Abstract
Le terapie aferetiche rivestono un ruolo rilevante nella cura di molte patologie, sia come trattamenti di prima linea, sia come terapie di salvataggio, dopo fallimento o tossicità farmacologica o, ancora, in pazienti in cui sia auspicabile raggiungere l’obiettivo terapeutico in tempi brevi.
Le tecnologie aferetiche si sono evolute ad un ritmo vertiginoso negli ultimi decenni.
L’aferesi terapeutica si inserisce quasi sempre all’interno di un piano terapeutico: quindi un approccio centrato sul paziente per scegliere il trattamento più appropriato, bilanciando le preferenze personali, le interazioni con i farmaci e la disponibilità tecnologica, può influenzare in modo significativo la scelta della tecnologia/protocollo da utilizzare. Se, l’ampia varietà dei trattamenti aferetici può offrire un approccio sempre più personalizzato al paziente, può anche creare apprensione circa la scelta della terapia più appropriata.
L’aferesi terapeutica – mirata a curare una patologia che esprime la sostanza patogena nelle cellule del sangue o nella sua componente plasmatica – e l’aferesi produttiva – il cui scopo è produrre emocomponenti a scopo terapeutico autologo o allogenico – si identificano essenzialmente con i plasma-trattamenti o con le cito-aferesi.
Le tecniche di base in aferesi sono rappresentate primariamente da tre procedimenti di separazione fisica delle componenti ematiche:
- la centrifugazione differenziale
- la filtrazione tramite membrane
- l’adsorbimento di proteine o cellule, da sangue intero o da plasma separato.
A partire da questi tre principi sono state sviluppate tecniche aferetiche sempre più raffinate che garantiscono un’eccellente efficacia terapeutica congiuntamente ad un basso profilo di eventi avversi, qualora siano gestite da professionisti esperti nel campo.
PAROLE CHIAVE: Aferesi, tecniche, plasma-trattamenti, citoaferesi, separatori cellulari.