Abstract
Background: Scopo dello studio è identificare, mediante un’indagine conoscitiva, i parametri che necessitano di monitoraggio durante una seduta emodialitica e farli confluire in una scheda di sorveglianza che permetta la conduzione ottimale del trattamento.
Metodi: Lo studio è stato condotto attraverso la metodologia del questionario e ha coinvolto 78 infermieri che lavorano in area nefrologica in Italia. La maggioranza dei partecipanti presenta un’età di servizio maggiore di 10 anni e appartiene a un contesto di emodialisi.
Risultati: I dati mostrano come la scheda di sorveglianza sia uno strumento diversificato in base ai trattamenti svolti. Tuttavia la maggioranza delle schede dialitiche presenta una sezione dedicata al diario medico-infermieristico, uno spazio di registrazione delle caratteristiche dell’accesso ed è inoltre presente un buon livello di digitalizzazione dello strumento.
La frequenza di rilevazione dei parametri vitali e di quelli inerenti al monitor varia sulla base del trattamento effettuato, la registrazione del numero identificativo e dell’etichetta filtro non sono una pratica uniforme. Infine, la maggioranza segnala la necessità di un miglioramento della scheda di sorveglianza in uso.
Conclusioni: La ricerca mette in luce la mancata uniformità del processo di sorveglianza dialitica.
Lo studio propone come soluzione al problema una scheda medico-infermieristica universale, denominata CUSTODE, che possa guidare il professionista nella gestione del trattamento emodialitico, attraverso la registrazione di un minimum data set.
Parole chiave: scheda di sorveglianza dialitica, minimum data set, trattamento emodialitico, sicurezza, CUSTODE