad incidenza, prevalenza, cambio o interruzione di metodica, DP assistita, peritoniti e DP non renale. A queste, dal 2008, è stata aggiunta la peritonite sclerosante incapsulante (EPS); dal 2010 [2], le visite domiciliari ed il test di equilibrio peritoneale (PET).  Dall’edizione del 2016 [5], sono state riprese le domande sui cateteri. Inoltre con la modalità analitica di raccolta dati sono state disponibili per la prima volta informazioni sulle cause della Insufficienza Renale, sulle cause di morte, su alcuni aspetti organizzativi, quali modalità del training e risorse disponibili, sull’etiologia delle peritoniti.

Verifiche dei dati e confronti. I dati inizialmente raccolti sono stati sottoposti ad una prima analisi di congruenza. Quelli incoerenti sono stati corretti, ove possibile, attraverso un recall telefonico oppure considerati mancanti o incompleti, a seconda dei casi. Le eventuali correzioni ed il numero di Centri coinvolti sono riportati in dettaglio nella presentazione dei singoli risultati.

Definizioni e calcoli. Sono stati considerati pazienti incidenti tutti quelli immessi come primo trattamento in DP ed in HD nel periodo 01/01/2022-31/12/2022. Tra questi, sono stati considerati in DP incrementale (Incr-DP) con CAPD (Incr-CAPD) e APD (Incr-APD) i pazienti che effettuavano rispettivamente ≤2 scambi/die o ≤4 sedute/settimana. La prevalenza è stata riferita ai pazienti in trattamento dialitico al 31 dicembre. Tra i prevalenti la necessità di assistenza è riferita al coinvolgimento di un caregiver nell’esecuzione delle procedure dialitiche. I pazienti trattati con DP per cause non renali (GFR ≥15 ml/min/1,73m2) sono stati considerati a parte: i dati del Censimento sono sempre riferiti solo ai pazienti che hanno iniziato la DP per ESRD.

Il calcolo del follow-up cui rapportare gli eventi rappresenta l’aspetto critico del Censimento. Nell’impossibilità di calcolare il dato reale (somma dei periodi che tutti i pazienti hanno trascorso in DP nel 2022) il follow-up è sempre stato stimato dalla media dei pazienti prevalenti a inizio e fine anno, metodo che è anche stato recentemente validato [8]. I pazienti prevalenti ad inizio anno sono stati calcolati aggiungendo e sottraendo, ai prevalenti di fine anno, rispettivamente le uscite per tutte le cause e gli ingressi dalla DP (informazioni disponibili). Da quest’anno è stato possibile, per i 175 Centri che hanno utilizzato il programma “2.2”, calcolare il follow-up preciso. In questi Centri il confronto tra i due metodi ha evidenziato che il follow-up “tradizionale” sottostima del 5,4% il follow-up “reale” e, quindi, sovrastima di una corrispondente entità l’incidenza degli eventi considerati. Poiché per il 2022 il sistema di raccolta dati è stato ancora misto, per la determinazione del follow-up è stato utilizzato per tutti i 227 Centri il metodo tradizionale con il vantaggio di rendere confrontabili i risultati attuali con quelli del passato.

Le uscite dalla DP registrate nell’anno censito sono state rapportate a 100 anni-paziente di follow-up mentre per le peritoniti l’incidenza è stata calcolata come episodi/anni-paziente (ep/anno-pz). Gli episodi di EPS si riferiscono a tutto il biennio 2021-22 per la raccolta tradizionale ed al triennio 2020-22 per quella analitica.

L’analisi statistica è stata limitata alla ricerca di eventuali differenze con il test Chi quadro.

Centri che hanno utilizzato la DP nel 2022 per almeno 1 paziente.
Figura 1: centri che hanno utilizzato la DP nel 2022 per almeno 1 paziente. Tutti hanno inviato i dati relativi alla DP, 50 di questi non hanno inviato i dati di incidenza e prevalenza relativi alla HD. Nel grafico è riportato il sistema utilizzato per l’invio dei dati: 52 mediante il sistema tradizionale che prevede l’inserimento dei dati aggregati, 175 mediante il programma dedicato che prevede l’inserimento di ciascun paziente con invio dei dati aggregati calcolati dal programma.

 

Risultati

Incidenza e modalità iniziale

I pazienti che hanno iniziato la DP nel 2022 come primo trattamento sono stati 1.350, di cui 703 mediante CAPD e 647 mediante APD. I Centri con incidenza in DP nulla nel 2022 sono risultati 11.

Per quanto riguarda l’HD, i Centri che hanno fornito i dati di incidenza e prevalenza sono stati 177. In questi 177 Centri, i pazienti che hanno iniziato la DP sono stati 1.066 e quelli che hanno iniziato la HD, sempre come primo trattamento, sono stati 4.329, per una incidenza percentuale della DP del 19,8% (Tabella I) (Figura 2). Per il 2022 si registra quindi un calo sia del numero di pazienti globalmente trattati con la DP in Italia (-15,4% rispetto al 2016) che dell’incidenza percentuale della DP, per quanto, come detto, calcolata relativamente ai 177 Centri che hanno inviato i dati anche della HD. La modalità di DP iniziale più utilizzata rimane la CAPD (52,1%).

Tabella I: Pazienti incidenti e modalità iniziale di DP nei Centri non pediatrici
Tabella I: pazienti incidenti e modalità iniziale di DP nei Centri non pediatrici che hanno utilizzato la DP nel 2022 confrontati con gli anni precedenti. Dal 2016 è costantemente aumentato il numero di Centri che non inviano i dati di incidenza della HD.
Numero di nuovi pazienti al 1° trattamento (incidenti) negli anni censiti.
Figura 2: numero di nuovi pazienti al 1° trattamento (incidenti) negli anni censiti. L’incidenza percentuale è calcolata sul totale degli incidenti (DP + HD). Dal 2016 una parte dei Centri non ha inviato i dati di incidenza della HD per cui la percentuale della DP è calcolata solo per i Centri che hanno inviato i dati (giallo chiaro, valore in corsivo). In cima ad ogni colonna è riportato il numero complessivo di pazienti incidenti. Ricordiamo infine che i dati del 2019 sono incompleti.

Per la prima volta, anche se limitatamente ai Centri che hanno inviato i dati con il sistema 2.2, sono disponibili i dati relativi alla nefropatia di base. Le condizioni nelle quali è maggiormente utilizzata la DP sono la Nefrangiosclerosi (24,4%) e la Glomerulonefrite cronica (22,3%). La nefropatia diabetica è causa di ESRD nel 15,4% dei casi mentre nel 15,3% non è nota (Figura 3).

Tipo di nefropatia nei pazienti incidenti in DP.
Figura 3: tipo di nefropatia nei pazienti incidenti in DP. L’informazione non era richiesta dal sistema tradizionale di invio dei dati per cui la ripartizione riportata in Figura è riferita a 1.004 pazienti di 174 Centri (1 Centro escluso per incongruenza dei dati).

Il posizionamento del catetere peritoneale

Per il posizionamento del catetere sono stati considerati tutti gli ingressi. Esclusi 96 pazienti per dati incongruenti (che verranno verificati in una prossima analisi), nei 1.480 pazienti che hanno iniziato la DP nel 2022 è aumentato ulteriormente il posizionamento effettuato dal solo chirurgo, stabile quello dal Chirurgo e Nefrologo insieme, diminuito quello effettuato dal solo Nefrologo (Figura 4).

Operatori coinvolti nel posizionamento del catetere peritoneale.
Figura 4: operatori coinvolti nel posizionamento del catetere peritoneale. La percentuale è stata calcolata anche escludendo i cateteri per i quali è riportata la risposta “altro” o non specificati. Nel riquadro i dati del 2016 (esclusi “altro” e non specificato).

Dose dialitica iniziale – la dialisi peritoneale incrementale

Nel 2022 i pazienti che hanno iniziato la DP con modalità incrementale (Incr-DP) sono stati 477, pari al 35,3% del totale dei pazienti incidenti (Figura 5); il numero dei Centri che l’hanno utilizzata per almeno 1 paziente sono stati 136, pari al 59,9% dei 227 Centri (63,0% se si escludono gli 11 Centri ad incidenza nulla).

Per i pazienti che iniziano la DP a dose incrementale la metodica più utilizzata è, come negli anni precedenti, la CAPD (82,8%) al contrario dei pazienti che iniziano con una prescrizione “full dose” in cui è significativamente più utilizzata l’APD (64,7% – p<0,0001) (Figura 5). La CAPD è una modalità di DP sempre più legata alla prescrizione incrementale ed ai Centri che la praticano.

Negli anni il numero e la percentuale di pazienti incidenti in Incr-DP sono andati costantemente aumentando dal 11,9% del 2005 all’attuale 35,3% (Figura 6). Il numero di Centri che la prescrivono, aumentato fino al 2016, nel 2022 è rimasto percentualmente lo stesso (62,9% nel 2016; 63,0% nel 2022 dei Centri che hanno immesso nuovi pazienti in DP) (Figura 7). L’aumento registrato nel 2022 è quindi da ricondurre ad un aumentato utilizzo nei Centri che già la utilizzavano, in cui è risultata prescritta per il 47,8% dei pazienti.

I Centri che impiegano Incr-DP sono più “grandi” dei Centri che non la prescrivono sia per numero di pazienti incidenti (7,3 pz/anno vs 4,4 pz/anno) che prevalenti (21,3 pazienti vs 15,0 pazienti) (Figura 8).

Escludendo i Centri con incidenza nulla e quelli che non hanno inviato i dati della HD, l’utilizzo della DP incrementale si associa, come per gli anni precedenti, ad un maggior utilizzo della DP in generale (22,4% in 114 Centri vs 14,4% in 56 Centri – p<0,005) (Figura 9).

Dialisi Incrementale nel 2022. Nelle colonne laterali è riportata la metodica di DP
Figura 5: dialisi Incrementale nel 2022. Nelle colonne laterali è riportata la metodica di DP (CAPD ed APD) utilizzata per i pazienti “incrementali” (a sinistra) e per quelli “full dose” (a destra).
Percentuale di pazienti sul totale degli incidenti che hanno iniziato la DP con una prescrizione incrementale
Figura 6: percentuale di pazienti sul totale degli incidenti che hanno iniziato la DP con una prescrizione incrementale (2 o meno scambi in CAPD e 4 o meno sedute in APD).
Percentuale di Centri che hanno utilizzato la prescrizione incrementale per almeno un paziente.
Figura 7: percentuale di Centri che hanno utilizzato la prescrizione incrementale per almeno un paziente. La percentuale è stata calcolata escludendo i Centri che non hanno immesso alcuni pazienti incidente. Se rapportata al numero complessivo di Centri il valore è lievemente inferiore ma il trend nel tempo non cambia.
 la percentuale dei Centri nel tempo ripartiti secondo che non abbiano registrato nuovi pazienti (INCID = 0)
Figura 8: A) la percentuale dei Centri nel tempo ripartiti secondo che non abbiano registrato nuovi pazienti (INCID = 0), che ne abbiano registrato ma non hanno prescritto in maniera incrementale (INCR = 0) o che l’abbiano utilizzata per almeno 1 paziente (INCR>0). B) Dimensioni nei 3 tipi di Centro sia come pazienti incidenti (sopra) che prevalenti (sotto) relativamente al 2022.
la percentuale di della DP per i pazienti incidenti nei Centri che utilizzano o no la prescrizione incrementale.
Figura 9. A) la percentuale di della DP per i pazienti incidenti nei Centri che utilizzano o no la prescrizione incrementale. Il dato è relativo ai 177 Centri con dati anche della HD. Di questi 177 Centri sono stati esclusi 7 Centri ad Incidenza = 0. Dei rimanenti 170 Incr-DP era prescritta in 114 Centri (INCREM.SI). B) l’Odds Ratio di immissione in DP nei Centri INCREM.SI rispetto quelli INCREM.NO negli anni.

Pazienti provenienti da altro trattamento

I pazienti trasferiti dalla HD alla DP nel 2022 sono stati 178 (Figura10) (Tabella II).

1° TRATT. DA HD DA TX INGRESSI DA HD (%) DA Tx (%)
2005 1443 89 25 1557 5,7 1,6
2008 1379 82 32 1493 5,5 2,1
2010 1429 126 36 1591 7,9 2,3
2012 1433 113 50 1596 7,1 3,1
2014 1652 161 46 1859 8,7 2,5
2016 1595 119 50 1764 6,7 2,8
2019 1363 125 44 1532 8,2 2,9
2022 1350 178 48 1576 11,3 3,0
Tabella II: Pazienti (valore assoluto e percentuale su tutti gli ingressi) provenienti dalla HD e dall’esaurimento di un Trapianto.
Figura 10: Ingressi in DP, somma degli Incidenti e dei trasferiti dalla HD e rientrati da un Tx esaurito.
Figura 10: ingressi in DP, somma degli Incidenti e dei trasferiti dalla HD e rientrati da un Tx esaurito.

Tale dato è nettamente inferiore, come atteso, al numero di pazienti che sono passati dalla DP alla HD (464 drop out nel 2022) ma in aumento sia in assoluto che percentuale: nel 2022 rappresenta infatti il 11,3% di tutti gli ingressi rispetto al 5,7% del 2005 (Figura 11). Se nel 2005 per 100 pazienti trasferiti dalla DP alla HD 17 seguivano il percorso inverso, nel 2022 questi ultimi sono risultati 37. Per quanto riguarda il rientro da Trapianto in DP numeri e percentuali sono rimasti sostanzialmente gli stessi nel tempo (Figura 12).

Figura 11: Andamento nel tempo della percentuale dei pazienti che hanno iniziato la DP provenienti dalla HD e dal Tx sul totale degli Ingressi.
Figura 11: andamento nel tempo della percentuale dei pazienti che hanno iniziato la DP provenienti dalla HD e dal Tx sul totale degli Ingressi.
Figura 12: Percentuali dei pazienti rientrati dal Trapianto in HD (rosso) ed in DP. Considerati solo i Centri con dati completi anche per la HD.
Figura 12: percentuali dei pazienti rientrati dal Trapianto in HD (rosso) ed in DP. Considerati solo i Centri con dati completi anche per la HD.

Cambio di modalità di DP

Le informazioni sul cambio di metodica sono risultate disponibili per 224 Centri. In questi Centri nel 2022 i pazienti trasferiti dalla CAPD alla APD sono stati 165 mentre quelli dalla APD alla CAPD 43 (Figura 13). Come per gli anni precedenti il motivo di cambio è stato in circa la metà dei casi la scelta del paziente e/o caregiver. Altri motivi sono stati l’insufficiente depurazione / UF per il passaggio dalla CAPD alla APD ed il malfunzionamento del catetere per quello dalla APD alla CAPD.

Figura 13: Cambio di metodica di DP nel 2022. Tre Centri non hanno fornito i dati.
Figura 13: cambio di metodica di DP nel 2022. Tre Centri non hanno fornito i dati.

Prevalenza e modalità di DP

Al 31 dicembre 2022 risultavano in DP 4.152 pazienti, di cui 1.803 in CAPD e 2.349 in APD. Rispetto al 2016 è stato registrato quindi un calo del 9,9% della popolazione prevalente (Figura 14) (Tabella III). Nei 177 Centri con dati completi di incidenza e prevalenza anche per la HD i pazienti prevalenti in DP erano 3.191 e quelli in HD 18.259 con una prevalenza percentuale della DP pari al 14,9%.

La modalità di DP più utilizzata tra i pazienti prevalenti è l’APD (56,6%) (Figura 15) in ulteriore incremento rispetto gli anni precedenti (Tabella III).

L’indice di ricambio calcolato come rapporto tra pazienti prevalenti e totale degli ingressi per il 2022 è risultato di 31,6 mesi, sostanzialmente invariato rispetto gli anni precedenti (era di 32,9 mesi nel 2008). In Figura 16 l’andamento dettagliato negli anni dell’Indice di Ricambio.

Pazienti prevalenti al 31/12/2022 e modalità di DP nei Centri non pediatrici
Tabella III: pazienti prevalenti al 31/12/2022 e modalità di DP nei Centri non pediatrici che hanno utilizzato la DP nel 2022 confrontati con gli anni precedenti. Dal 2016 è costantemente aumentato il numero di Centri che non inviano i dati di incidenza della HD. * sono riportati i valori del Primo Censimento della SIN condotto nel 2004 dal momento che nel primo censimento del GPDP del 2005 non erano stati richiesti i dati relativi alla HD.
Numero di pazienti in trattamento con DP al 31 dicembre di ogni anno (prevalenti) negli anni censiti.
Figura 14: numero di pazienti in trattamento con DP al 31 dicembre di ogni anno (prevalenti) negli anni censiti. La prevalenza percentuale è calcolata sul totale dei prevalenti (DP + HD). Dal 2016 una parte dei Centri non ha inviato i dati di prevalenza della HD per cui la percentuale della DP è calcolata solo per i Centri che hanno inviato i dati (azzurro, valore in corsivo). In cima ad ogni colonna è riportato il numero complessivo di pazienti prevalenti. Ricordiamo che i dati del 2019 sono incompleti. Nel 2005 i dati di prevalenza della HD non erano richiesti per cui sono stati considerati quelli del Censimento SIN 2004.
Figura 15: Ripartizione tra CAPD ed APD dei pazienti incidenti e prevalenti.
Figura 15: ripartizione tra CAPD ed APD dei pazienti incidenti e prevalenti.
Durata della DP ricavata moltiplicando per 12 il rapporto INGRESSI/PREVALENZA.
Figura 16: durata della DP ricavata moltiplicando per 12 il rapporto INGRESSI/PREVALENZA. Ciò è ovviamente valido in condizioni di steady state mentre per il 2022 potrebbe non essere questa la condizione anche se la minore incidenza è stata in parte compensata dall’aumento dei pazienti provenienti dalla HD.

DP assistita

Nel Cs-22 i pazienti prevalenti con necessità di caregiver (assisted PD) sono risultati 878 (21,15% di tutti i prevalenti in DP) (Figura 17). Rispetto al 2019 (976 pazienti in DP assistita in un Censimento incompleto) si tratta di un calo significativo (p<0,005).

Il caregiver è un familiare nel 86,3% dei casi, un badante nel 7,4%, un infermiere a domicilio nel 1,7%; infine, il 4,6% (40 pazienti) effettua la DP in strutture per anziani. Per il 2022 si conferma il calo delle badanti ed un aumentato coinvolgimento dei familiari. Invariato il numero di pazienti in RSA trattati con la DP (Figura 18).

DP assistita nei pazienti prevalenti al 31/12/2022 e tipo di caregiver coinvolto.
Figura 17: DP assistita nei pazienti prevalenti al 31/12/2022 e tipo di caregiver coinvolto. Per quest’ultimo all’interno del grafico sono riportate le percentuali riferite al totale dei prevalenti, vicino alle singole componenti le percentuali rispetto il totale dei pazienti in DP assistita.
Figura 18: Andamento nel tempo del caregiver coinvolto nella DP assistita.
Figura 18: andamento nel tempo del caregiver coinvolto nella DP assistita.

Cambio di metodica e drop out

In Figura 19 è riportato il drop out globale, per trasferimento in HD, per morte e per trapianto, espresso sia come numero di pazienti che come eventi/100 anni-pz.

Nel 2022 sono stati registrati 400 decessi (10,1 ep/100 anni-pz), 464 trasferimenti alla HD (11,7 ep/100 anni-pz) e 296 trapianti (7,5 ep/100 anni-pz). Per il 2022 si conferma la riduzione della mortalità rispetto al 2016.

Altre cause di uscita dalla DP nel 2022 sono state il rifiuto volontario a proseguire la dialisi (“burn out”) per 21 pazienti, il Recupero della Funzione Renale Residua (RFRR) in 14 pazienti e la motivazione “altro” per 6 pazienti. Il “burn out” è stato proposto per la prima volta nel 2022, è possibile che negli anni passati tali casi venissero attribuiti alla morte o alla categoria “altro”.

Per quanto riguarda il drop out alla HD (Figura 20), la singola causa principale rimane la peritonite (23,5%) ma se ne conferma la riduzione avvenuta negli anni (2005: 37,9%; 2008: 36,7%; 2010: 30,4%; 2012: 28,2%; 2014: 24,8%; 2016: 23,8%). La seconda causa, in aumento significativo, è l’impossibilità a proseguire la DP (22,4%). Tradizionalmente ci si riferisce ad eventi che rendono il paziente non più idoneo all’esecuzione delle procedure dialitiche per la comparsa di barriere all’autonomia (fisiche, psicologiche, cognitive) in assenza o perdita, se già in DP assistita, del caregiver. È possibile che a tale causa vengano comunque attribuiti anche altri eventi clinici. Infine anche il catetere come causa di drop out è in aumento (14,0%).

Per le cause di morte la principale è quella cardiovascolare (42,3%) mentre le peritoniti rappresentano l’1,9% dei decessi (Figura 21).

Figura 19: Cause di cessazione della DP negli anni. Nel 2019 il Censimento è stato incompleto.
Figura 19: cause di cessazione della DP negli anni. Nel 2019 il Censimento è stato incompleto.
Figura 20: Cause di trasferimento alla HD negli anni. Nel 2019 il Censimento è stato incompleto.
Figura 20: cause di trasferimento alla HD negli anni. Nel 2019 il Censimento è stato incompleto.
Figura 21: Cause di morte nei Centri che hanno utilizzato il programma dedicato 2.2 per l’invio dei dati.
Figura 21: cause di morte nei Centri che hanno utilizzato il programma dedicato 2.2 per l’invio dei dati.

Peritoniti

Nel 2022 sono stati registrati 696 episodi di peritonite in 226 Centri che, per un follow-up totale di 3943,5 anni (47.322 mesi), equivalgono a 0,176 episodi per anno-paziente o, in altri termini, ad 1 episodio ogni 68,0 mesi-paziente, un’incidenza inferiore a quelle registrate negli anni precedenti. Per quanto riguarda la percentuale di colture negative (134 episodi, pari al 19,3% del totale), il dato non è significativamente differente dagli anni precedenti (Tabella IV).

L’andamento nel tempo delle peritoniti è riportato sia in Tabella IV che in Figura 22.

L’etiologia è stata analizzata per 627 peritoniti riportate 211 Centri. Un Centro non ha riportato il dato e 15 hanno riportato un numero di peritoniti definite dagli agenti etiologici superiore a quello delle peritoniti globalmente riportate (+18). Tuttavia dal momento che 8 Centri hanno riportato un numero di agenti etiologici per peritonite inferiore al globale dichiarato (-17) la differenza netta è risultata di 1 solo episodio, a conferma della validità del dato globale.

La metà (50,1%) è causata da Gram positivi, il 27,9% da Gram negativi ed il 2,7% da germi non specificati (Figura 23). Le peritoniti a coltura negativa, in questi Centri, sono risultate inferiori (17,9%) di quelle globalmente dichiarate da tutti i Centri (134 episodi, 19,3%). In Figura 24 sono riportati in dettaglio i diversi microrganismi isolati.

Delle peritoniti registrate nel 2022, 323 (46,4%) si sono verificate in corso di CAPD e 373 (53,6%) in corso di APD, ripartizione che riflette quella delle 2 metodiche nei pazienti prevalenti.

Tabella IV: Il 2005 riporta le peritoniti registrate dal 73% dei Centri censiti mentre il 2019 non li ha censiti tutti
Tabella IV: il 2005 riporta le peritoniti registrate dal 73% dei Centri censiti mentre il 2019 non li ha censiti tutti (e 4 non riportavano il dato). Per il 2022 i dati sono riferiti a tutti i Centri tranne 1 per impossibilità al recupero dal dato. Il conteggio è ricavato dal numero complessivo. Di eventuali discrepanze con il numero di agenti etiologici non si è tenuto conto per omogeneità con gli anni precedenti (nei quali l’etiologia non era indagata).
 Incidenza di peritoniti nel 2022. Il 2005 riporta le peritoniti registrate dal 73% dei Centri censiti mentre il 2019 non li ha censiti tutti (e 4 non riportavano il dato).
Figura 22: incidenza di peritoniti nel 2022. Il 2005 riporta le peritoniti registrate dal 73% dei Centri censiti mentre il 2019 non li ha censiti tutti (e 4 non riportavano il dato). Per il 2022 i dati sono riferiti a tutti i Centri tranne 1 per impossibilità al recupero dal dato. Il conteggio è ricavato dal numero complessivo. Di eventuali discrepanze con il numero di agenti etiologici non si è tenuto conto per omogeneità con gli anni precedenti (nei quali l’etiologia non era indagata).
Figura 23: Etiologia delle peritoniti – ripartizione in base alle principali categorie.
Figura 23: etiologia delle peritoniti – ripartizione in base alle principali categorie.
Figura 24: Etiologia dettagliata delle peritoniti.
Figura 24: etiologia dettagliata delle peritoniti.

Peritonite sclerosante (EPS)

Nel periodo 2020-22 sono stati riportati 7 nuovi episodi di EPS di cui 5 diagnosticati in corso di DP e 2 dopo il trasferimento alla HD. Nessun caso dopo il trapianto (Figura 25).

Questo riscontro, analogo a quello del 2019 ma in continuo calo rispetto gli anni precedenti, viene discusso in un intervento dedicato di questo numero.

Figura 25: Peritonite sclerosante nel tempo. Per il 2022 è riportato solo il numero dei casi estratti.
Figura 25: peritonite sclerosante nel tempo. Per il 2022 è riportato solo il numero dei casi estratti.

Il PET

La permeabilità peritoneale viene valutata dalla gran parte dei Centri (88,1%) anche se è ulteriormente aumentato il numero di Centri che non la considera (2,2% nel 2010 vs 11,9% nel 2022).

Il metodo più utilizzato non è più già da tempo il PET secondo Twardowski con il 2,27%, ma il PET con il 3,86% (Figura 26). In aumento i Centri che misurano la permeabilità peritoneale con tecniche più elaborate o in altro modo.

I Centri che utilizzano il 3,86% sono Centri più grandi e con un minor drop out per UFF/insufficiente depurazione (Figura 27).

Figura 26: Valutazione della permeabilità peritoneale con le diverse modalità.
Figura 26: valutazione della permeabilità peritoneale con le diverse modalità.
Figura 27: Caratteristiche dei Centri ripartiti in base alla valutazione della permeabilità peritoneale adottata ed incidenza di drop out per UFF o scarsa depurazione.
Figura 27: caratteristiche dei Centri ripartiti in base alla valutazione della permeabilità peritoneale adottata ed incidenza di drop out per UFF o scarsa depurazione.

La DP per lo scompenso cardiaco

Il Censimento considera a parte gli ingressi in DP per motivi NON renali (GFR > 15 ml/min/1,73m2). La motivazione non renale principale rimane il trattamento dello scompenso cardiaco (PUF) che nel 2022 ha riguardato 66 pazienti in 44 Centri. Il dato è invariato rispetto il 2010 (Figura 28). In questi Centri, con un maggior programma DP ed un maggior ricorso alla DP assistita, la PUF rappresenta il 15% degli ingressi (Figura 29).

Figura 28: Impiego della PUF (DP nello scompenso cardiaco refrattario a GFR>15 ml/min/1,73m2) confrontato con il 2010.
Figura 28: impiego della PUF (DP nello scompenso cardiaco refrattario a GFR>15 ml/min/1,73m²) confrontato con il 2010.
Figura 29: Caratteristiche dei Centri che utilizzano la DP per lo scompenso.
Figura 29: caratteristiche dei Centri che utilizzano la DP per lo scompenso.

Analisi dei Centri

L’incidenza media è risultata di 5,9 pazienti per Centro e la prevalenza media di 18,3 pazienti per Centri con una notevole variabilità da Centro a Centro (Figura 30). La maggior parte dei Centri coinvolti e dei pazienti prevalenti è concentrata al Nord (102 Centri, 45%). La distribuzione geografica è riportata in Figura 31.

Il Censimento 2022 considera diversi aspetti che caratterizzano i Centri DP. L’analisi dei dati è in corso e sarà di prossima pubblicazione.

Figura 30: Distribuzione dei centri e dei pazienti per Macroaree.  
Figura 30: distribuzione dei centri e dei pazienti per Macroaree.     
Figura 31: Ripartizione per incidenza e prevalenza dei Centri DP che hanno partecipato al Censimento 2022.
Figura 31: ripartizione per incidenza e prevalenza dei Centri DP che hanno partecipato al Censimento 2022.

 

Discussione

Limiti e novità

Il Censimento della DP, giunto nel 2022 alla 8° edizione, rappresenta il risultato di un costante sforzo organizzativo del GPDP-SIN e di tutti i referenti DP dei Centri che utilizzano la DP in Italia. Dopo le difficoltà pandemiche della passata edizione, l’adesione dei Centri DP è stata per il 2022 di nuovo del 100%.

Come ribadito più volte, il limite principale risiede nel fatto che si tratta di una fotografia dei soli Centri che fanno la DP, che d’altra parte è anche la sua ragione d’essere.

Un secondo limite è dato dalla difficoltà crescente per i referenti DP di inviare anche le informazioni base relative ai pazienti in HD del proprio Centro. Rilevata per la prima volta nel 2016, la percentuale di Centri che non hanno inviato i dati della HD ha raggiunto nel 2022 il 22%.

Un terzo limite è il calcolo del follow-up. Con i dati disponibili, prevalenza a fine anno, ingressi e uscite, il follow-up è stato sempre calcolato sottraendo ed aggiungendo alla prevalenza di fine anno rispettivamente la metà degli ingressi e la metà delle uscite registrate nell’anno. Tale sistema è stato preferito a quello di considerare la media tra la prevalenza attuale e quella registrata al Censimento precedente (sistema utilizzato solo per il calcolo dell’incidenza della EPS) sia per l’intervallo interposto, a volte di 3 anni che, almeno inizialmente, per la mancanza di dati storici. Tuttavia come d’abitudine riportiamo i valori assoluti di pazienti ed eventi in modo da lasciare a chi lo desidera la possibilità di un ricalcolo. Ricordiamo solo che il sistema adottato è quello più “antieconomico” dal momento che porta a sottostimare il follow-up e quindi a sovrastimare l’incidenza degli eventi. Nonostante ciò, i risultati della DP in Italia si sono dimostrati più che validi.

La novità più importante è rappresentata dal nuovo sistema di raccolta dati mediante un programma dedicato che consente di inviare i dati in forma aggregata. Questo sistema ha ridotto di molto l’incongruenza dei dati, ha aumentato le informazioni disponibili rendendo possibili elaborazioni sempre più dettagliate. Tuttavia, non essendo ancora utilizzato da tutti i Centri, nella edizione attuale sono stati applicati a tutti i Centri i metodi tradizionali di calcolo ed elaborazione.

Utilizzo della DP

Il numero di pazienti incidenti e prevalenti in DP sono in diminuzione. Nel 2022 per gli incidenti, rispetto al 2016, il numero complessivo è diminuito del 15,4% e per i prevalenti del 9,9%. Anche l’incidenza e la prevalenza percentuali, calcolate solo per i Centri che hanno inviato i dati della HD, sono in riduzione: rispetto il 2026 l’incidenza si è ridotta dal 24,0% al 19,8% e la prevalenza da 17,4% al 14,9%. Ricordiamo inoltre che questi valori percentuali sono riferiti ai solo Centri che utilizzano la DP. Se rapportiamo i pazienti prevalenti in DP nel 2022 ai dati di prevalenza della dialisi (HD + DP) in Italia, stimata dal Registro Italiano di Dialisi e Trapianto per il 2019 in 811 pazienti per milione di abitanti (pmp) [9], la prevalenza della DP in Italia è del 8,7% (Figura 32), un dato sconfortante se confrontato con quello di altri Paesi occidentali (Figura 33) (Figura 36-A) [1013] in cui la prevalenza percentuale è più elevata, non è in riduzione e talora in aumento costante come negli USA.

La riduzione della prevalenza ha coinvolto in modo variabile le diverse regioni e macroaree (Figure 34 e 35).

Prevalenza pmp della DP in rapporto a quella totale (HD + DP) riportata dal Registro Italiano di Dialisi e Trapianto.
Figura 32: prevalenza pmp della DP in rapporto a quella totale (HD + DP) riportata dal Registro Italiano di Dialisi e Trapianto. Le percentuali indicano il rapporto tra le due prevalenze. Si ricorda che il Censimento NON comprende paziente pediatrici al contrario del RIDT.
Figura 33: Andamento della prevalenza percentuale della DP riportata dai principali registri Internazionali.
Figura 33: andamento della prevalenza percentuale della DP riportata dai principali registri Internazionali.
Figura 34: Confronto 2016 vs 2022 della prevalenza riferita alla popolazione residente nelle diverse Macroaree italiane.
Figura 34: confronto 2016 vs 2022 della prevalenza riferita alla popolazione residente nelle diverse Macroaree italiane.
Figura 35: Confronto 2016 vs 2022 della prevalenza in valore assoluto e riferita alla popolazione residente nelle diverse Regioni italiane.
Figura 35: confronto 2016 vs 2022 della prevalenza in valore assoluto e riferita alla popolazione residente nelle diverse Regioni italiane.

Dialisi Incrementale

La Dialisi Incrementale è stata indagata fin dalla prima edizione documentandone caratteristiche ed evoluzione nel tempo in maniera dettagliata ed ancora unica, a livello di Registri nazionali, in letteratura [14]. Nel 2022 tale modalità è risultata in ulteriore aumento per un maggior utilizzo nei Centri che già la prescrivono e sembra condizionare in modo sempre più marcato la scelta della modalità di DP: la CAPD per la prescrizione incrementale e l’APD per la DP a dose piena. Il suo utilizzo si conferma associato ad un maggior utilizzo percentuale della DP mentre un aspetto importante ma non ancora risolto rimane quello del suo ruolo nel costante decremento osservato dell’incidenza delle peritoniti. Il dott. Valerio Vizzardi, del Centro di Brescia con ampia esperienza nell’utilizzo di questa prescrizione, ne esamina importanza e limiti nell’allegato dedicato al presente lavoro.

DP assistita

Anche questo aspetto verrà trattato a parte. Per il 2022 si osserva comunque una riduzione significativa del ricorso alla DP assistita.

Come per altri aspetti la DP assistita è maggiormente utilizzata nei Centri più grandi. Il caregiver di gran lunga prevalente è quello familiare. In questo la realtà italiana è sovrapponibile a quella di altri paesi ad eccezione come noto ed ampiamente già discusso in precedenza, della Francia.

Uscita dalla DP

Nel 2022 si conferma il miglioramento osservato per la mortalità mentre sostanzialmente invariato è il trasferimento alla HD ed il trapianto. Se si esclude il 2019, anno per il quale il Censimento è stato condotto in piena pandemia e risultato incompleto sia nel numero di Centri partecipanti che nelle informazioni ricevute, è la prima volta che le uscite dalla DP scendono sotto i 30 episodi per 100 anni-pazienti.

I dati di registro disponibili sono molto scarsi. Confrontati con ANZ e Francia l’Indice di Ricambio italiano è il minore, la mortalità paragonabile se non migliore anche se si osserva come il burn out (ritiro volontario dalla dialisi) sia significativamente minore di quello di altri Paesi (Figura 36-B).

Per le cause di drop out alla HD si evidenzia l’aumento del malfunzionamento del catetere e l’impossibilità a proseguire la DP. Per quest’ultimo aspetto i dati sono contrastanti con quelli di Francia e ANZ verosimilmente per la ridotta definizione di tale categoria.

Una possibile associazione con il minor ruolo del Nefrologo nel posizionamento e con il minor ricorso alla DP assistita registrati nel 2022, per quanto suggestiva, rimane da definire.

Confermata la riduzione osservata negli anni del drop out per peritonite, in accordo con il decremento osservato dell’incidenza delle peritoniti.

Infine, se considerate insieme, drop out per depurazione insufficiente ed UFF sono sovrapponibili a quelle degli altri Paesi (Figura 36-B).

onfronti internazionali. A) prevalenza in valore assoluto e percentuale riportata in diversi registri.
Figura 36: confronti internazionali. A) prevalenza in valore assoluto e percentuale riportata in diversi registri. Il Canada comprende il Québec dal 2020. La Scandinavia comprende Danimarca, Islanda, Svezia, Norvegia, Finlandia. B) i dati di outcome riportati dai Registri di Francia e ANZ.

Peritoniti

L’incidenza delle peritoniti è scesa nel 2022 a 0,176 episodi/anno paziente. In sostanza dai 5 episodi per anno-paziente degli anni ‘80 siamo a meno di 1 episodio ogni 5 anni. In particolare dal primo Censimento del 2005 (1 episodio ogni 36 mesi) ad oggi (1 episodio ogni 68 mesi) l’incidenza di peritoniti si è quasi dimezzata. Tale valore è tra i più bassi registrati nel mondo occidentale, decisamente inferiore al target massimo raccomandato dalle linee guida ISPD del 2022 [15] ed è in accordo al trend mondiale di questa complicanza (Figura 37) [16].

Anche per quanto riguarda l’etiologia, indagata per la prima volta in modo completo, i dati del Censimento sono in accordo con quanto osservato in altri Registri e lavori multicentrici [1719].

Andamento delle peritoniti nel tempo. Dati di Registro ricavato da Marshall et al [16].
Figura 37: andamento delle peritoniti nel tempo. Dati di Registro ricavato da Marshall et al [16]. Sono riportati i target massimi delle linee guida ISPD – 2022 ed il confronto con i dati dei Censimenti del GPDP.
EPS

I dati del 2022 sembrano confermare l’importante riduzione di questa complicanza della DP, limitata a pochi casi insorti in DP ed in HD. Si tratta di un dato controverso, per certi versi pericoloso perché potrebbe generare un calo di attenzione verso la più temibile complicanza della DP e che pertanto merita una analisi approfondita quale quella svolta dal Prof. Guido Garosi e della Dott.ssa Nicoletta Mancianti in allegato al Report.

Valutazione della permeabilità peritoneale

Il monitoraggio della permeabilità peritoneale, e la modalità con cui viene effettuato, è un importante indicatore di qualità di un programma di DP. I dati del Censimento mostrano un costante aumento negli anni del PET al 3,86%, utilizzato dal 15,6% dei Centri nel 2010 al 57,7% nel 2022. A tale successo hanno sicuramente contribuito le ricerche del Dott. Vincenzo La Milia che ne ha analizzato le ragioni in allegato al Report.

La DP per lo scompenso cardiaco refrattario

Quando lo scompenso cardiaco giunge in fase terminale il trattamento della congestione mediante DP rappresenta una possibile soluzione proposta già molti anni or sono. L’esperienza riportata in letteratura [2021] mostra degli evidenti effetti positivi sulla sintomatologia, la qualità della vita e le ospedalizzazioni. Rimangono ancora incerte le indicazioni sul momento di avvio di tale terapia e praticamente impossibile un reale confronto con la HD anche se i dati non mostrano differenze significative. Il Censimento mette in luce un importante aspetto legato a questa terapia. In un arco di tempo di oltre 10 anni il suo utilizzo in Italia rimane relegato allo stesso numero di Centri e per lo stesso numero di pazienti. I Centri che la utilizzano sono più grandi ed hanno un maggior ricorso alla DP assistita.

Effetto Centro

Il numero di Centri che utilizza la DP è rimasto sostanzialmente lo stesso negli anni. In diversi aspetti della DP esaminati (Incr-DP, drop out alla HD, assisted DP, DP non renale, PET) sembra avere importanza il cosiddetto “effetto Centro” valutato sommariamente come dimensione del programma DP (pazienti prevalenti): maggiori sono le dimensioni del programma di DP e migliori sembrano essere l’utilizzo ed i risultati della DP. Il Censimento del 2022 ha indagato in maniera più dettagliata le caratteristiche dei Centri quali la presenza di Medici e Infermieri dedicati, la disponibilità di locali dedicati e di un programma di visite domiciliari, le modalità con cui viene effettuato il Training. L’analisi dettagliata di questo importante Censimento è in corso e sarà di prossima pubblicazione.

 

Conclusioni

Il Censimento della DP, relativo al 2022, conferma la qualità della DP in Italia per l’elasticità delle prescrizioni, la riduzione della mortalità, la riduzione delle peritoniti e della EPS, l’ancora ampio ricorso alla DP assistita, anche se in riduzione, ed il monitoraggio della membrana peritoneale. Tuttavia l’utilizzo della DP sembra essere in riduzione. Il Censimento, limitato ai Centri DP, non consente di identificarne le ragioni ma solo di evidenziarne il contrasto con i risultati ottenuti. Il Censimento, grazie alla partecipazione attiva dei referenti della DP dei singoli Centri, si conferma un valido strumento, in continuo sviluppo, di conoscenza della realtà.

 

Ringraziamenti

Si ringraziano i Referenti dei Centri che hanno aderito al Censimento e che con il loro impegno hanno reso possibile la raccolta dati ed il presente lavoro.

Abdulsattar Giamila (Oristano)
Alberghini Elena (Cinisello Balsamo)
Albrizio Paolo (Voghera)
Alessandrello Maria Grazia Ivana (Modica)
Alfano Gaetano (Modena)
Amar Karen (Cernusco sul Naviglio)
Ambrogio Antonina (Rovigo)
Ancarani Paolo (Sestri Levante)
Angelini Maria Laura (forlì)
Ansali Ferruccio (Civitavecchia)
Apponi Francesca (Frosinone)
Argentino Gennaro (Napoli)
Avella Alessandro (Varese)
Barattini Marina (Massa)
Barbera Vincenzo (Colleferro)
Basso Anna (Padova)
Bellotti Giovanni (Sapri)
Benozzi Luisa (Borgomanero)
Bermond Francesca (Torino)
Bianco Beatrice (Verona)
Bigatti Giada (Sesto San Giovanni)
Bilucaglia Donatella (Torino)
Boccadoro Roberto (Rimini)
Boito Rosalia (Crotone)
Bonesso Cristina (San Donà di Piave)
Bonincontro Maria Luisa (Bolzano)
Bonvegna Francesca (Verbania)
Borettaz Ilaria (Melegnano – Vizzolo Predabissi)
Borrelli Silvio (Napoli)
Bosco Manuela (Gorizia)
Braccagni Beatrice (Poggibonsi)
Budetta Fernando (Eboli)
Cabibbe Mara (Milano)
Cabiddu Gianfranca (Cagliari)
Cadoni Maria Chiara (San Gavino Monreale)
Campolo Maria Angela (Lamezia Terme)
Cannarile Daniela Cecilia (Bologna)
Cannavo’ Rossella (Firenze)
Canonici Marta (Fabriano)
Cantarelli Chiara (Parma)
Caponetto Carmelo (Siracusa)
Cappadona Francesca (Genova)
Cappelletti Francesca (Siena)
Caprioli Raffaele (Pisa)
Capurro De Mauri Federica Andreana (Novara)
Caria Simonetta (Quartu Sant’ Elena)
Carta Annalisa (Nuoro)
Caselli Gian Marco (Firenze)
Casuscelli di Tocco Teresa (Messina)
Cataldo Emanuela (Altamura)
Cernaro Valeria (Messina)
Cerroni Franca (Rieti)
Ciabattoni Marzia (Savona)
Cianfrone Paola (catanzaro)
Cimolino Michele (Pordenone)
Comegna Carmela (Tivoli)
Consaga Marina (Livorno)
Contaldo Gina (Monza)
Conti Paolo (Arezzo)
Cornacchia Flavia (Cremona)
Cosa Francesco (Legnano)
Cosentini Vincenzo (San Bonifacio)
Costantini Luigia (Vercelli)
Costantino Ester Grazia Maria (Manerbio)
Costanza Giuseppa (Gela)
D’Alonzo Silvia (Roma)
D’Altri Christian (Martina Franca)
D’Amico Maria (Erice)
De Blasio Antonietta (Caserta)
Del Corso Claudia (Pescia)
Della Gatta Carmine (Nola)
D’Ercole Martina (La Spezia)
Di Franco Antonella (Barletta)
Di Liberato Lorenzo (Chieti)
Di Loreto Ermanno (Atri)
Di Renzo Brigida (Brindisi)
Di Somma Agnese (San Marco Argentano)
Di Stante Silvio (Pesaro – Fano)
Dinnella Angela Maria (Anzio)
Distratis Cosimo (Manduria)
Dodoi Diana Teodora (Chieri)
Domenici Alessandro (Roma)
Esposito Samantha (Grosseto)
Esposito Vittoria (Pavia)
Farina Marco (Lodi)
Ferrando Carlo (Cuneo)
Ferrannini Michele (Roma)
Ferrara Gaetano (San Giovanni Rotondo)
Figliano Ivania Maria (Vibo Valentia)
Figliola Carmela (Gallarate)
Filippini Armando (Roma)
Finato Viviana (San Miniato)
Fiorenza Saverio (Imola)
Frattarelli Daniele (Roma Ostia)
Gabrielli Danila (Aosta)
Gai Massimo (Torino)
Garofalo Donato (Fermo)
Gazo Antonietta (Vigevano)
Gennarini Alessia (Bergamo)
Gherzi Maurizio (Ceva)
Giancaspro Vincenzo (Molfetta)
Gianni Glauco (Prato)
Giovannetti Elisabetta (Camaiore)
Giovannetti Elisabetta (Lido di Camaiore)
Giozzet Morena (Feltre)
Giuliani Anna (Vicenza)
Giunta Federica (Macerata)
Graziani Romina (Ravenna)
Guizzo Marta (Castelfranco Veneto)
Heidempergher Marco (Milano)
Iacono Rossella (Civita Castellana)
Iadarola Gian Maria (Torino)
Iannuzzella Francesco (Reggio Emilia)
Incalcaterra Francesca (Palermo)
La Milia Vincenzo (Lecco)
Laudadio Giorgio (Bassano del Grappa)
Laudon Alessandro (Trento)
Lenci Federica (Ancona)
Leonardi Sabina (Trieste)
Lepori Gianmario (Olbia)
Leveque Alessandro (Citta’ di Castello)
Licciardello Daniela (Acireale)
Lidestri Vincenzo (Chioggia)
Lisi Lucia (Vimercate)
Lo Cicero Antonina (San Daniele del Friuli )
Luciani Remo (Roma)
Maffei Stefano (Asti)
Magnoni Giacomo (Bologna)
Malandra Rossella (Teramo)
Manca Rizza Giovanni (Pontedera)
Mancuso Verdiana (Agrigento)
Manfrini Vania (Seriate)
Manini Alessandra (Crema)
Marcantoni Carmelita (Catania)
Marchetti Valentina (Lucca)
Marini Alvaro (Popoli)
Martella Vilma (Lecce)
Masa Maria Alessandra (Sondrio)
Mastrippolito Silvia (Lanciano)
Mastrosimone Stefania (Treviso)
Matalone Massimo (Catania)
Mauro Teresa (Corigliano Rossano)
Mazzola Giuseppe (Mantova)
Melfa Gianvincenzo (Como)
Messina Antonina (Catania)
Miglio Roberta (Busto Arsizio)
Miniello Vincenzo (Pistoia)
Mollica Agata (Cosenza)
Montalto Gaetano (Taormina)
Montanari Marco (Ariccia)
Montemurro Vincenzo (Firenze)
Musone Dario (Formia)
Nardelli Luca (Milano)
Neri Loris (Alba)
Orani Maria Antonietta (Milano)
Palmiero Giuseppe (Napoli)
Palumbo Roberto (Roma)
Panuccio Vincenzo Antonio (Reggio Calabria)
Panzino Antonio Rosario (Catanzaro)
Parodi Denise (Arenzano)
Pastorino Nadia Rosa (Novi Ligure)
Pellegrino Cinzia (Cetraro)
Perilli Luciana (Vasto)
Perna Concetta (Cerignola)
Perosa Paolo (Pinerolo)
Pieracci Laura (Imperia)
Pietanza Stefania (Putignano)
Pignone Eugenia (Torino)
Pinerolo Maria Cristina (Milano)
Piraina Valentina (ivrea)
Pirrottina Maria Anna (San Benedetto del Tronto)
Pisani Antonio (Napoli)
Pogliani Daniela Rosa Maria (Garbagnate Milanese)
Porreca Silvia (Bari)
Pozzi Marco (Desio)
Prerez Giuseppina (Dolo)
Previti Antonino (Santorso)
Puliti Maria Laura (Palestrina)
Randone Salvatore (Avola)
Ricciardi Daniela (Castiglione del Lago)
Ricciatti Annamaria (Ancona)
Rocca Anna Rachele (Roma)
Rubini Camilla (Venezia Mestre)
Russo Francesco Giovanni (Scorrano)
Russo Roberto (Bari)
Sabatino Stefania (Udine)
Sacco Colombano (Biella)
Sammartino Fulvio Antonio (Pescara)
Santarelli Stefano (Jesi)
Santese Domenico (Taranto)
Santinello Irene (Piove di Sacco)
Santirosi Paola Vittori (Foligno-Spoleto)
Santoferrara Angelo (Civitanova Marche)
Saraniti Antonello (Milazzo)
Savi Umberto (Belluno)
Scalso Berta Ida (Cirie’)
Scarfia Rosalia Viviana (Caltagirone)
Serriello Ilaria (Roma)
Signorotti Sara (Cesena)
Silvana Baranello (Campobasso)
Somma Giovanni (Castellamare di Stabia)
Sorice Mario (Senigallia)
Spissu Valentina (Sassari)
Stacchiotti Lorella (Giulianova)
Stucchi Andrea (Milano)
Taietti Carlo (Treviglio)
Tata Salvatore (Venezia)
Teri Antonino (Foggia)
Tettamanzi Fabio (Tradate)
Timio Francesca (Perugia)
Todaro Ignazio (Piazza Armerina)
Toriello Gianpiero (Polla)
Torraca Serena (Salerno)
Trepiccione Francesco (Napoli)
Trubian Alessandra (Legnago)
Turchetta Luigi (Cassino)
Vaccaro Valentino (Alessandria)
Valsania Teresa (Piacenza)
Vecchi Luigi (Terni)
Veronesi Marco (Ferrara)
Visciano Bianca (Magenta)
Viscione Michelangelo (Avellino)
Vizzardi Valerio (Brescia)
Zanchettin Gianantonio (Conegliano)
Zeiler Matthias (Ascoli Piceno)

 

Bibliografia

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