Abstract
È qui riportata la breve esperienza di un piccolo Centro di Nefrologia situato nell’Ospedale di Massa Marittima, individuato, dalla direzione aziendale, come struttura no-COVID.
Si descrive l’approccio per la prevenzione della diffusione dell’infezione da COVID-19 tra i pazienti emodializzati ed il personale del reparto, le metodiche attuate per l’individuazione dei soggetti COVID-19 positivi con focus sull’uso dei test sierologici rapidi e dei tamponi rinofaringei (RT-PCR) in soggetti asintomatici.
I risultati dei primi test sierologici per le IgM e le IgG eseguiti su 34 pazienti, negativi ai tamponi rinofaringei, mostravano positività nel 41,18% dei casi. Essi sono classificabili come falsi positivi sia per i referti dei tamponi, che ripetutamente hanno dato risultati negativi, sia per la negatività dell’anamnesi e della clinica, sia per gli esiti della seconda determinazione, avvenuta dopo 18 giorni, in cui tutti i soggetti sono risultati negativi.
L’interpretazione dei test sierologici è complessa e deve essere inserita in una più ampia valutazione del soggetto che comprenda un’accurata anamnesi (storia epidemiologica, comorbidità), la presenza/assenza di segni e sintomi, i risultati di test di conferma con riferimento ad un periodo di osservazione ben preciso, per evitare di classificare come immunologicamente protetti, i soggetti falsi positivi.
Parole chiave: COVID-19, SARS CoV-2, test sierologici, soggetti asintomatici, falsi positivi