Novembre Dicembre 2018 - Position Paper

Esame fisico, chimico e morfologico delle urine: raccomandazioni per la fase post analitica del Gruppo Interdisciplinare Laboratorio e Clinica Apparato Urinario (GIAU)

Abstract

Con queste raccomandazioni il Gruppo interdisciplinare di analisi delle urine (GIAU) mira a stimolare i seguenti aspetti:
• miglioramento e standardizzazione dell’approccio post analitico dell’esame fisico, chimico e morfologico delle urine (ECMU).
• Enfatizzare il valore aggiunto dell’ECMU selezionando i parametri clinicamente significativi con chiara indicazione dei metodi analitici, delle unità di misura, dei valori di riferimento
• Miglioramento dell’interpretazione dell’analisi delle urine eseguita mediante dip stick con particolare riguardo alla riconsiderazione della significatività diagnostica dei parametri valutati insieme ad una crescente consapevolezza dei limiti di sensibilità e specificità di questo metodo analitico. Con la capacità di proporre e condurre indagini di approfondimento con metodi analitici più sensibili e specifici.
• Aumentare la consapevolezza dell’importanza delle abilità professionali nel campo della morfologia urinaria e delle loro relazioni con i clinici. attraverso l’introduzione, nella refutazione, di commenti descrittivi e interpretativi a seconda del tipo di richiesta, della complessità del laboratorio, della competenza del patologo.
• Implementare una politica di valutazione della qualità analitica utilizzando, oltre ai tradizionali controlli interni ed esterni, un programma per la valutazione della competenza morfologica.
La speranza è di rivalutare l’enorme potenziale diagnostico dell’ECMU, implementando un’analisi delle urine sui bisogni diagnostici personalizzati che ogni paziente porta con sé.

Parole Chiave: Fase post analitica, Raccomandazioni, Analisi delle urine

Introduzione

Il Referto

Per la medicina di Laboratorio il referto è la traduzione di accertamenti diagnostici in un’informazione utilizzabile clinicamente. Nel classico schema del “Brain-to-brain loop” di Lundberg (1), accanto al cervello del clinico, Burlina (2) inseriva un secondo cervello, quello del laboratorista a simboleggiare il processo di professionalità e di competenze che guidava una catena di eventi caratterizzati da una forte matrice culturale e organizzativa, a snodarsi dalla fase pre-pre-analitica, fino alla fase post-postanalitica sintetizzando una risposta sotto forma di referto.

 

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