Abstract
Il termine “infiammazione” è certamente uno dei termini medici più antichi che continua ancora ad essere usato, ma nell’arco dei secoli il suo significato è cambiato. Il presente lavoro è una visione storica e critica del concetto di infiammazione, con particolare riferimento alle malattie renali. Nei secoli si passa da una definizione “sintomatica” della infiammazione ad una di tipo “isto-patologica”, caratterizzata da “infiltrati infiammatori” nei tessuti e divisa in sottocategorie a seconda del tipo cellulare coinvolto. Il vantaggio di tale classificazione è la generale risposta ai cortisonici (con poche eccezioni) e la disponibilità di farmaci specifici per ciascun tipo di infiltrato. Infine, si passa ad una definizione “molecolare” della infiammazione, in cui gli infiltrati cellulari cedono il posto ai mediatori chimici rinvenibili nel plasma. Gli autori mostrano che l’uso dei biomarcatori umorali ha portato a una inflazione del numero di patologie “infiammatorie”. Questo effetto è evidente anche in campo nefrologico.
Parole chiave: infiammazione, proteine fase acuta, nefrite, immunosoppressori