Abstract
Introduzione: Il termine emodialisi (HD) incrementale significa che sia la dose di dialisi che la frequenza possono essere piccole all’inizio del trattamento dialitico e dovrebbero essere aumentate progressivamente per compensare una successiva riduzione della funzione renale residua. Politica del Centro Dialisi di Matera è tentare un inizio incrementale del trattamento dialitico senza una rigorosa dieta ipoproteica in tutti i pazienti che scelgono l’HD e con diuresis quotidiana (UO) >500 ml/die. Questo studio ha lo scopo di analizzare i risultati di questa politica negli ultimi 20 anni.
Materiali e metodi: Sono stati valutati i dati dei pazienti che hanno iniziato il trattamento dialitico nel periodo compreso tra il 01-01-2000 e il 31-12-2019. Criteri di esclusione dallo studio furono: diuresi giornaliera <500 ml/die o follow-up <3 mesi dopo l’inizio del trattamento dialitico.
Risultati: I pazienti valutati furono 266; 64 furono esclusi dallo studio. I restanti 202 pazienti furono arruolati nello studio e suddivisi in 3 gruppi (G1, G2 e G3) in base alla frequenza del trattamento all’inizio della dialisi: 117 pazienti (57.9%) cominciarono con ritmo monosettimanale (1HD/wk) (G1); 46 (22.8%) con ritmo bisettimanale (2HD/wk) (G2); 39 (19.3%) con ritmo trisettimanale (3HD/wk) (G3). I pazienti di G1 rimasero in 1HD/wk 11.9 ±14.8 mesi e furono successivamente trasferiti in 2HD/wk per ulteriori 13.0 ±20.3 mesi. I pazienti di G2 rimasero in 2HD/wk 16.7 ±23.2 mesi. Complessivamente, 25943 sessioni furono effettuate durante i periodi di dialisi meno frequente invece di 47988, che sarebbero state effettuate se i pazienti fossero state trattati con 3HD/wk, risparmiando così 22045 sedute (45.9%). La mortalità dell’intero gruppo fu 12.6%, sovrapponibile a quella della mortalità media della popolazione dialitica italiana (16.2%). La sopravvivenza a 1 e 5 anni, non differente in maniera significativa tra i 3 gruppi, fu: 94% e 61% (G1); 83% e 39% (G2); 84% e 46% (G3).
Conclusioni: Il nostro studio osservazionale a lungo termine suggerisce che l’HD incrementale è una valida opzione nei pazienti incidenti, essendo possibile nella gran parte di loro (80.7%) per circa 1-2 anni, con evidenti benefici socio-economici e percentuali di sopravvivenza comparabili a quelli della popolazione dialitica italiana. Tuttavia, mancano studi randomizzati controllati e quindi necessari urgentemente. Se questi confermeranno i dati osservazionali, l’HD incrementale sarà un nuovo standard di cura.
Parole chiave: emodialisi, emodialisi incrementale, clearance renale dell’urea, modello cinetico dell’urea, Diuresi