Abstract
Lo scopo di questa revisione della letteratura è quello di dare dignità nosologica al termine di “Dialisi Incrementale”, che non può essere confusa con il termine e le scelte terapeutiche definite come “Dialisi Infrequente”.
Per Dialisi Infrequente si intendono tutte le scelte terapeutiche con ritmi settimanali inferiori ai tre trattamenti emodialitici. Ciononostante anche la dialisi infrequente è una scelta di terapia emodialitica sostitutiva non scevra da particolari attenzioni cliniche e monitoraggio dello stato nutrizionale ed anch’essa dovrebbe essere accompagnata da una nutrizione controllata lievemente ipoproteica.
Quando si parla di dialisi incrementale (CDDP) si definisce un ben definito programma terapeutico che richiede un’importante attenzione clinica. La CDDP inizia dall’ambulatorio pre-dialisi nel breve periodo di tempo nel quale il paziente passa, dopo una severa valutazione di idoneità della compliance nutrizionale e con un VFG di 5-10 mL/min/1.73mq, dal trattamento conservativo ad una dieta ipoproteica da 0.6g/Kg/die con o senza aminoacidi essenziali e dieta iposalina integrata da una dialisi monosettimanale. Il programma di dialisi incrementale è rigorosamente “cucito” sul trend della Funzione Renale Residua (FRR). La CDDP è una scelta dialitica “bridge” di variabile durata che deve assicurare al paziente un buono stato metabolico ed una buona qualità di vita. I pochi recenti studi hanno dimostrato una minore mortalità rispetto alla dialisi trisettimanale ed un balance neutro del pool input/output fosforico conseguente al contributo della fosfaturia rispetto ai pazienti trisettimanali che perdono precocemente la FRR. Sono necessari ulteriori studi per confermare la sicurezza e la validità di questa scelta terapeutica.
Parole Chiave: Emodialisi Incrementale, Emodialisi Infrequente, dieta ipoproteica