Abstract
Con l’invecchiamento, fattori diversi contribuiscono a modificare la farmacocinetica e la farmacodinamica e quindi possono causare risultati clinici variabili e imprevedibili.
Con l’avanzare dell’età si modifica la composizione corporea, diminuisce il flusso ematico al fegato ed al rene con conseguente ridotta funzione di entrambi gli organi e quindi diminuito metabolismo e insufficiente eliminazione dei farmaci. D’altra parte gli anziani sono a maggior rischio nell’uso dei farmaci sia per le ragioni su elencate che per la presenza di più patologie che determinano l’assunzione di numerosi farmaci che possono interagire fra loro. Le minori riserve fisiologiche e le condizioni legate alla fragilità contribuiscono all’avverarsi di tossicità o eventi avversi legati alla terapia. A queste cause si aggiungono fattori legati al sistema sanitario come la frammentazione delle cure con più medici prescrittori e l’inadeguato training nel trattare il paziente anziano. Risulta quindi di fondamentale importanza la necessità di una corretta ricognizione e riconciliazione farmacologica.
La frequenza di reazioni avverse da farmaci è circa da tre a dieci volte superiore nel paziente anziano e clinicamente le reazioni avverse sono più gravi. Inoltre vi è una stretta relazione fra l’incidenza di reazioni avverse e funzione renale a sua volta responsabile di modificazioni nella farmacocinetica e farmacodinamica dei farmaci ed il rene è molto spesso l’organo bersaglio delle reazioni avverse da farmaci.
Parole chiave: Farmaci, rene, reazioni avverse, tossicità