Abstract
L’Oncologia Medica ha conosciuto con l’avvento del nuovo millennio un’evoluzione straordinaria come tipologia e numero di farmaci.
Sino al 2000 conoscevamo solo due tipi di trattamento medico delle neoplasie: l’ormonoterapia, riservata a tumori quali il carcinoma della mammella, quello della prostata, i tumori della tiroide e i carcinomi dell’endometrio, e la chemioterapia. Quest’ultima richiedeva lunghi tempi per la scoperta di nuove molecole attive e per il loro sviluppo e l’applicazione in clinica era gravata da importanti tossicità.
Tutto questo determinava difficoltà a utilizzare il farmaco per lunghi periodi di tempo, elevato tasso di progressioni di malattia e poche guarigioni.
Con lo sviluppo delle ricerche sul genoma umano e la comprensione dei meccanismi biomolecolari della cellula neoplastica e del rapporto tra immunità e tumori, uniti ai progressi della ricerca farmaceutica con la chimica combinatoriale e la sintesi di anticorpi monoclonali sempre più efficienti e mirati, i risultati positivi di cura del cancro sono nettamente migliorati. Sono aumentate le percentuali di guarigione delle forme diagnosticate e curate precocemente e la sopravvivenza nelle forme metastatiche. I trattamenti oggi disponibili si avvalgono delle terapie a bersaglio molecolare, delle terapie immunologiche, di quelle cellulari e dei vaccini. Ultima conquista sono i farmaci anticorpo-coniugati che coniugano monoclonali e farmaci citotossici o tossine.
Sono però aumentati anche i problemi: difficoltà a valutare i risultati basati più sulla Progression-Free Survival che sulla sopravvivenza, scarsa propensione dell’industria a programmare studi comparativi con molecole analoghe della concorrenza, scarsi dati sulla tossicità tardiva, costi dei farmaci e conseguente tossicità finanziaria.
Parole chiave: oncologia, sopravvivenza, terapia, innovazione