Maggio Giugno 2024 - Articoli originali

Emodialisi “green”: il concentrato acido centralizzato del centro dialisi del policlinico di Modena

Abstract

Introduzione e scopo dello studio. Il sistema di preparazione e distribuzione centralizzato del concentrato acido rappresenta una vera e propria innovazione in ambito emodialitico, se confrontato con le sacche acide, in termini di praticità ed ecosostenibilità. L’obiettivo dello studio è quello di confrontare l’utilizzo delle sacche acide tradizionali con il sistema di distribuzione centralizzato del concentrato acido con particolare attenzione alle differenze in termini di ecosostenibilità e praticità.
Metodi. Presso la SC di Nefrologia Dialisi e Trapianto renale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena è stato installato il sistema Granumix® (Fresenius Medical Care, Bad Homburg, Germania). I dati raccolti prima dell’introduzione del sistema Granumix® (comprendenti le sacche acide impiegate, le scatole e i bancali utilizzati per l’imballaggio di queste ultime, i litri di soluzione acida utilizzati e i chilogrammi di rifiuti generati tra legno, plastica, cartone e soluzione acida residua) sono stati confrontati con quelli raccolti dopo l’avvio dell’impiego del sistema Granumix®, analizzando in particolare fattori quali il consumo di materiali, il volume di rifiuti generati, i prodotti inutilizzati e quindi sprecati, il tempo necessario per la preparazione della seduta dialitica e la soddisfazione degli infermieri per documentare quale sistema fosse più sostenibile dal punto di vista ambientale.
Risultati. I dati raccolti nel 2019 presso il nostro Centro Dialisi mostrano un consumo pari a 30˙000 sacche acide che hanno generato più di 20˙000 kg di rifiuti tra legno, plastica e cartone e circa 12˙000 litri di soluzione acida residua da smaltire, con una movimentazione dei pesi da parte degli operatori che ha raggiunto quasi i 160˙000 kg. L’impiego del sistema di distribuzione centralizzato del concentrato acido ha prodotto un’importante riduzione dei rifiuti generati (2˙642 kg vs 13˙617 kg), della soluzione acida residua da smaltire (2˙351 litri vs 12˙100 litri) e dei pesi movimentati dagli operatori (71˙522 kg vs 158˙117 kg).
Conclusioni. Il concentrato acido sembra quindi essere più adatto alla sfida della sostenibilità che la dialisi deve affrontare oggi e che risiede soprattutto nel significativo aumento del numero di pazienti, che porta a un maggior numero di trattamenti e quindi a una crescente domanda di prodotti eco-sostenibili.

Parole chiave: emodialisi, innovazione, sostenibilità, concentrato acido, distribuzione centralizzata

Introduzione

Dopo circa 80 anni dal primo trattamento emodialitico, sono tante le sfide che la dialisi deve ancora affrontare. Tra le più importanti va menzionato il significativo trend dell’aumento del numero di pazienti in dialisi che di conseguenza porterà a un aumento nell’utilizzo di risorse naturali e nella produzione di rifiuti [1].  La consapevolezza che la maggior parte dei rifiuti della dialisi viene smaltita senza entrare nel processo del riciclaggio (materiale contaminato da sangue o fluidi biologici, prodotti assimilabili a farmaci) è uno stimolo a una crescente necessità di sviluppare e adottare soluzioni ecosostenibili che riducano l’impatto ambientale e l’inquinamento. Inoltre, l’adozione di soluzioni eco-friendly rappresenta un investimento per le aziende del settore sanitario poiché può generare vantaggi economici nel lungo periodo. Una recente innovazione tecnologica in ambito emodialitico è l’implementazione di un sistema automatizzato per la produzione e distribuzione del concentrato acido.  

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