Marzo Aprile 2024 - Nefrologo in corsia

Effetto antiproteinurico di GLP1-RA in aggiunta a SGLT2-I e ACE-I in un paziente diabetico con IgA nephropathy

Abstract

La Immunoglobulin A (IgA) nephropathy è una comune glomerulonefrite, ma il suo trattamento rimane materia di dibattito. È stata sostenuta la raccomandazione per la terapia steroidea, ma gli inibitori del sistema renina-angiotensina, RAAS, e gli inibitori del cotrasporto sodio-glucosio 2, SGLT2i, sono sempre più utilizzati poiché hanno un miglior rapporto rischio/beneficio rispetto agli steroidi sistemici e ai trattamenti immunosoppressivi. In questo caso clinico, in un paziente con diabete mellito tipo 2 (T2DM) e nefropatia IgA-correlata, comprovata da biospia renale, è stata dimostrata una rapida e significativa riduzione della proteinuria con effetto persistente per 2 anni, dopo aggiunta di un GLP1-RA al precedente trattamento con ACE-inibitore e SGLT2-i. Considerando gli effetti positivi dei GLP1-RA nella nefropatia diabetica, il presente caso clinico supporta l’idea che questi farmaci potrebbero anche rappresentare un’opzione terapeutica nell’IgA nephropathy.

Parole chiave: IgA nephropathy, Dulaglutide, Empagliflozin, DAPA-CKD, Empa-Kidney

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Introduction

IgA nephropathy is the most frequent glomerular disease worldwide. Its clinical course is variable, but in most cases there is a decline in renal function and, despite advances in our understanding of its pathogenesis, treatment strategies haven’t changed much over the last 2 or 3 decades. Patients at greatest risk of progressive renal impairment are those with hypertension, proteinuria >1 g/24 h and reduced glomerular filtration rate at diagnosis [1].

There are no disease-specific therapies for IgA nephropathy and the established treatment approach for most patients is to apply supportive measures that include the use of renin-angiotensin-aldosterone system blockade (RAAS) [1, 2] and more recently SGLT2i (as evidenced by the DAPA-CKD study [3] and by the subanalysis of EMPAKIDNEY study, in which 25% of patients were affected by glomerular diseases) [4].

At present, there is insufficient evidence for the additional use of immunosuppressive agents, antiplatelet agents or anticoagulants. The role of immunosuppressive therapy remains controversial and is usually reserved for patients who don’t respond to supportive measures [2]. 

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