La valutazione psichiatrica e psicologica nel trapianto di rene da donatore vivente: l’esperienza di un singolo centro

Abstract

Introduzione: Il trapianto di rene da donatore vivente rappresenta il trattamento di scelta per la malattia renale allo stadio terminale. Il trapianto ha complesse implicazioni psicosociali, ancora parzialmente inesplorate.
Metodi: Lo studio include tutte le coppie di donatori e riceventi inviate consecutivamente dall’equipe nefrologica per valutazione psicosociale per trapianto di rene da donatore vivente. Sono state raccolte variabili cliniche e sociodemografiche, incluse anamnesi psichiatrica, uso attuale e pregresso di terapia psicofarmacologica, motivazione e livello di informazione rispetto al trapianto. I partecipanti hanno completato la scala Symptom Checklist-90-R (SCL-90-R) per la valutazione del disagio psicopatologico.
Risultati: Da gennaio 2014 a gennaio 2019 53 coppie hanno intrapreso la valutazione psicosociale. Sette (13%) candidati riceventi e 13 (25%) candidati donatori hanno riportato una storia di pregresso disagio psicologico e/o disturbo psichiatrico. La valutazione ha confermato una diagnosi psichiatrica in 4 riceventi (7.5% del campione, con diagnosi di disturbo dello spettro autistico, disturbo di personalità istrionico, disturbo ansioso depressivo) e 5 donatori (9%, con diagnosi di disturbo di personalità narcisistico in un caso, disturbo ansioso depressivo in 4 casi). I punteggi medi nella sottoscala Indice Globale di Severità (GSI) della SCL-90-R sono risultati 0.3 ±0.3 e 0.2 ±0.2 rispettivamente nei riceventi e nei donatori. Otto coppie (15%) hanno interrotto il percorso prima del trapianto. Quattro coppie sono state escluse per il riscontro di una seria condizione medica incompatibile con il trapianto. La valutazione psicologico/psichiatrica ha escluso un candidato. Una coppia ha abbandonato il percorso prima di aver completato gli esami previsti. Una ricevente ha rifiutato la proposta di trapianto cross over, una donatrice ha ritirato il consenso al trapianto al termine della valutazione.
Conclusioni: Il riscontro di una quota limitata ma significativa di disagio psicopatologico nei donatori e nei riceventi supporta l’utilità di competenze psichiatriche e psicologiche all’interno dell’equipe trapiantologica.

Parole chiave: trapianto di rene da donatore vivente, disturbi psichiatrici, disagio psicologico

Ci spiace, ma questo articolo è disponibile soltanto in inglese.

Introduction

Living donor kidney transplantation (LDKT) is a well-established treatment for end stage renal disease, in terms of recipient’s survival and quality of life [1]. LDKT is a complex procedure that raises psychological and ethical issues. More than 30% of living donations come from biologically unrelated donors, mainly partners or friends with a longstanding emotional connection to the recipient [2]. International guidelines clearly recommend a detailed psychosocial evaluation including the assessment of a donor’s psychological status, their motivations, knowledge and expectations about transplant and donation, and the potential for undue emotional pressure to donate [35]. Indeed, the safety and wellbeing of living donors represents a high priority in organ transplantation.

 

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