Abstract
La sindrome emolitico-uremica (SEU) atipica è una malattia ultra rara caratterizzata da insufficienza renale acuta, trombocitopenia e anemia emolitica microangiopatica (microangiopatia trombotica) che si verifica con un’incidenza di circa 0,5 nuovi casi all’anno per milione di persone.
Almeno il 50% dei pazienti con SEU atipica ha un’anomalia del sistema del complemento, ereditaria e/o acquisita, che determina un’attività incontrollata della via alternativa del complemento sulla superficie delle cellule endoteliali.
Fino a poco tempo fa, la prognosi per la SEU atipica era sfavorevole, e la maggior parte dei pazienti sviluppava insufficienza renale terminale entro due anni dalla presentazione. Tuttavia, con l’introduzione della terapia con eculizumab, un anticorpo monoclonale umanizzato diretto contro il fattore C5 del complemento, efficace nell’inibire la microangiopatia trombotica mediata dal complemento, è ora possibile controllare la malattia renale e prevenire la necessità di emodialisi. Il dosaggio e la durata del trattamento con eculizumab sono ancora controversi e dovrebbero essere studiati rigorosamente. A questo proposito, il test di deposizione endoteliale del complesso terminale del complemento (C5b-9) può rappresentare un aiuto per monitorare l’attività del complemento nella SEU atipica e individualizzare la terapia, ma attualmente può essere eseguito solo in laboratori specializzati.
Parole chiave: sindrome emolitico-uremica atipica, complemento, anticorpo monoclonale anti-C5, test C5b-9