Abstract
L’onconefrologia è un campo nascente e in costante espansione che costituisce un’interfaccia clinica tra nefrologia e oncologia. Oncologo e nefrologo si confrontano sempre più spesso anche al di là degli incontri multi-disciplinari con altri specialisti. Timing, dose terapeutica e gestione degli effetti avversi sono i principali argomenti di confronto. I disordini elettrolitici rappresentano un frequente ricorso alla consulenza nefrologica. Nella maggior parte dei casi, essi sono secondari al tumore o alle terapie oncologiche. Il grande sforzo negli ultimi anni nel trovare terapie targeted, immune-based e cell-based ha portato d’altra parte all’identificazione di nuovi effetti collaterali. Tra gli squilibri elettrolitici più comuni, abbiamo l’iposodiemia, l’ipopotassiemia, l’iperpotassiemia, l’ipercalcemia e l’ipomagnesemia. È stato dimostrato che i disturbi elettrolitici peggiorano la prognosi del paziente oncologico, oltre a causare un ritardo nell’avvio delle terapie specifiche per il tumore o una loro interruzione. È importante quindi riconoscere tempestivamente il disordine elettrolitico e trattarlo. In questa review, ci focalizzeremo in particolare sul trattamento dell’iposodiemia come disordine più frequente nei pazienti oncologici, ma anche sui nuovi casi descritti di ipo- e iperpotassiemia e acidosi metabolica.
Parole chiave: iposodiemia, paziente oncologico, disturbi elettrolitici, iperpotassiemia