Marzo Aprile 2019 - Editoriali

L’aferesi è ancora un’arma efficace nella terapia delle malattie nefrologiche?

Abstract

L’aferesi terapeutica è ormai una metodica ultracentenaria che però si rinnova continuamente grazie ai progressi della tecnologia dei medical devices. Accanto al classico plasma exchange sono nate tecniche di doppia filtrazione, assorbimento del plasma, immunoassorbimento, leuco e citoaferesi, LDL aferesi. L’applicazione di queste tecniche altamente selettive ha aperto nuove prospettive nel trattamento di diverse patologie nefrologiche. Purtroppo però, molto spesso, le patologie che traggono giovamento dall’utilizzo delle tecniche aferetiche sono relativamente rare e questo impedisce di realizzare ampi studi finalizzati a dimostrare i reali benefici di queste metodiche. L’American Society of Apheresis fornisce ogni tre anni solide raccomandazioni riguardo alle patologie che possono essere trattate con tecniche aferetiche. In molte patologie l’aferesi può essere inoltre di complemento a terapie di carattere farmacologico. I nuovi immusoppressori, le sostanze immuno-modulanti e gli anticorpi monoclonali stanno diventando delle armi estremamente selettive e sofisticate per combattere patologie in cui sia ben identificato l’agente causale. Questo non toglie che ragioni di carattere economico o anche di minimizzazione degli effetti collaterali di questi nuovi farmaci potrebbero favorire un ruolo non ancillare ma centrale per le tecniche aferetiche.

Parole chiave: plasmaferesi, plasma exchange, immunoassorbimento, LDL aferesi, plasmaferesi a cascata, doppia filtrazione, citoaferesi

Introduzione

Nel 1998, in occasione del congresso ERA-EDTA tenutosi a Rimini, Stewart Cameron, uno dei padri storici della moderna nefrologia, sintetizzò in una diapositiva la clinical competence dei nefrologi (Figura 1). Cameron sottolineava allora che tra le molteplici attitudini e capacità che deve avere un nefrologo vi è una peculiarità, cioè la capacità di gestire tutte le tecniche di depurazione extracorporea e, tra queste, anche l’aferesi terapeutica. 

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