Metformina e Diabete: ha ancora senso un suo utilizzo nei paz. con IRC II stadio o rappresenta un ulteriore fattore di rischio?

Abstract

Pz donna di 62 anni giunge al P.S.G. per astenia, febbricola, diuresi presente. In anamnesi riferisce ipertensione arteriosa in terapia da circa 5 anni, diabete mellito da circa 2 anni in terapia con Metformina 1 gr x 3/die.  Esami ematochimici: Azotemia 195 mg/dl, creatinina 8.0 mg/dl, Ph 6.877, HCO3 5.1 mmol/L BE -29.1 mmol/l. Rapido peggioramento delle condizioni cliniche con insorgenza di ipotensione arteriosa – 85/60 mmHg, obnubilamento del sensorio. Inizia terapia con Bicarbonati e.v., si posiziona in Urgenza C.V.C. e si sottopone ad AFB con infusione di bicarbonati 2000 ml/h per 4 ore, flusso sangue 250 ml/min., l’emodinamica è stata sostenuta con infusione di dopamina 200 mg: 2 fiale in 250 cc di fisiologica vel 30 – 40 ml/h, La pz dopo essere stata sottoposta a tre AFB, ha interrotto la dialisi per ripresa della diuresi spontanea e progressivo miglioramento della funzione renale e della pressione arteriosa. Monitorizzata, dopo la dimissione, i parametri della funzione renale sono rientrati nei limiti della norma, clearance compatibile con IRC II – III stadio.

Conclusioni: la disidratazione, la febbre, l’IRC II stadio, non diagnosticata hanno causato, in un tempo brevissimo, un accumulo di metformina, che è stata la causa dell’Acidosi Metabolica. La pz. salvata grazie al posizionamento del CVC ed al in trattamento AFB con l’infusione di grossi quantitativi di Bicarbonati e.v.

L’utilizzo della Metformina in pz. > 50 anni e/o con clearance della creatinina < 60 ml/min., deve essere subordinato allo studio preliminare e periodico della funzione renale.

Parole Chiave: Metformina, Diabete, IRA, Acidosi Metabolica.

Paziente di sesso femminile di 62 anni giunge al P.S.G. per astenia, malessere generale e riferita febbricola, in anamnesi riferisce ipertensione arteriosa in terapia antipertensiva da circa 5 anni, diabete mellito non insulino dipendente da circa 2 anni in terapia con Metformina 1 gr x 3/die. 

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Insufficienza renale acuta in un paziente con mega diverticolo vescicale

Abstract

Descriviamo il caso di un uomo di 77 anni, che giunge presso la nostra U.O. per insufficienza renale acuta (IRA) su cronica (IRC), discomfort gastrico e vaghi sintomi urinari con diuresi apparentemente conservata e sospetto “versamento addominale”. L’esame fisico confermava la presenza di versamento addominale, ma l’esame ultrasonografico addominale rivelava la presenza di un diverticolo gigante della vescica urinaria con idronefrosi bilaterale. Discutiamo quindi l’approccio diagnostico e terapeutico di queste rare complicazioni soffermandoci sugli aspetti tecnici e sui possibili rischi.

 

PAROLE CHIAVE: Diverticoli vescicali, nefropatia ostruttiva, IRA

RAZIONALE

I diverticoli vescicali sono erniazioni della tonaca mucosa e sottomucosa attraverso la parete vescicale. Possono essere solitari o multipli raggiungendo anche dimensioni considerevoli, causando molto raramente ritenzione urinaria. I pochi casi di mega diverticolo descritti in letteratura sono di tipo congenito ed associati ad una vescica neurogena o ad un ostacolo dell’out-flow vescicale. Nel soggetto adulto in età avanzata sono stati descritti rari esempi, generalmente originanti da un’ostruzione delle vie urinarie, come nel caso di ipertrofia prostatica benigna (IPB). Nella maggior parte dei casi i sintomi descritti erano vaghi (discomfort gastrico, tenesmo e senso di peso vescicale), ma non era stata riportata l’insorgenza di un’insufficienza renale acuta (IRA) conclamata (1, 2). 

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