Novembre Dicembre 2016 - Editoriali

Il GIN: qual è il suo target? Tra passato e futuro: quale futuro?

Con questo numero il GIN compie 4 anni dal passaggio della distribuzione cartacea a quella on-line. La nuova versione ha ricevuto numerosi apprezzamenti e qualche critica. Probabilmente più appropriate le critiche che gli apprezzamenti, o, perlomeno, le critiche hanno un maggior significato per un tentativo di miglioramento.

Abbiamo raggiunto una visibilità, ormai consolidata, di oltre 6 mila visitatori unici (Figura 1 e Figura 2) e un numero di oltre 12 mila pagine visualizzate al mese (Figura 3 e Figura 4).

É attiva una pagina Facebook (Figura 5) con oltre mille followers e una di Twitter (Figura 6).

Rimane un grosso limite quello di non avere ancora la possibilità di ricercare gli articoli pubblicati inserendo parole chiave o nomi di autori (sic!). Richiesta ripetuta negli anni ma non soddisfatta: chiunque voglia cercare un paper pubblicato sul GIN deve effettuare una ricerca prima su PubMed (secondo sic!), per poi tornare sul GIN e scaricare il PDF.

Così come dovrebbe essere possibile evidenziare lo stato “in press” di un articolo in un giornale on-line: questa funzione dovrebbe essere prevista “da contratto” (terzo sic!, ma mi fermo qui altrimenti diventerebbe un editoriale pieno di “sic”) e senza oneri aggiuntivi.

Per migliorare la diffusione del GIN, all’inizio del nostro mandato, scrivemmo una lettera ai Presidenti degli Ordini dei Medici delle province Italiane affinché inviassero agli iscritti delle rispettive province il link utile per la registrazione e accesso alla nostra rivista. All’epoca ricevemmo le risposte positive di sole 3 province. Davamo per scontato che le altre avessero diffuso il messaggio ai medici iscritti, ma forse è stata una fiducia mal riposta. Riprenderemo questa attività di propaganda, migliorandola in tal senso e diffonderemo l’invito anche ai Direttori delle Scuole di Specializzazione in Nefrologia e dei Corsi di Dottorato.

Se è strano che i giovani nefrologi non leggano il GIN, è invece incomprensibile che le Scuole Nefrologiche Universitarie non si attivino in tale senso. Far partecipare gli specializzandi alla vita della Società Scientifica che li rappresenta è il primo passo per creare una comunità in costante e continua crescita. I nefrologi adulti diventano nefrologi “di esperienza” (o diversamente giovani) in cui l’entusiasmo degrada con l’aumentare dell’esperienza. Tale gap deve essere colmato con l’inclusione delle giovani generazioni… In tale ottica stiamo organizzano nel GIN una sezione per pubblicare le Tesi di Specializzazione in Nefrologia o nel Dottorato di Ricerca che ci saranno inviate (allerteremo i Direttori di Cattedra!).

Avanziamo alcune proposte per migliorare il GIN.

Il GIN, come organo ufficiale della SIN, dovrebbe essere il sito in cui trovano visibilità sia le Procedure e i Percorsi Diagnostici Terapeutici delle varie strutture nefrologiche italiane.

Allo stesso modo può avvenire per la pubblicazione dei protocolli degli Studi Multicentrici che i vari gruppi nefrologici italiani organizzano: può essere un modo idoneo anche per l’arruolamento dei pazienti oltre che per rendere evidente lo stato delle ricerche nefrologiche italiane.

Sarebbe poi auspicabile che nascesse una sezione dedicata alla pubblicazione dei resoconti dei congressi e dei corsi educazionali da parte di coloro che hanno presentato delle relazioni. In passato abbiamo già invitato diversi colleghi: nel 2016 solo 4 autori hanno accettato l’invito. Li citiamo: il dr. Nordio che ha presentato il Report del Registro Italiano di Dialisi, il dr. Galassi, il dr. Cozzolino e la dr.ssa Pasquali che hanno presentato un paper sulla  base delle loro relazioni. Per il 2017 ci aspettiamo una partecipazione maggiore, stile Bertinoro!

Cosa bolle in pentola? Da questo numero inizia una collaborazione con il dr. Vincenzo Montinaro, di cui il dr. Di Iorio è un follower per il suo interessante blog su Facebook intitolato “Medical and Nephrology Community”, per una sezione che abbiamo deciso di intitolare “Medicina e Nefrologia dai Social Networks” (Figura 7) perchè (cito le sue parole) “La ricerca delle fonti di aggiornamento professionale per il medico, un tempo non molto remoto, passava attraverso la consultazione di noiosi volumi di Index Medicus o più simpatici opuscoletti di Current Contents. Entrambe le cose richiedevano molto tempo, la necessità di trasportare materiale cartaceo o, più spesso, doversi recare nelle biblioteche per consultare queste pubblicazioni periodiche. Fare una revisione sistematica della letteratura su un argomento specifico era un’impresa titanica che richiedeva tempi lunghissimi e notevoli energie. Una svolta significativa si ebbe alla fine degli anni ’80 quando, tramite collegamento via modem alla banca dati della National Library of Medicine di Bethesda (Maryland, USA), si potette ….” Leggerete il seguito sul GIN.

Un altro step che il GIN ha deciso di affrontare è il problema di “Sanità e Corruzione”. Un problema serio che è davanti agli occhi di tutti. Abbiamo invitato una serie di personalità ad esprimere le loro idee sull’argomento, e il dr. Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Anticorruzione ha promesso di preparare un articolo per il primo numero di Gennaio 2017. Abbiamo rivolto lo stesso invito a Rita Borsellino, Eugenio Scalfari e Pietro Grasso: aspettiamo le loro adesioni.

Un’altra iniziativa che stiamo cercando di mettere in piedi è una sezione intitolata “Salviamo il SSN”. Non ho rubato l’idea a Nino Cartabellotta (presidente di GIMBE), ma lo abbiamo anzi invitato a mettere per iscritto sul GIN le proprie considerazioni sull’argomento come già fa su Facebook. Ha accettato, nonostante i suoi molteplici impegni.

Infine l’auspicio per il futuro è quello di pubblicare con regolarità dei video direttamente sul GIN senza utilizzare delle piattaforme video esterne, spesso non visibili su computer ospedalieri. È un’idea che coviamo da quando abbiamo avuto in carico la responsabilità editoriale. Abbiamo avuto solo 2 possibilità di inserire video: nel primo numero del 2014 è stato pubblicato un paper dal titolo “La gestione della FAV nei pazienti in dialisi” del dr. Lopez di Matera che conteneva il video di una costruzione di F.A.V.

Il secondo esempio, dovuto solo alla pazienza “sovraumana ” della dr.ssa Cristiana Rollino, è il paper della dr.ssa Cristina Borgio della SOSD Dietologia dell’ Ospedale S. G. Bosco di Torino: il lavoro intitolato “Cena ipoproteica: i pazienti cucinano“, pubblicato sul volume 4 del GIN 2014, contiene un video su youtube in cui i pazienti cucinano cibi aproteici in collaborazione con cuochi professionisti.

Questi sono solo esempi, ma possiamo (e dobbiamo) in futuro inserire video per il posizionamento dei cateteri peritoneali, per la visita specialistica in un ambulatorio multidisciplinare, per la preparazione di una terapia nutrizionale da parte della dietista, e quant’altro… La vista è un organo importante per imparare e ricordare.

Concludiamo con un invito… Chi ha idee le proponga, perchè il GIN non è una scatola vuota e perché gli Editori hanno una mentalità aperta. Un giornale importante si deve dotare di un numero di Editor “non finito”.