Abstract
La sindrome uremico-emolitica atipica (aHUS) è una rara ed eterogenea patologia causata dalla anomala attivazione della via alternativa del complemento, cui consegue un corteo di manifestazioni micro-vascolari responsabili della comparsa di insufficienza renale acuta (IRA), anemia emolitica micro-angiopatica e trombocitopenia (TCP). La aHUS, che rappresenta all’incirca il 10% di tutti i casi di sindrome uremico emolitica (HUS), può condurre a morte o alla perdita rapida della funzione renale fin dal primo episodio [1,2]. Se ne riconoscono due differenti forme: una forma sporadica (80% dei casi), che generalmente colpisce pazienti in età adulta ed una forma familiare (20%), più frequente nei bambini [1,4]. Nella fase acuta, le frequenti e gravi anemizzazioni rendono indispensabile il ricorso alle emotrasfusioni, con conseguente aumento del rischio per il paziente di contrarre patologie infettive. L’epatite HCV-correlata rappresenta oggi la principale causa di malattia epatica cronica nel mondo; si calcola che siano circa 170 milioni le persone nel mondo portatrici del virus, molti di essi ne sono ignari [8]. L’infezione da HCV può avere un’evoluzione estremamente variabile: circa il 20% dei pazienti infetti debellano l’infezione spontaneamente (pazienti Anti HCV positivi; HCV RNA negativi); l’80% invece tende a cronicizzare (pazienti Anti HCV positivi con riscontro di HCV RNA positività) con danni epatici che possono variare da una minima lesione istologica alla cirrosi, complicata o meno da un carcinoma epato-cellulare [12, 15]. In quest’articolo si presenta un caso clinico di infezione acuta da HCV insorta in un paziente affetto da aHUS in trattamento con Eculizumab.
Parole chiave: sindrome uremico-emolitica atipica, aHUS, virus epatite C, HCV, Eculizumab, epatite acuta