Abstract
Nel corso degli ultimi due decenni è stato dimostrato che, oltre all’attività eritropoietica, l’eritropoietina (EPO) esercita numerose altre funzioni, tra cui quelle neuro-protettive, anti-apoptotiche, antiossidanti, angiogenetiche e immunomodulanti. L’azione dell’EPO si esplica attraverso l’interazione con due differenti forme del suo recettore (EPOR): una omodimerica, responsabile degli effetti eritropoietici, ed una eterodimerica, responsabile degli effetti non eritropoietici. La stimolazione di quest’ultimo recettore si è dimostrata anche efficace nel prolungare la sopravvivenza del trapianto d’organo, sia in modelli murini che nell’uomo.
Lo sviluppo di nuove molecole che agiscono selettivamente sull’EPOR eterodimerico, privo di attività eritropoietica, ha consentito di iniziare a valutare l’effetto di trattamenti a lungo termine, evitando di incorrere nelle possibili complicanze, di natura principalmente cardiovascolare, legate all’aumento dell’ematocrito.
Parole chiave: eritropoietina, EPO, ARA290, EPOR